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Adolescenti tecnorapidi in crisi di astinenza da tecnologia
Senza una connessione alla rete, senza un profilo Facebook o WhatsApp e senza uno smartphone l’adolescente moderno si sente un alieno alla ricerca di felicità. Connesso a Internet con il suo dispositivo mobile e impegnato a messaggiare lo stesso adolescente sente di stare bene e non si preoccupa di essere un alieno online!
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Cyberbullismo e media sociali: dipendenze, senso di inadeguatezza stress e ansietà
Molte indagini giornalistiche e scientifiche sembrano avere individuato in applicazioni sociali come Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat un potenziale problema reale per ragazzi tra i 14 e i 25 anni di età e per la loro salute mentale. Gli effetti derivanti dall'uso di queste applicazioni, in particolare di Instagram, sono un aumento di sentimenti negativi legati al senso di frustrazione e di inadeguatezza e all'ansia che ne deriva.
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Bambini, schermi e loro contenuti
Aumentano gli inviti ai genitori a limitare il consumo dei media digitali e l'esposizione ai display dei loro figli. Molte ricerche sembrano però evidenziare che più del tempo di esposizione conta come la tecnologia viene utilizzata.
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Generazione APP: la vita racchiusa in una APP!
Scrive Howard Gardner che "i giovani di questa epoca non sono solo immersi nelle app, ma sono giunti a vedere il mondo come un insieme di APP e le loro stesse vite come una serie ordinata di APP". La vita come un'unica e duratura APP non è una intuizione tanto lontana dalla realtà come può sembrare. Le APP come altre tecnologie stanno cambiando la testa delle persone trasformando il mondo in realtà digitale...
Si trova in Lifestyle / Millennial
E se fossero gli smartphone a rendere tristi i ragazzi della iGeneration?
La domanda sembra capziosa ma le risposte possono provocare reazioni contradditorie. A dare una risposta positiva è stata recentemente la psicologa americana Jean Twenge con il suo libro iGen. Un testo che ha sollevato numerose critiche, forse per la radicalità con cui viene sostenuta una tesi, da molti contestata.
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La filosofia deve assumersi la responsabilità di far riflettere sulla tecnologia
In un tempo come il nostro, infatti, diventa a mio avviso sempre più urgente un avvicinamento delle “masse” alle modalità di approccio filosofico al “reale”, incoraggiandone in tal senso una più profonda e compiuta interpretazione. In altre parole, il valore critico positivo della filosofia dovrebbe contagiare anche le persone che non sono filosofe di professione, ma che, come ogni essere umano, sono filosofe per natura.
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