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Evita il doppiomento spostando lo sguardo dal display al cielo sopra di te
Con l'età il doppiomento può diventare per molti una destinazione obbligata, ma non certamente per il grasso in eccesso, il sovrappeso o la mancanza di esercizio fisico. A fare la differenza è il tono muscolare, la tonicità di un muscolo che è difficile tenere allenato soprattutto se, per alcune ore al giorno, è praticamente bloccato da una postura del collo, piegato per osservare le immagini che scorrono sul display di un dispositivo tecnologico.
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Il mondo è pieno di ragazze e ragazzi affascinanti, seguili dal vivo usando il tuo sguardo
L'immaginazione umana gioca molti scherzi ma può anche creare interi universi da esplorare, mondi nei quali viaggiare e inabissarsi, alla ricerca di nuove sensazioni, fascinazioni ed emozioni forti, alla scopertà di nuove realtà. Forse è per questa sua forza che oggi molti nativi digitali preferiscono vivere le loro relazioni artificiali attraverso semplici immagini, scambiate attraverso piattaforme di social networking e display di dispositivi mobili. Immagini virtuali e digitali che permettono di immaginare molto di più di quello che gli occhi potrebbero regalare loro se fossero puntati sulla realtà e su coloro che la abitano.
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In treno scegli il finestrino al display del telefonino
Per Bruce Chatwin "la vita è un viaggio da fare a piedi" e senza farsi dominare dagli oggetti posseduti. Secondo l'autore di In Patagonia e Le vie dei canti, gli oggetti si impiantano nell'anima per poi dire all'anima cosa fare.
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Incantati dalla rete - Immaginari, utopie e conflitti nell'epoca di Internet
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Il libro di Carlo Formenti (Incantati dalla rete. Immaginari, utopie e conflitti nell’epoca di Internet) ha il pregio di fornireutili strumenti di analisi culturale della rete delle reti e di Internet. Il suo è un contributo prezioso che offre un percorso di lettura praticato e proposto da pochi ma che è utile e indispensabile a chi non si vuole fermare alla superficie dei miti della Rete e vuole capirne i meccanismi e gli effetti, per contestualizzarlo e storicizzarli sena togliere loro la carica innovativa e rivoluzionaria che hanno avuto e continuano ad avere. La riflessione di Formenti prende in consierazione punti di vista e opinini diverse, interpretazioni e categorizzazioni a volte tra loro contrapposte o speculari. Rimanendo distaccato riesce a fornire utili strumenti per la riflessione che il lettore potrà continuare durante e dopo la lettura del libro.
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Internet non salverà il mondo
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Evgeny Morozov esplora il "lato oscuro della rete" e ci racconta perché internet non può essere, come molti sono portati a credere, la soluzione di tutto. Il giovane studioso mette in discussione la teoria della libertà assoluta della rete che, secondo lui, è diventata innanzitutto dominio incontrastato di colossi come Google e Facebook, che ne fanno quello che vogliono. Il cyberutopismo, la fede totale e assoluta nei confronti della comunicazione digitale, nasconde ambiguità e pericoli: questo saggio chiama tutti noi a un uso responsabile e critico di internet.
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L' ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Con il titolo "L'Ingenuità della rete" Eugeny Morozov ha fornito un altra riflessione sull'evoluzione della tecnologia e sui suoi effetti o "Dark side" che la caratterizza. Il libro è tradotto e pubblicato in Italia dalle edizioni Codice e fornisce utili spunti per riflessioni non omologate sul ruolo della tecnologia e sui numerosi falsi luoghi comuni con cui viene descritta e raccontata. Nello specifico l'autore avanza i suoi dubbi sulla prestesa intrinseca carica libertaria di internet e dei social network. Una riflessione critica interessante anche perchè fatta da uno scrittore bielorusso impegnato nella difesa della libertà di espressione a mezo Internet e al tempo stesso collaboratore di giornali come il Wall Stree Journal, il Financial Times e The Economis.
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La dignità ai tempi di Internet
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Secondo Jaron Lanier l'economia digitale provoca disoccupazione e recessione ma un'alternativa sostenibile e umana è ancora possibile. Il libro ne propone una nella quale le reti digitali promuovono una transazione bidirezionale, in cui sia possibile ricevere benefici reali, sotto forma di denaro. L'idea è di usare le reti digitali per produrre e distribuire ricchezza reale. Monetizzando l'apporto delle persone comuni, che sono la fonte primaria e non retribuita dei dati che rendono preziose le reti, il futuro potrebbe essere migliore. Per Lanier lo sarà sicuramente!
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La relazione con la tecnologia e profili tecnologici
La tecnologia non ha necessariamente migliorato il mondo, ma ha sicuramente creato una miriade di nuovi comportamenti, emozioni, nuove ideologie e modi di pensare, gusti e mode consumistiche che possono essere classificati e categorizzati in profili identitari dalle caratteristiche e proprietà condivise. Tutti o quasi si sono dotati di un loro profilo digitale online ma qual'è il loro profilo come utilizzatori di strumenti tecnologici e che tipo di relazioni intrattengono con la tecnologia? Quanti possono definirsi tecnofobi e quanti si sentono da sempre tecnofili. Esistono ancora i tecnoluddisti e i tecnoutopisti? Chi si identificherebbe con i tecnocritici o i tecnocicnici?
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La tecno-obesità della quarta rivoluzione industriale
Scrive il professore Lelio Demichelis che la pervasività tecnologica (tecnologia da ogni parte e APP per ogni situazione) ha portato alla tecno-obesità, una propensione alla bulimia da gadget tecnologico e social network capace di produrre effetti collaterali e conseguenze negative delle quali non siamo neppure consapevoli. Con le sue innovazioni affascinantecnologica ti, incessanti e desiderabili e interconnettività della Rete (tutti doverosamente connessi) abbiamo finito per sottostare alla volotà di potenza della tecnologia condividendone i suoi disvalori. Nel frattempo cadiamo vittime di surplus informativi e cognitivi che ci stanno saturando la mente e il corpo.
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La visibilità perenne uccide, scegli l'invisibilità, seppure momentanea
Attraverso i display dei nostri dispositivi mobili tutti siamo diventati trasparenti, visibili, monitorati, sorvegliati e controllabili. Lo siamo perché navighiamo la Rete, cinguettiamo, messaggiamo, condividiamo e pubblichiamo online. Lo facciamo con i nostri profili digitali, avatar simulacri di noi stessi ai quali ci rivolgiamo per sentirci felici, amici, connessi, socialmente accettati e visibili. Profili digitali che al tempo stesso ci espongono alla vanità degli innumerevoli ego narcisi e sofferenti che popolano il mondo online, alla rivalità dei loro sguardi, ai vari tentativi di seduzione messi in atto, alla ricerca continua di riconoscimento e gratificazione e alle truffe sempre possibili.
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