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Al cinema per vedere Blade Runner 2049
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In sala persone di una certa età che probabilmente hanno letto il libro di Philip Dick e sicuramente visto il Blade Runner cult di Ridley Scott. Due ore e mezzo di proiezione capaci di spezzare la schiena a chiunque e forse da annoiare anche chi ha resistito alla visione. Un film ricco di effetti speciali, con una bellissima fotografia e una scenografia epica, estetizzante e monumentale, una storia carente in molte parti e un finale che lascia già intravedere il Blade Runner tre che arriverà. Un'opera piena di spunti per una riflessione sul presente tecnologico attuale e quello che verrà.
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Al cinema per vedere Blade Runner 2049
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In sala persone di una certa età che probabilmente hanno letto il libro di Philip Dick e sicuramente visto il Blade Runner cult di Ridley Scott. Due ore e mezzo di proiezione capaci di spezzare la schiena a chiunque e forse da annoiare anche chi ha resistito alla visione. Un film ricco di effetti speciali, con una bellissima fotografia e una scenografia epica, estetizzante e monumentale, una storia carente in molte parti e un finale che lascia già intravedere il Blade Runner tre che arriverà. Un'opera piena di spunti per una riflessione sul presente tecnologico attuale e quello che verrà.
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Fantascienza
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Al cinema per vedere Blade Runner 2049
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In sala persone di una certa età che probabilmente hanno letto il libro di Philip Dick e sicuramente visto il Blade Runner cult di Ridley Scott. Due ore e mezzo di proiezione capaci di spezzare la schiena a chiunque e forse da annoiare anche chi ha resistito alla visione. Un film ricco di effetti speciali, con una bellissima fotografia e una scenografia epica, estetizzante e monumentale, una storia carente in molte parti e un finale che lascia già intravedere il Blade Runner tre che arriverà. Un'opera piena di spunti per una riflessione sul presente tecnologico attuale e quello che verrà.
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Recensioni (120+)
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Cartoline cyberpunk per visioni future di tipo tecnologico e distopico
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L’origine della narrativa Cyberpunk è fatta risalire al 1980 con l’arrivo sul mercato dei libri di autori di fantascienza come Bruce Betcke, Rudy Rucker, William Gibson, Bruce Sterling e Nalo Hopkinson che diedero origine al sottogenere Cyberpunk. Le loro visioni future non hanno solo soddisfatto lo sguardo curioso dei lettori rivolto al futuro ma hanno dato forma al futuro stesso riempiendolo di contenuti culturali e formali. Ispirato da Internet e dal World Wide Web, il Cyberpunk ha contribuito alla trasformazione del presente attraverso storie e opere artistiche che hanno mescolato letteratura e tecnologia, politica e scienza.
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MISCELLANEA
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Le P2 nascoste nella Rete: potenti, ricattatorie e in possesso dei nostri dati.
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Internet non è quello che sembra e i suoi protagonisti non sono necessariamente paladini delle libertà. Prendere coscienza di questa realtà è, come nella psicanalisi, il primo passo verso la liberazione e l'elaborazione di una nuova consapevolezza capace di portare a scelte diverse. Spunti per lo sviluppo di un nuovo pensiero critico sono il potere crescente e rivoluzionario del Big Data, l'uso distorto dei dati personali che minaccia le nostre libertà e le molte distopie raccontate in romanzi come Wiskey Tango Foxtrot e The Circle e che potrebbero diventare realtà (il futuro non è che l'inizio....).
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