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Come proteggere i bambini dalla tecnologia
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La dipendenza tecnologica dei bambini comincia già nella culla. Un bambino su tre prima dei sei mesi ha già avuto modo di provare la superficie tattile e levigata di un tablet e di interagire con un smartphone. A fianco delle molteplici opportunità offerte dalle nuove tecnologie, sono molti i potenziali effetti collaterali con conseguenze negative. Una infografica suggerisce utili indicazioni a genitori Tecnovigili.
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TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
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Applicazioni potenzialmente pericolose
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Vietare l’uso di dispositivi mobili e loro applicazioni non è una scelta proponibile e neppure percorribile. I genitori e gli adulti tecnovigili hanno però il compito di raccogliere informazioni e tenersi aggiornati sull’uso che di questi strumenti tecnologici fanno i loro figli o nipoti tecnorapidi. La necessità di mantenersi aggiornati è tanto maggiore quanto più numerose sono le novità del mercato e le nuove applicazioni che trovano il gradimento dei ragazzi, catturando la loro attenzione, tempo e attività online.
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TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
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Dipendenze tecnologiche: quali sono i rischi reali?
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La maggior parte dei genitori si preoccupa del tempo che i ragazzi passano online e di porre dei limiti all’uso delle tecnologie. Dimentica così che i rischi veri nascono dai comportamenti dei ragazzi e da ciò che fanno con la tecnologia. Per molti ragazzi Internet è uno strumento positivo ma alcuni adolescenti e bambini possono diventare vittime di abusi ed essere esposti a rischi potenziali. I genitori non hanno grande controllo sul mezzo Internet e le sue applicazioni, sono in difficoltà a definire regole e vincoli d’uso e costretti a osservare le vite online dei loro ragazzi condotte spesso in modo autonomo e solitario. Per superare le difficoltà dovrebbero studiare di più per diventare Tecnovigili!
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TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
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Bambini, dipendenze tecnologiche, interazioni sociali e tecnologia
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Estate e inverno sono due periodi che si presentano ogni anno con ottime opportunità di lunghe vacanze in famiglia, al mare in agosto e in montagna per il ponte di Natale. Non è detto però i genitori riescano sempre a realizzarle, soprattutto se i loro figli esprimono una netta preferenza per i mondi e il divertimento tecnologico e virtuale dei loro smartphone e tablet. Scenari sempre più reali e oggetto di discussioni crescenti all'interno di molti nuclei familiari con prole.
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TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
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Tecnologia, genitori preoccupati e figli tecnorapidi
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Molte notizie di cronaca sembrano create appositamente per aumentare la preoccupazione di genitori e nonni di ragazzi Tecnorapidi la cui attenzione è imprigionata dentro i mondi virtuali dei loro dispositivi. Ne deriva una frustrazione crescente, la preoccupazione che qualcosa non funzioni e la necessità di una nuova consapevolezza.
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TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
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Smartphone come sigarette e alcol, ora si può dire!
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Due fondi pensione istituzionali americani che hanno investito milioni di dollari in Apple hanno chiesto all'azienda dell'iPhone di intervenire con iniziative concrete e azioni finalizzate a combattere la dipendenza dei ragazzi dagli smartphone. Con due miliardi di dollari investiti in azioni hanno probabilmente maggiori possibilità di essere ascoltati. Più di quanto non lo possano essere quanti da tempo parlano di dipendenza comportamentale e dei suoi rischi.
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Dipendenza da smartphone e nuovi comportamenti
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Di dipendenza da smartphone si parla da tempo e si continuerà a parlarne. E' una dipendenza comportamentale con effetti che tutti possono certificare. Possono farlo perché tutti sono, più o meno, dipendenti dal loro dispositivo mobile. La responsabilità non è della tecnologia e della sua evoluzione che ci ha regalato un aggeggio fantastico come lo smartphone ma di chi lo usa e anche di chi lo produce.
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Cyberbullismo: “perché lo fanno?”
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Segnaliamo un interessante articolo pubblicato da Maria Alessandra Monanni sul suo blog "Sandy e il web, spunti di riflessione". "Perchè lo fanno" è la domanda più normale e più frequente delle vittime di cyberbullismo. Una domanda che rimane spesso senza risposta ma che deve essere ripetuta ad alta voce da tutti, non solo vittime ma anche loro parenti, amici e vicini. La risposta non è facile ma per iniziare è sufficiente interrogarsi sull'impatto e sugli effetti che la tecnologia ha sui comportamenti, le emozioni e le vite delle persone, in particolare di quelle giovani. Il testo qui segnalato contiene molti spunti utili a questo tipo di riflessione necessaria.
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Alcune riflessioni anarchiche sulla tecnologia
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Le conversazioni, gli scritti e i racconti della rete che hanno come tema la tecnologia sembrano tutti improntati alla tecnosofia. L’innamoramento per le nuove tecnologie nasconde però un’errata percezione degli effetti delle stesse sulla vita personale, sociale, psicologica e lavorativa delle persone. La mancata percezione dei rischi e degli effetti denota una incapacità a sviluppare un pensiero critico e consapevole sulla tecnologia, utile a una riflessione più generale sui tempi che stiamo attraversando.
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Si parla di privacy, si riflette sugli effetti della tecnologia!
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Un articolo pubblicato sul Guardian mette in guardia dall’invasività e dall’uso della tecnologia che aziende private e agenzie pubbliche fanno, per avere accesso alle nostre informazioni private e personali. Un avvertimento che il filosofo francese Paul Virilio sta lanciando inascoltato da molti anni e che conviene ricordare.
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