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La sparizione del lavoro per gli umani apre infinite opportunità ai robot!
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Chi sostiene che la sparizione del lavoro sia colpa della tecnologia direbbe una cosa non vera e non facilmente verificabile. Facile però fare analogie con il passato e con situazioni di grandi cambiamenti come quello attuale e che hanno portato al ridimensionamento di una specie o di una tecnologia e all’emergere di altre. Le analogie più facili da comprendere c'è quella tra il cavallo e la macchina o tra il lavoratore tessile e le macchine tessili della rivoluzione industriale che hanno cambiato il panorama manifatturiero, quello economico e sociale ma soprattutto individuale di molti lavoratori e proletari. In bene e in male!
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Rivoluzione tecnologica ed elezioni americane
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A sottolineare quanto il voto americano sia stato 'disruptive' non ci sono solo le reazioni delle università americane che con i loro studenti e professori stanno manifestano senso di smarrimento e depressione ma anche immediate reazioni. Ampia è anche la discussione dentro il mondo tecnologico. I media stanno riportando le reazioni dei protagonisti della Silicon Valley e la lettura dei segnali lanciati indica che la tecnologia è parte in causa di quanto è successo. Dopo avere prodotto un'innovazione dirompente nell'economia e nel mondo del lavoro, ora è parte in causa di quella politica.
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Il futuro tecnologico raccontato e temuto
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Pochi dubitano ormai che i gadget tecnologici che utilizziamo siano privi di effetti sulla nostra vita personale e sociale. Gli interrogativi riguardano la profondità di questi effetti e come reagire a essi in modo da uscirne senza eccessivi danni. Le realtà tecnologiche prossime venture raccontate dai media sono lontane dall'essere luminose e senza problemi perchè incapaci di esorcizzare le paure e i timori di futuri fatti di Realtà Virtuali, di ossessioni compulsive da Like e da posti di lavoro persi per colpa di macchine sempre più intelligenti.
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Il NO del Referendum in un mondo del lavoro digitalmente disastrato
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Districarsi tra le mistificazioni giornalistiche che cercano con le loro narrazioni di neutralizzare il risultato del referendum e i suoi potenziali effetti dirompenti non è facile. Una lettura possibile è che, come è successo con Trump, i fenomeni in atto stiano preoccupando tutti coloro che hanno qualcosa da difendere. E' una preoccupazione così forte che impedisce di ascoltare, vedere e capire ciò che da tempo è diventato chiaro. La sofferenza è grande e in assenza di qualsiasi forma di rappresentanza credibile e organizzata il voto è diventato libero, fluido, incazzato e alla ricerca di uno sbocco qualsiasi. Ma c'è anche dell'altro!
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CGIL, Uber, Robot e algoritmi vari
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Gli algoritmi tecnologici che abitano, anche a nostra insaputa, i numerosi mondi paralleli che frequentiamo sono responsabili della nostra felicità leggera che ci accompagna quotidianamente, nelle nostre interazioni tecnologiche, ma lo sono anche di forme di assoggettamento delle quali non tutti sono completamente consapevoli. L'algoritmo sembra sempre più in grado di realizzare i suoi sogni, gli internauti sembrano sempre più contenti di affidarsi ai sogni di altri, quelli suggeriti, prodotti in serie, calcolati e personalizzati da chi gli algoritmi li produce e li diffonde, su piattaforme e dentro ecosistemi applicativi che stanno dominando il mondo.
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E se lasciassimo spazio alle macchine?
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Il futuro è tecnologico ma sempre più precario e debilitante. Altri futuri migliori sono possibili ma solo se si sapranno governare spinte economiche, ambientali e sociali in ottica di cambiamento e trasformazione, a favore di tutti e non solo di pochi. Riuscire a farlo è complicato se non si cambiano rapporti di forze e relazioni sociali. Punto di partenza è una riflessione sul ruolo della tecnologia nella cancellazione di posti di lavoro e nella precarizzazione della vita dei lavoratori.
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Linkedin e i lavoretti della gig economy
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Frequentando Linkedin si ha a volte la sensazione di vivere nell'iperspazio, ossia uno spazio diverso da quello che solitamente conosciamo. Una piattaforma tecnologica nata per facilitare il lavoro ai cacciatori di teste è oggi diventata palestra di vetrinizzazione sociale delle professionalità e delle abilità individuali, ma anche dei molti ego nascosti nelle pieghe delle personalità multiple che caratterizzano ogni persona iscritta (le pieghe emergono nei post e negli articoli usati per movimentare i profili digitali online e la home page condivisa dalle reti di contatti personali). Fuori dall'iperspazio c'è la realtà, ben diversa da quella dello storytelling a cui tutti partecipano online.
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Economia delle piattaforme e lavoro digitale
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Il terzo millennio è segnato dalle tante rivoluzioni tecnologiche che lo caratterizzano. Le tecnologie non sono solo quelle dell’informazione e delle piattaforme digitali ma anche quelle che stanno trasformando discipline e settori di ricerca interi, in ambiti come la genetica e la biotecnologia, l’automazione delle fabbriche manifatturiere e di processo. Benefici e vantaggi devono fare i conti con la perdita di posti di lavoro, non solo manuali ma anche cognitivi. Più che riflettere sui posti servirebbe però una riflessione critica sui modelli di realtà che stanno emergendo.
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Robot e intelligenza artificiale: le macchine impegnate a rubare posti di lavoro
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La discussione, tra coloro che vedono nelle macchine intelligenti un pericolo reale per molti posti di lavoro attuali e coloro che al contrario vedono nella tecnologia una grande opportunità, è sempre più accesa e dialetticamente aperta. Un nuovo contributo alla discussione è stato offerto da un rapporto di quasi 200 pagine diffuso durante un recente incontro del World Economic Forum.
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Se i robot si prenderanno posti di lavoro non rimane che regalare soldi a tutti
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Per alcuni siamo prossimi all’avvento del post-capitalismo, per altri saremo testimoni di grandi cambiamenti destinati a plasmare scenari di cui oggi non siamo neppure in grado di prevedere, per altri ancora il primo e i secondi sono sempre più determinati dalla tecnologia e dai suoi effetti. Se le macchine sono destinate a prendere il potere e a sostituirsi agli esseri umani nei loro posti di lavoro, una soluzione potrebbe essere quella di regalare a tutti del denaro, anche in assenza di prestazione di lavoro. Alcuni ci stanno già pensando!
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