
In Italia forse un pò meno, ma in generale la maggior parte delle vendite di nuovi smartphone avviene attraverso i fornitori di servizi telefonici e le loro proposte commerciali. Proposte che tendono a privilegiare smartphone di fascia alta e prevalentemente di pochi produttori, in primis Samnsun e Apple. Non meraviglia quindi che a essere penalizzati siano anche prodotti di qualità come i Pixel di Google o gli smartphone di Huawei. In paesi come gli Stati Uniti gli smartphone veicolati da questo tipo di vendite sono il 70% del totale con scelte che dadono obbligatoriamente su un numero limitato di Marche e di marchi.
La scelta dei provider diventa automaticamente la scelta dei consumatori. Per dirla in modo diverso al consumatore, spesso costrtto ad acquisti dilazionati nel tempo o a forme di affitto e sottoscrizioni periodiche, manca la libertà di scegliere marchi diversi da quelli proposti.
Ne escono penalizzati marchi storici e con prodotti di qualità come HTC, Huawei, BlackBerry, Google e altri che non trovano alcuna sponda economica e commerciale per entrare in mercati e farsi conoscere da audience più ampie. La penalizzazione vale meno per Marche con marchi di smartphone di fascia alta che garantiscono ai provider guadagni maggiori e vale di più per tutti i produttori posizionati sul mercato di fascia bassa. Ne consegue un ritiro forzato in semplici nicchie di mercato nella speranza di conquistare preferenze non ancora modificate da comportamenti di acquisto omologati dai provider o determinati dai bisogni e dalle disponibilità di portafoglio.
In un mercato saturo come quello attuale e con prodotti sempre più simili tra loro, sia nella fascia bassa sia in quella alta, per caratteristiche tecniche e funzionalità, tutti i produttori hanno la necessità di cambiare i comportamenti di acquisto dei consumatori. Per riuscirci servono però strategie chiare e di lungo termine, capacità di investimento e innovazione costante e grande abilità nella comunicazione e nel marketing. Ma non tutti i produttori ne dispongono!Forse neppure Google che pure ha prodotti di elevata qualità come i Pixel.