È un concetto non ancora svelato ma ricco di senso e di ricadute polisemiche e semantiche, in cerca fin dal suo concepimento di una sua definizione precisa nel tempo. Non necessariamente in contrapposizione al concetto di Metaverso al quale fa il “verso”, per metterne in evidenza i limiti perversi, gli effetti e le conseguenze sulla vita degli esseri umani. Il testo di questo articolo è un contributo alla definizione della parola e degli ambienti/ambiti a cui essa viene applicata.
Il Nostroverso è un universo umano, incarnato, che nasce da relazioni empatiche, fisiche, da conversazioni non verbali nelle quali a giocare un ruolo fondamentale sono lo sguardo, le emozioni, i movimenti e le espressioni del volto che le veicolano. Qualcosa di diverso da ciò che avviene nell’incontro tra artefatti tecnologici tridimensionali quali sono gli avatar con i quali ci muoveremo dentro un Metaverso.
Il Nostroverso contiene in sé il Metaverso come prodotto della creatività umana. Lo coniuga e lo declina in modo consapevole secondo teorie e pratiche umanistiche, non deterministiche ma olistiche, esistenziali e vitali.
Il nostroverso non ha bisogno di headset per la realtà virtuale, di combinare insieme tecnologie blockchain e di intelligenza artificiale, realtà aumentate o virtuali, utili a procurarsi cosiddette esperienze estese (XR o Extended reality), non ha neppure bisogno di un Web browser. Nel Metaverso, attraverso il Web, gli utenti potranno navigare semplicemente attraverso il movimento degli occhi, l’uso della voce e meccanismi di controllo dei feedback ricevuti, ma l’interazione riguarderà sempre avatar attivi in esperienze ludiche, di shopping o altro ancora. Il metaverso assumerà la forma che e intelligenze artificiali che lo hanno reso possibile gli daranno.
Le nuove tecnologie di IA (quelle di Meta sono denominate RSC) che garantiranno qualità e prestazioni necessarie a garantire l’interattività, blockchain, NFT (Non Fungible Token) e XR integrate insieme sono alla base dell’evoluzione attuale (2022) dei vari Metaversi in emergenza. L’integrazione è tale da non porre limiti all’immaginazione nella implementazione dei metaversi prossimi venturi. Unico limite, secondo le narrazioni di coloro che queste tecnologie le stanno sviluppando è la loro incapacità a rendere engaging le loro realtà come lo sanno fare quelle del mondo reale. Altro limite è l’incertezza su quanto queste tecnologie troveranno spazio nelle scelte degli individui. Grazie all’elevata integrazione tra XR e AI l’adozione di queste tecnologie sembra però in fase crescente. Lo è anche se si fa riferimento a metaversi come Decentraland, The Sandbox e MeetKai. Su Decentraland, chi vi partecipa può acquistare e vendere immobili reali e al tempo stesso divertirsi con sempre nuovi giochi. Sandbox offer un ecosistema ludico nel quale I giocatori possono creare, condividere e monetizzare assetti legati al gioco, Meetkai ha creato un metaverso realistico basato su IA che emula il mondo reale ed è accessibile attraverso un browser, da un computer o uno smartphone.
Benché assimilabili dai tecno-entusiasti alla comunicazione umana, le conversazioni gestite dalle IA del Metaverso sono solo una rappresentazione digitale di qualcosa che digitalmente non potrà mai essere compiutamente rappresentato. Troppo grandi e complessi sono il linguaggio naturale umano e la comunicazione umana per essere comparati a quelli di un assistente personale o di una receptionist digitale benché dotati di bot di AI.
*NOSTROVERSO è un neologismo usato per la prima volta da Carlo Mazzucchelli e Nausica Manzi nel loro libro OLTREPASSARE – Intrecci di parole tra etica e tecnologia. Carlo Mazzucchelli ne ha poi fatto il tema centrale di un nuovo libro pubblicato nel 2023 da Delos Digital: NOSTROVERSO - Pratiche umaniste per resistere al Metaverso. Chi volesse usare il termine è pregato di citare il libro e il suo autore.
Le immagini sono fotografie scattate in una mostra della ceramista e artista Gaby Kretz in Alsazia