Camus non smise mai di leggere Nietzsche. Nel suo piccolo appartamento in rue Chanaleilles a Parigi, tra montagne di libri, spiccavano i ritratti di Tolstoj, Dostoevskij e quello di Nietzsche, oltre a quello dell’amatissima madre (nota 1). Dirà che deve tutto quel che è a Nietzsche, come lo deve a Tolstoj e a Melville. Lo citerà nel Discorso che tenne in occasione dell’assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1958. Venuto a mancare ogni riferimento oggettivo in grado di giustificare la finitezza della vita, può l’uomo arginare il nichilismo che inevitabilmente sopraggiunge? E il nichilismo nietzschiano è potente e rivoluzionario.
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MISCELLANEA