Quando, con le nostre voci o con il nostro silenzio parliamo, ci scopriamo composti di parole che si incarnano in ogni ruga che attraversa i nostri sguardi, in ogni arricciatura che le nostre labbra prendono e in ogni gesto che, partendo da un dentro turbolento e complesso, si dirige sempre verso un esterno dove quel disordine sembra rispecchiarsi, come causa o conseguenza.
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