Chi sperimenta il disincanto è emotivamente predisposto a capire i meccanismi di una società che non lascia più spazio all’immaginazione e alla sorpresa, che racconta il cambiamento mentre lo inibisce, che da liquida si è trasformata in solida e pesante, da libera si sta rivelando condizionata e controllata. Il disincanto, che ha sempre origini culturali e nasce dall’esperienza del mondo, può facilmente precipitare nello scetticismo e nel nichilismo ma può anche diventare uno strumento di liberazione e di redenzione, di riscatto ed emancipazione, strumento per interpretare il presente e tornare a sognare e a costruire futuri.
Si trova in
TECNOCONSAPEVOLEZZA