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La solitudine del social networker
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Siamo quasi sette miliardi ma sempre più soli. Le tecnologie mobili e sociali e le applicazioni di social networking hanno moltiplicato i contatti tra le persone ma non sono ancora riuscite a sostituire la potenza di uno sguardo, la valenza di un gesto, il contatto faccia a faccia e le molte emozioni scatenate dai sensi e dagli affetti. Avvertiamo tutti le potenzialità delle nuove tecnologie ma anche il rischio di maggiore isolamento, senso di solitudine e di nuove angosce.
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Tecnobibliografia
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Libri di C. Mazzucchelli
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La tecno-obesità della quarta rivoluzione industriale
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Scrive il professore Lelio Demichelis che la pervasività tecnologica (tecnologia da ogni parte e APP per ogni situazione) ha portato alla tecno-obesità, una propensione alla bulimia da gadget tecnologico e social network capace di produrre effetti collaterali e conseguenze negative delle quali non siamo neppure consapevoli. Con le sue innovazioni affascinantecnologica ti, incessanti e desiderabili e interconnettività della Rete (tutti doverosamente connessi) abbiamo finito per sottostare alla volotà di potenza della tecnologia condividendone i suoi disvalori. Nel frattempo cadiamo vittime di surplus informativi e cognitivi che ci stanno saturando la mente e il corpo.
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Tecnobibliografia
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La vita intima regalata a Facebook
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In fondo al proprio animo tutti lo percepiscono in modo sempre più chiaro. Qualcosa non funziona nel modo in cui si abita la parte sociale della Rete. Non c'era bisogno dello scandalo delle informazioni cedute o rubate da Cambridge Analytica per capirlo.
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Le realtà parallele dei social media. Non tutto è come sembra!
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Un articolo dal titolo "Gli ‘uccellini’ sono molti, ma pochi cinguettano", pubblicato su CBRItaly.it. Una visione controccorrente del racconto che molti fanno sulla diffusione dei social media e sul loro ruolo, ritenuto fondamentale, per la fidelizzazione della clientela. I dati relativi agli utenti registrati sui social network sono in costante crescita. Ma quanti sono effettivamente gli utenti attivi e ‘fidelizzabili’? Su twitter ai cinguetti non sempre corrisponde un 'uccellino' con piume e zampettine reali!
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Le solitudini tecnologiche
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A fine marzo uscirà il mio quarto ebook della collana Technovisions creata con Delos Digital. Il tema trattato è la solitudine tecnologica come prodotto della nostra stretta relazione e delle interazioni con dispositivi e gadget tecnologici da cui derivano forti dipendenze e effetti non sempre positivi.
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Linkedin e i lavoretti della gig economy
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Frequentando Linkedin si ha a volte la sensazione di vivere nell'iperspazio, ossia uno spazio diverso da quello che solitamente conosciamo. Una piattaforma tecnologica nata per facilitare il lavoro ai cacciatori di teste è oggi diventata palestra di vetrinizzazione sociale delle professionalità e delle abilità individuali, ma anche dei molti ego nascosti nelle pieghe delle personalità multiple che caratterizzano ogni persona iscritta (le pieghe emergono nei post e negli articoli usati per movimentare i profili digitali online e la home page condivisa dalle reti di contatti personali). Fuori dall'iperspazio c'è la realtà, ben diversa da quella dello storytelling a cui tutti partecipano online.
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Linkedin e Sicurezza: attenzione ai truffatori con profili accattivanti e sexy ma sospetti
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Truffatori che si spacciano per esperti di computer per penetrare abilmente le difese dei loro utenti e poi dei loro dispositivi non sono certamente una novità. Nuovo e potenzialmente più pericoloso è però l’uso che alcuni di essi ora fanno di social network professionali come Linkedin, usati per assumere una legittimità e comunicare una professionalità finalizzate a guadagnare la fiducia delle persone e delle potenziali vittime da truffare.
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Media sociali e ricerca di contatti reali
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Nella narrazione comune i media sociali sono protagonisti della rivoluzione in corso dovuta alla evoluzione tecnologica. C’è da chiedersi se però questa rivoluzione determini reali cambiamenti o se non sia anch’essa legata al vecchio adagio di cambiare tutto per non cambiare nulla. Tradotto in parole chiare riferite ai media sociali e social network ciò significa che le persone, pur passando sempre più tempo online e negli spazi sociali online, hanno sempre bisogno estremo di connessioni ed esperienze umane. E i social network servono per parlarne, per condividerle e per coltivarle.
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Nel pieno di una grande transizione: la formazione di un ecosistema digitale compiuto
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Credo che nessuna persona intelligente, orientata eticamente e attenta al bene comune possa avere creduto e potrà credere che la tecnologia sia la risposta a tutto. Anche ai bisogni sociali, culturali, conviviali, emozionali che ci caratterizzano come persone, individui, cittadini. Il problema che abbiamo è restituire umanità e spirito sociale a grandi moltitudini di persone che negli ultimi 30/40 anni sono cresciuti in contesti dominati da un consumismo esasperato, da una esagerata propensione a rincorrere i simboli del successo, a privilegiare le apparenze, le immagini e un agire mai disinteressato e sempre finalizzato.
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Sociologia e tecnologia
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Non sanno di far ciò ma lo fanno
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La Rete e i social network sono sempre più l’espressione di un reale fittizio vissuto come reale. A nulla serve spiegare la distorsione della verità in atto perché essa è già nota e accettata dall’utente della rete e dal social networker. Ne deriva un comportamento fatto di ignoranza e di cinismo avvalorato dal suo essere diffuso e condiviso con una grande maggioranza di persone.
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