Luciano Martinoli

Luciano Martinoli

Vivo e lavoro a Milano, background scientifico ma con interessi da sempre nelle discipline umanistiche e fautore di un superamento di questa artificiale divisione della conoscenza umana.

Esperienza sia come manager che come consulente nella media e grande azienda, che ritengo essere organismi sociali multidimensionali e in continua evoluzione.

Sostengo un allargamento del campo delle conoscenze per fornire adeguato supporto a chi si occupa della quotidiana fatica della continuità aziendale, siano essi imprenditori che manager.

 

B&M Consulting

Siamo un “collettivo” di consulenti nell’ambito degli studi organizzativi e strategici. Ci accomuna la passione per le problematiche aziendali e la ricerca, nei più svariati campi della conoscenza, di strumenti, metafore, nuovi punti di vista che possano essere di aiuto alla comprensione delle dinamiche dell’azienda nel suo complesso. 

Presentazione dell’offerta

“Tracciare differenze”
Il 1969 vide per la prima volta la luce il libro “Le leggi della forma”, un trattato matematico-filosofico di logica. George Spencer Brown, il suo autore, si concentrò sul calcolo delle differenze partendo dalla considerazione che le osservazioni di qualsiasi tipo sono alla base di ogni tipo di analisi. Il suo concetto di osservazione non si concentra su “cosa” un osservatore osserva ma su “come” lo fa, come un osservatore osserva ciò che osserva e non osserva qualcos’altro.

Secondo Spencer Brown ogni osservazione è costituita da due componenti: una differenza e una indicazione. L’osservatore sceglie una differenza che demarca uno spazio in due, dei due deve scegliere quello che indica (oggetto dell’osservazione). Detto in altro modo deve scegliere uno tra i due e ignorare l’altro, non è possibile per lui focalizzarsi su entrambi. E’ lo stesso autore che con un semplice esempio illustra il concetto. Se prendiamo un foglio bianco e tracciamo un cerchio al centro, abbiamo creato una “differenza” che prima non c’era. Il foglio così viene diviso in dentro e fuori dal cerchio. Il passo successivo è indicare cosa vogliamo osservare: se il dentro o fuori il cerchio. Scelto l’uno, ad esempio l’interno, l’osservazione escluderà l’altro, l’esterno. E’ evidente che questa operazione, generalizzabile a qualsiasi livello e in qualsiasi ambito, parte dall’atto di creare, dal punto di vista dell’osservatore, quella “differenza” iniziale che consente di innescare il processo di osservazione, qualsiasi esso sia.
La teoria, con tutte le successive conseguenze di questa idea iniziale, ha influenzato ed è stata la base di ulteriori sviluppi in molti campi. Noi ci occupiamo di quelli in ambito sociale sul quale ha lavorato intensamente il sociologo Niklas Luhmann che ha gettato le basi di una usa “Teoria dei Sistemi Sociali” o Sistemica Sociale.

“Tracciare differenze” è allora l’atto primario per qualsiasi tipo di osservazione e la scelta del dove porre la differenza nel mondo reale totalmente indifferenziato, sotto la totale responsabilità dell’osservatore, è il fattore primario di successo di qualsiasi successiva operazione.