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I tempi sono folli e ci aspetta nuovo caos
I tempi pazzeschi sono quelli tecnologici, ricchi di promesse e in cui tutto sembra possibile. Ma folli sono anche i tempi economici e sociali caratterizzati dalla crisi, dall'aumento dei conflitti e dalla ricerca di nuove armonie nelle quali realizzare nuove forme di convivenza sociale e di esistenza individuale. Per raggiungere questi obiettivi non si possono più accettare le regole esistenti ma bisogna agire per cambiarle. Per farlo bisogna decidere cosa si vuole ottenere, il primo passo per navigare sull'orlo di un caos che è destinato ad aumentare.
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Il futuro non è che l'inizio. Per andare dove?
Per i meno giovani andare sulla Luna ha significato realizzare un sogno dell'umanità ma non tutti ci sono poi potuti andare. Anzi dopo dodici allunaggi si è deciso di non riprovarci più. Molte previsioni finiscono in nulla e molti sogni si infrangono, anche quelli trainati da visioni ottimistiche della realtà e del suo futuro.
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Il valore di una immagine
Ci si affida frequentemente alla scrittura per descrivere e raccontare i fatti. Spesso una semplice immagine, in questo caso una ftografia, è in grado di comunicare meglio e con maggiore efficacia una storia intera. La fotografia è quella presa oggi in Piazza Affari a Milano durante la giornata della collera per la crisi che sta travolgendo il settore dell'ediizia. Uno dei tanti ad essere interessati dalla pesante crisi economica in cui è precipitata l'Italia.
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Il Vincolo €sterno
“L’euro non è una moneta, ma un metodo di governo”. Il frame rispecchia il “gold standard”*: di “aureo” conserva la carica abbagliante della ricchezza convogliata nei forzieri di quei pochi, sempre di meno, che più contano. Il progressivo accumulo, a detrimento della maggioranza, non promette nulla di buono se non la prospettiva della rivolta, esplosiva, di coloro che alla fine non hanno nient’altro da perdere. Sembra un retaggio antico, come una maledizione che si perpetua. Invece era un disegno preordinato alla soppressione delle conquiste sociali e di riallineamento alle regole della corrente egemone.
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La gentilezza delle sardine
Fermare l’odio dovrebbe essere oggi l’obiettivo di ogni cittadino italiano. Farlo è diventato complicato perché viviamo immersi nel buio e nell’ignoranza, nella disinformazione e nella misinformazione. Qualcuno è riuscito a incatenarci in una moderna caverna di Platone nella quale è diventato difficile comprendere la falsa realtà proiettata sulla parete di fondo e resistere alla seduzione da essa esercitata. Ne deriva una coscienza obnubilata che fa fatica a essere risvegliata. Ma poi dal nulla e senza che nessuno lo avesse previsto, molte coscienze individuali cominciano a risvegliarsi, si fanno massa e potere (Canetti) e come tali aprono il futuro a nuove possibilità. Il tutto sta avvenendo con una caratteristica fondamentale: la gentilezza. L’antidoto perfetto per combattere l’odio, la volgarità, il rancore così come la non conoscenza, l’ignoranza e la stupidità dilaganti.
Si trova in Blog / Tabulario
La mappa non è il territorio, ditelo anche a Google!
SoloTablet segnala un interessante articolo di Giuseppe Putignano pubblicato su Il fatto quotidiano del 26 settembre 2016. Parla di Google Maps e della filosofia he guida la sua visualizzazione delle mappe. Una visualizzazione che cambia a seconda dello stato in cui si trova chi fa uso dell'applicazione e vuole osservare una mappa. E' un servizio offerto aicittadini della Rete ma non a tutti allo stesso modo. Le imprecisioni e l'incompletezza delle mappe è gisutificata da Google con le difficoltà oggettive legate a situazioni in costante movimento ma ad esempio l'esclusione dalla mappa della Palestina sembra più una scelta politica che un problema dell'algoritmo di mappatura del territorio. Così come alcune lacune nel visualizzare adeguatamente territori come la Crimea, il Kashmir e altre aree contene del pianeta.
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La quarta via è fatta anche di fibra ottica
“Nella società tecnologizzata, del post d’ogni cosa a breve scadenza, delle nuove tecnologie della comunicazione e della gestione virtuale di molti processi produttivi, l’interazione dei singoli con l’insieme degli interessi collettivi diventa sempre più complessa e la solidarietà si frantuma”.
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Nanotecnologie e nanismo politico
Fior fiori di scienziati sono impegnati nel comprendere ed imitare i processi della natura. E’ una rincorsa frenetica tra élite e il resto del mondo. La massima ambizione dei burattinai è quella di disporre di macchine pensanti per accrescere potere e fortune. Ma robot ed umani imparando ciascuno dai propri errori, progrediranno di pari passo nelle loro specifiche capacità, e saranno altrettanto incerti nello sciogliere i nodi della politica? Quanti hanno davvero il sentore che i margini di manovra si stanno progressivamente assottigliando?
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Nuovo realismo, ingenuità della rete e parlamentarie
Il futuro è imprevedibile ma sono molti i segnali emergenti e i memi che indicano che stiamo vivendo una stagione sull'orlo del caos e foriera di grandi cambiamenti. Alla base di tutto sembra esserci una voglia generale di un ritorno alla realtà, alla verità e alla forza dei fatti e degli oggetti. Favorita dalla crisi che morde la carne delle persone, sta emergendo una nuova rifessione che abbraccia la filosofia e la politica ma anche la tecnologia e l'uso che, più o meno consciamente, ne facciamo. Occasione per parlarne sono le Primarie appena terminate del PD e le Parlamentarie del Movimento 5 stelle.
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Post elezioni e algoritmi, in attesa di un presidente del consiglio!
Da quasi tre mesi l'attenzione dei media è tutta focalizzata sul tentativo dei pentastellati di formare un nuovo governo. L'attenzione è centrata sul programma, sul contratto proposto alla Lega di Salvini e sul premier da trovare. Poco o nulla è stato scritto sul fatto che il cambiamento emergente, i cui effetti positivi o negativi saranno tutti da verificare e valutare, interessa anche gli algoritmi che finora hanno fatto funzionare il sistema Italia e determinato le gerarchie sociali che lo rappresentano.
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