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Machines are unable to learn based on real life experience ( Muneeb Sikander)
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With respect to the evolution of AI, I believe the question of whether machines can think is no more interesting than the question of whether a submarine can swim. It is humans who decide where AI should be applied. As more and more artificial intelligence is entering into the world, more and more emotional intelligence must enter into leadership. Finally, I am not as keen on the idea of singularity as Kurzweil defines it.
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Homo sapiens e Homo digitalis
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2018: anno degli Smart speaker, maggiordomi democratici per tutte le case
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Il 208 potrebbe caratterizzarsi come l'anno dei cosidetti Smart Speaker. Dispositivi tecnologici capaci di giocare il ruolo di veri e propri maggiordomi di casa e di rubare la scena allo smarrphone. Con un ruolo più importante degli assistenti personali attuali grazie alla loro intelligenza crescente legata alla loro capacità di adattamento e apprendimento.
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Mercato Mobile
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Amazon e le intelligenze artificiali
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Di intelligenza artificiale un tempo si parlava quasi esclusivamente all’interno di gruppi accademici e di studiosi. Oggi ne parlano tutti, a proposito e molto anche a sproposito. La realtà però forse sfugge ai più. Per capirlo basta seguire con attenzione le strategie di alcune grandi aziende tecnologiche, ad esempio Amazon.
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Tabulario
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Intelligenza artificiale: la novità del momento
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Chi si occupa di storytelling su media tradizionali o digitali non può evitare di esercitarsi in racconti, riflessioni e narrazioni sull’intelligenza artificiale. Lo può fare prefigurando scenari distopici e post-umani o decantandone i vantaggi e il progresso per l’umanità. Meglio se lo fa contribuendo a una riflessione individuale, sociale e politica su una tecnologia che è destinata a cambiare il futuro della specie umana ma anche la vita attuale di tutti i giorni di tanti cittadini del mondo.
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Tabulario
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Fidarsi o non fidarsi questo è il problema
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La rapida evoluzione delle intelligenze artificiali pone numerosi problemi di natura etica. Molti si stanno interrogando su quanta fiducia possiamo dare a macchine, algoritmi e robot, quanta libertà possiamo dare loro nel raccogliere dati e informazioni, analizzarle e piegarle a interessi privati, in che modo possiamo intervenire per impedire che i pregiudizi di coloro che implementano le nuove tecnologie possano creare macchine e automatismi imposti dagli effetti negativi, discriminatori e indesiderati.
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I robot si danno all'arte
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Si chiama Ai-Da ed è il primo robot umanoide artista, la prima intelligenza artificiale che dipinge e ha già raggiunto le sale di esposizione del Design Museum di Londra. La sua creatività è frutto di calcoli computazionali, algoritmi 'intelligenti' custoditi in microchip. Il suo talento risiede in un algoritmo. Un algoritmo che non si fa carico soltanto di gestire le sue braccia robotizzate ma le guida creativamente a esprimersi nel disegnare ciò che vede, grazie alle telecamere inserite negli occhi. È più di un robot, Ai-Da, una vera e propria pittrice, anzi la prima umanoide artista, capace con le sue opere di guadagnare quasi due milioni di franchi.
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Tabulario
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Dal Golem ad AlphaGo
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C’è un’intera corrente di pensiero – grosso modo ispirata ai modelli computazionali della mente - la quale ritiene che, sì, è possibile che robot e computer possano avere una mente per la buona ragione che la mente non è vincolata al supporto materiale: sia un’anima che un software per computer hanno un rapporto accidentale con il corpo in cui si trovano. E ciò stabilisce una singolarissima alleanza fra i vecchi dualisti che credono nell’esistenza dell’anima immateriale e i contemporanei cognitivisti che pensano che la mente sia un software per computer.
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Filosofia e tecnologia
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L'avanzata dei robot a caccia di nuovi posti di lavoro
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In teoria il progresso tecnologico dovrebbe sempre produrre vantaggi e benefici per la forza lavoro. In realtà se la robotizzazione attuale dovesse continuare con il trend attuale i benefici e i vantaggi sarebbero tutti associabili alla massima disponibilità di tempo libero mai sperimentata prima dall'essere umano. Una libertà dal lavoro e dalle sue incombenze e anche dal salario ad esso associato. Almeno fino all'introduzione di un salario di cittadinanza umana garantito dal lavoro delle macchine.
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Lavoro
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Robot alla ricerca di nuovi posti di lavoro
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Con la sua nuova veste grafica Linkedin è oggi in grado di offrire a milioni di professionisti e aziende la possibilità di partecipare attivamente al mercato del lavoro per scambi e opportunità al momento tutte umane. Nel futuro prossimo venturo Linkedin potrebbe diventare anche il luogo preferito da robot o loro costruttori per la ricerca di posti di lavoro per i quali nel frattempo si sono specializzati. Lavori non più e non soltanto manuali ma cognitivi e capaci di competere con le classi del cognitariato attuale.
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Lavoro
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2018: il rumore di fondo diventa cacofonia
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Il rumore di fondo è nemico di ogni comunicazione che aspiri a trasformarsi in ascolto, comprensione e condivisione. I numerosi media digitali che hanno occupato ogni spazio e ambito di vita individuale hanno fatto aumentare il rumore in modo esponenziale. Ora ad esso si va aggiungendo il rumore dei numerosi assistenti personali e dispositivi tecbnologici dotati di parola. Nel 2018 questi dispositivi daranno forma a così grande rumore da trasformarlo in cacofonia.
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Tendenze