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L’illusione di sfuggire alla sorveglianza tecnologica
Negli Stat Uniti, il paese più tecnologicamente sorvegliato al mondo, il tema è all’ordine del giorno. Le voci critiche sugli effetti e sui rischi della pervasività della sorveglianza tecnologica aumentano, ma pochi si illudono ormai sulla possibilità di vivere in contesti da essa liberati e autonomi. Oggi le tecniche di sorveglianza di massa hanno raggiunto livelli tali da spegnere ogni speranza e annegare ogni illusione. Unica possibilità è la fuga da qualsiasi oggetto tecnologico, il ritiro in mondi lontani dal mondo e in spazi ancora vergini e incontaminati dalla tecnologia. Una speranza resa vana dal proliferare di satelliti orbitanti, da droni sempre più curiosi e potenti, da Bot sempre più intelligenti e iperattivi, dalla pervasività crescente di sensori che alimentano reti degli oggetti e tecnologie indossabili e dalla crescente ignoranza e mancanza di consapevolezza umana. Rimangono due sole possibilità: fregarsene o provare a resistere. Senza farsi molte illusioni!
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La Silicon Valley regno di multinazionali e monopoli
Morozov li ha chiamati Signori del Silicio accusandoli del progetto, sotterraneo, monopolistico e globale, di sostituirli i diritti con i loro servizi. Ora un libro di Franklin Foer, fratello del più famoso Jonathan Safran, accusa le multinazionali tecnologiche di avere costruito monopoli di ferro che sono diventati dei veri e propri poteri forti.
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La sorveglianza tecnologica non dorme mai
Secondo i filosofi Arthur e Marilouise Kroker la sorveglianza non dorme mai perché vive continuamente dei dati che robot e algoritmi tecnologici, disegnati per non dimenticare nulla e archiviare tutto, continuano a raccogliere su ognuno di noi. Lo sostengono in un loro ebook disponibile online.
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Le lacrime da coccodrillo dei produttori tecnologici
Il 2018 e il 2019 saranno ricordati come gli anni del disincanto tecnologico ma anche verso i leader, spesso percepiti come maghi e condottieri invincibili, delle aziende della Silicon Valley. Dopo Cambridge Analytica nulla è stato più come prima. Le grandi società tecnologiche se ne sono accorte ma l’ammissione degli errori fatti non può essere la soluzione e neppure il primo passo da compiere.
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Libertà e prigionia da coronavirus
Senza rendercene conto, per costrizione ma anche con la nostra complicità e collaborazione, ci siamo trovati prigionieri, privati di alcune delle nostre libertà. Una scelta obbligatoria per salvarsi dal contagio ma che sta diventando fastidiosa per la mancanza di certezze e per il modo con cui si è trattati. Da cittadini chiamati a obbedire, destinatari quotidiani di inviti allo stare in casa e a rimbrotti paternalistici perchè non ci si sta. Ma soprattutto tenuti prevalentemente disinformati, anche grazie alla nostra misinformazione, alla quale ci eravamo da tempo assuefatti. Segnaliamo sul tema una intervista alla filosofa Roberta De Monticelli pubblicata su HuffPost.
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𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭à 𝐯𝐚 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨, 𝐜𝐡'è 𝐬ì 𝐜𝐚𝐫𝐚
«[...] libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.» DANTE
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Lo smartphone ti fa sentire libero ma sei sempre sottomesso, liberati dallo smartphone
Viviamo tempi di crisi, nel senso etimologico del termine tempi di separazione, selezione, decisione, cambiamento e opportunità. La crisi attuale però è duratura, regressiva e sembra essere diventata una realtà permanente. Come tale rende complicata ogni scelta, decisione, e possibilità di cambiamento, sprofondando molti nell'incertezza e nella 'liquidità' (concetto che il sociologo Zygmut Bauman, morto nel 2017, ha usato per descivere la società postmoderna).
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Nostalgia della blogosfera
I tempi andati sono sempre i migliori, si stemperano nel ricordo che li rende preferibili al presente. E' così anche per chi ha vissuto l'epoca solare della blogosfera e ha abitato quella parte di Rete fatta di migliaia di persone convinte che Internet fosse lo spazio ideale per costruire e proporre nuove idee e nuove utopie. Oggi che la blogosfera è diventata un'Atlantide della Rete, l'impressione è che Internet stia morendo e che nessuno sia in grado di far qualcosa per fermarne l'agonia.
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Privacy: cosa interessa veramente ai consumatori
Il tema della Privacy sembra essere più argomento giornalistico e mediatico che un interesse reale dei consumatori. L’uso del mezzo tecnologico prevale sui suoi potenziali effetti. Il diritto alla privacy rimane sullo sfondo come una opzione da praticare ma anche no. Esattamente come si fa, in questo periodo di cambiamenti che sembrano non avere alternative, con molti altri diritti.
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Siamo davvero liberi di scegliere?
Scegliere è diventato un probema serio, forse lo è sempre stato, sicuramente è una delle questioni più importanti del nostro tempo. Poter scegliere significa essere liberi di scegliere ma la libertà non implica necessariamente poter scegliere. Lo ha raccontato molto bene Edward Rosenthal nel suo libro 'L'età della scelta'. Bisogna sempre fare i conti con la realtà dell'asseza di scelte. Oggi scegliere sembra essere diventato più facile e la consapevolezza che lo è può trasformare la vita concreta di tutti. Ma siamo veramente liberi di scegliere?
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