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Homo technologicus, oltre i limiti dell'umano
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Le nuove tecnologie hanno cambiato il nostro rapporto con le macchine. Siamo da sempre naturalmente tecnologici perchè concepiamo strumenti che retroagiscono su di noi cambiandoci. L'uomo con il computer è diverso dall'uomo senza computer. Dobbiamo coabitare ed usare la tecnologia ma al tempo stesso essere coscienti che la tecnologia non è più neutrale, non ci lascia indenni!
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Il Simbionte. Prove di umanità futura
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Un libro di Giuseppe Longo. Il Simbionte è datato (pubblicato da Meltemi nel 2003) ma il cui valore sta non tanto nel fornire un aggiornamento sullo sviluppo dell'automazione e della tecnologia ma nell'aprire alla riflessione e all'approfondimento. "Si dice spesso che la tecnologia disumanizza. Non sono d'accordo, per la semplice ragione che l'uomo è naturalmente tecnologico: ovvero concepisce degli strumenti che a loro volta retroagiscono su di lui cambiandolo. Da qui, anche, i problemi: perché di sicuro l'uomo col computer non è uguale all'uomo senza computer. La tecnologia non ci lascia indenni".
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L’interfaccia cervello-macchina ci proietta nella fantascienza
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Dagli studi avanzati del cervello emerge una visione panteistica del mondo dove popolazioni di neuroni agiscono come folle oceaniche in costante fermento. Il libro Il cervello universale di Miguel Nicolelis rivela i traguardi raggiunti e quelli probabili. In realtà la nuova frontiera cervello-macchina prospetta delle connessioni tra uomini e computer che aprirebbero scenari per noi semplicemente inimmaginabili. Anticiparne gli approdi o intuirne le traiettorie future sarebbe un po’ come chiedere all’uomo primitivo di misurarsi con la complessità dell’economica moderna e i suoi risvolti finanziari.
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Falsos amigos