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Tecnofila, tecnofoba ed anche un po’ tecnoscettica. SoloTablet intervista Flavia Giannoli [5]
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Docente di Fisica e Matematica al liceo Volta di MIlano, Flavia Giannoli racconta che introducendo le nuove tecnologie in classe ha spiazzato i suoi studenti: “Prof, ma veramente possiamo usare i cellulari in classe?”; “Prof, ma possiamo andare su internet?”. Sostenitrice della didattica collaborativa, delle mappe comuni e condivise, della classe virtuale è convinta che la ricchezza della scuola, in termini di professionalità e competenze, potrebbe trarre grande vantaggio da un utilizzo intelligente della tecnologia e dei suoi prodotti innovativi.
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Scuola e tecnologia, cosa pensano gli insegnanti [1]
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La tecnologia va bene ma non deve invadere gli spazi che sono e devono rimanere "umani". Insegnare in una scuola tecnologicamente attrezzata non implica necessariamente un rinnovamento della didattica perché, ancora, non tutti i docenti sono disponibili al cambiamento o hanno le competenze richieste; inoltre, ogni azione didattica che preveda l'uso delle ICT è necessario sia supportata da una struttura progettuale che stabilisca obiettivi, tempi e modalità ben definite che rispettino la naturale evoluzione del processo di crescita dei ragazzi ed i ritmi di apprendimento.
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Serve un approccio pragmatico e utilitaristico. Scuola e tecnologia, parlano gli insegnanti [2].
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Alla seconda intervista sul tema scuola e tecnologia SoloTablet ha incontrato Giuseppe Corsaro, Insegnante di Lettere alla Secondaria di primo grado: "Gli insegnanti che usano il digitale sono pochi e fra questi ancor meno sono coloro che lo usano in classe per l’attività didattica. E’ necessaria una rivisitazione del ruolo del docente. Non si può introdurre la tecnologia per continuare a fare didattica alla vecchia maniera o esclusivamente per la produttività personale del docente o per gli aspetti amministrativo-burocratici. "
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Buone pratiche frutto esclusivamente della passione, della creatività e dell’impegno di singoli docenti [6]
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Se si vuole una scuola moderna e aggiornata bisogna essere pronti a mettere in discussione i paradigmi utilizzati finora, per preparare ragazzi ai quali la società richiede competenze molto diverse rispetto al passato e che bombarda sempre più i giovani con una quantità incredibile di stimolanti informazioni digitali. Ma niente paura, questo non vuol dire rinnegare tutto ciò che si è fatto sinora, semmai significa arricchirlo. Alla sesta intervista SoloTablet ha incontrato Roberta Martino.
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I computer in classe sono inutili, se non addirittura dannosi! Scuola e tecnologia [7]
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Non tutti sono a favore della scuola digitale, alcuni coraggiosi lo dicono a voce alta. E' il caso o Giuseppe Albano, intervistato da SoloTablet: "Non faccio previsioni, pena il rischio di facile pessimismo, ma credo che se la Scuola, come Agenzia Educativa primaria, non si assume l’onere di provvedere ad una corretta azione educativa in tal senso, in grado di contrastare il fenomeno diffuso della dipendenza digitale delle nuove generazioni, in futuro ci sarà poco da scherzare."
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L’insegnante si limita a dare dei consigli di lettura, il vero insegnante diventa il libro di testo
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Le nuove tecnologie vanno usate quando permettono un reale potenziamento dell’attività didattica, non per moda o per esibizione. LIM, tablet ed altri strumenti vanno utilizzati in questo senso; non devono essere utilizzati nei casi in cui le metodologie tradizionali si dimostrano ancora al momento più efficienti. A sostenerlo è il Prof. Leonardi Fratini, intervistato da SoloTablet. Una intervista interessante, si parla poco di tecnologia e molto di didattica.
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La Scuola è una carcassa, gli Insegnanti sono screditati e messi al margine della società!
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Gli insegnanti che vivono problematicamente la loro professione per la crisi profonda della scuola e del discorso educativo, dovrebbero leggere con attenzione l'ultimo libro di Massimo Recalcati 'L'ora di lezione'. Ne ricaverebbero utili conoscenze e nuove motivazioni a resistere e a rivalorizzare il loro ruolo e la loro professione.
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Incoraggiare la partecipazione scolastica attraverso il dialogo attivo-educativo
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Sul tema scuola e tecnologia Solotablet ha incontrato Ippolita Gallo che vede la scuola di base come continuamente coinvolta in un processo di evoluzione, in cui il suo progetto pedagogico-sociale si innerva nei modelli organizzativi e nelle risorse che sono consentite, quest’ultime attualmente messe a dura prova. Nell’attuale scenario socio-culturale, uno dei nodi cruciali sia costituito dal rapporto tra mezzi di comunicazione e processi formativi e dalla conseguente ridefinizione del ruolo che gli educatori (gli insegnanti in primis) sono chiamati a sostenere.
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Scuola e tecnologia. Il BYOD come buona pratica per la diffusione della tecnologia in classe
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Quindicesima intervista di SoloTablet. A raccontarci la sua esperienza e visione della didattica neu tempi tecnologici è Rosalinda Ierardi che ci ha parlato di come ha praticato il BYOD per facilitare l'introduzione delle nuove tecnologie in classe. Per Ierardi l’esigenza non è però di introdurre i dispositivi in sè, ma di introdurli per facilitare e supportare una didattica e una metodologia che valorizzassero le capacità e incoraggiassero lo sviluppo delle competenze nei bambini.
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