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Tecnorapidi incapaci di concentrarsi e che rischiano di perdere l'attenzione
A mettere in guardia i numerosi tecnorapidi e nativi digitali sono in particolare psicologi e educatori. Tutti attenti agli effetti che la tecnologia sta avendo nello sviluppo e nella crescita di bambini e adolescenti e sulla loro capacità di manetenrsi concentrati senza farsi distrarre da uno schermo, un messggio WhatsApp o un cinguettio. Lo psicologo Daniel Goleman ha proposto alcune idee su come migliorare la concentrazione. Indicazioni utili per tecnorapidi consapevoli e soprattutto per genitori tecnovigili attenti alle sorti dei loro figli.
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Intelligenza, web e controllo della mente. Riflessioni dal libro di Howard Rheingold.
Una contributo condiviso sul libro “Net Smart, How to thrive online” di Howard Rheingold, appena terminato di leggere. Ultimo libro dell’autore di “Virtual communities” e “Smart Mobs” che invita tutti a fare i conti in modo pragmatico ma informato con la cultura digitale. Cinque gli argomenti proposti: il ruolo dell’attenzione, come individuare le bufale online, il potere della partecipazione e la collaborazione, il know-how digitale e la forma del sociale.
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Facebook è come il fuoco
Leggere l'ultimo libro di Howard Rheingold è una esperienza utile a tutti coloro che sono interessati a conoscere la nuova cultura digitale e a coloro che sempicemente la vivono senza interrogativi e analisi dei propri livelli di coscienza. Il libro, in alcune parti ridondante, ripetitivo e scontato, è ricco di spunti su tutti gli aspetti delle tecnologie che hanno invaso la nostra vita e sulle problematiche private e pubbliche ad esse associate.
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Viviamo tempi bui e dolorosi, meno male che c’è Pokémon Go!
Attentati artigianali ma micidiali per il numero delle vittime da essi causati, colpi di stato presunti o falliti ma con conseguenze immediate su decine di migliaia di persone, fatti di cronaca che segnalano lo stato di sofferenza di organismi sociali diventati fragili e isterici. Solo alcuni dei fenomeni che caratterizzano tempi non propriamente felici, anzi sicuramente bui e tempestosi, politicamente, socialmente ed economicamente. In questa situazione i media e l’opinione pubblica hanno trovato una perfetta via di fuga nell’uscita di una APP, Pokémon Go, che ha invaso il mondo intero con i suoi mostriciattoli nascosti e tante emozioni positive.
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Social media, ricerca di attenzione e distrazioni varie
L'uso dei media sociali può essere visto come la ricerca di attenzione e di gesti affettivi ed emotivamente coinvolgenti da parte degli altri. La distrazione è solitamente associata al surplus cognitivo e alla difficoltà a concentrarsi e focalizzarsi. Un'attenzione catturata dai click e dai like rischia di aumentare la distrazione e la difficoltà di concentrazione. Le due cose non sono comunque in contrapposizione tra loro ma due facce della stessa medaglia rappresentata da contesti interconnessi, virtualizzati dalla tecnologia e molto digitali
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Il nostro tempo nell’era dell’attenzione
Le vacanze stanno finendo e molti dovranno fare i conti con il tempo passato davanti ad un browser o al display del loro dispositivo tecnologico rispetto a quello dedicato alle relazioni e agli incontri faccia a faccia con relativi benefici affettivi, emozionali, erotici, ecc. Se il primo risulterà maggiore del secondo una risposta consolatoria può essere derivata dalla difficoltà a difendersi da media sociali e gadget tecnologici che hanno fatto della nostra attenzione il target da conquistare, colonizzare e occupare.
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E se vietassimo tablet e smartphone in classe...
....almeno fino a quando gli insegnanti non avranno compreso come le nuove tecnologie stanno programmando la mente e condizionando i comportamenti degli studenti? Una opzione che in molti cominciano a suggerire. Molti studi e analisi sembrano dimostrare in modo eveidnete come le nuove tecnologie digitali stiano avendo effetti 'deleteri' sul nostro cervello in termini di memoria, scrittura, lettura, attenzione e capacità di concentrazione e sulla nsotra vita sociale in termini di vita di coppia, empatia e relazioni umane.
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L’illusione della concentrazione nel mondo digitale
L’attenzione costantemente regalata a un display e alle intermittenti ma persistenti interazioni tecnologiche ha reso impossibile l’arte della concentrazione. Non è un caso che anche Hollywood e la televisione stiano realizzando telenovele brevi, da 10-15 minuti. Un tempo ritenuto ormai associato al massimo di attenzione possibile che l’utente, modificato cognitivamente dalla frequentazione di YouTube è disposto a concedere. Anche per contenuti di qualità!
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Un appello a minimizzare la distrazione
Tre quarti della popolazione italiana è online almeno sei ore al giorno. Il 50% usa regolarmente i social network per stare connesso, con persone, media e Marche. Quanti di loro si stanno interrogando sulla qualità della loro interazione con la tecnologia, sulla loro vulnerabilità psicologica che può tradursi in dipendenza e debolezza?
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Oddio! Mi sono cancellato da Facebook, Instagram e WhatsApp. E ora che faccio?
Dopo averlo fatto potresti sentirti meglio. Ripensando alle ore rubate e alla tranquillità del momento, determinata dall'essersi liberati dalla schiavitù del display e dei messaggini alla ricerca costante di eco, si può anche rinviare nel tempo la creazione di nuovi account e approfittare dell'opportunità per fare cose che molti tecno-maniaci ormai non fanno più. Ad esempio fare i conti con le responsabilità, le ansie e le sfide che sempre le scelte di vita, non digitali, comportano!
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