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Elezioni, false notizie e rituali social
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Ogni mattina in Italia, un social networker si sveglia, sa che deve accedere al suo dispositivo Mobile più in fretta possibile per non perdersi messaggi, notifiche, novità e false notizie. Ogni mattina un altro social networker si sveglia e sa che deve scrivere qualcosa, messaggiare, pubblicare e mettere online messaggi e notizie. Quando il sole sorge tutti i social networker sanno che, per avere partecipato al rito del social networking, hanno contribuito alla produzione, diffusione e viralità di buone e false notizie.
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Tabulario
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L’attesa ai tempi di WhatsApp
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Abituati al tempo continuo e rapido della tecnologia, cadenzato dalla binarietà senza intervalli di stimolo e risposta, abbiamo perso l’abitudine dell’attesa. Un ritardo nel feedback digitale ci mette in ansia, ci infastidisce mettendoci in crisi. Tutta colpa del tempo reale e della simultaneità che hanno trasformato la vita di molti in una clessidra senza sabbia e in orologi senza lancette.
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Antisocial, un libro di Andrew Marantz
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In un panorama italiano trasformato in un acquario di sardine può essere interessante porre una lente di attenzione sul libro, da poco pubblicato negli States, di Andrew Marantz dal titolo Antisocial. Un saggio ma anche un romanzo capace di raccontare con efficacia le distopie del momento. Una su tutte, quella caratterizzata dall’odio e cavalcata alla grande e con successo dalle destre, populiste, sovraniste, estremiste e nostalgiche di molti paesi occidentali.
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Public shaming pandemic
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Molta attenzione è stata dedicata in questi giorni al fenomeno del Public Shaming Pandemic. Il tutto è nato da un articolo del prestigioso New Yorker. Il testo è servito a molti giornalisti e blogger per rielaborare i temi in esso proposti e presentarli, a volte anche in modo critico, alle platee nazionali. Lo ha fatto anche Silvia Renda nell'articolo sull'Huffingtonpost che qui segnaliamo e nel quale sostiene che: il virus è un nemico invisibile da combattere, i social cercano allora connotati più delineati verso i quali è possibile sfogare la paura tramutata in rabbia e frustrazione: il trasgressore delle norme, o anche solo presunto tale.
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Lifestyle
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La setta delle piattaforme social
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Segnaliamo un articolo di Jaime D'Alessandro sul quotidiano la Repubblica del 19 febbraio 2018 dal titolo "Garcia Martinez l’ex di Facebook che allerta il mondo sulla “setta dei social”.
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Tecnobibliografia
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Social media per le aziende e loro inutilità
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Nell'era della cosiddetta new o net economy il mantra delle aziende era avere un sito web, oggi avere una presenza sulle piattaforme social. Da tempo molte aziende hanno compreso che avere una vetrina online è inutile se non ci sono strategie articolate di storytelling, content marketing e per la generazione di opportunità. Quante aziende hanno già compreso che forse anche i media sociali sono inutili, o quantomeno insufficienti?
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Tecnologia e Impresa
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Ambiti di applicazione e Strategie
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Social Media 2019: tendenze e strategie
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Chi può resistere alla visibilità dei media sociali? Chi rinuncia a trarre vantaggio da influencer e storyteller vari? Chi ha veramente capito come usarli e trarne vantaggio? Nel 2019 non sarà sufficiente solo esserci e abitarli, sarà necessaria una strategia, la collaborazione con partner qualificati e un budget.
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Tecnologia e Impresa
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Ambiti di applicazione e Strategie
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👩🚀️👩🚒️ La lingua dice molto di noi
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La lingua italiana è gentile, nonostante gli anglicismi, le sgrammaticature e l’uso aggressivo, brutale e violento che ne viene fatto, soprattutto sulle piattaforme sociali.
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Tecnopillole
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Linkedin Ergo Sum. Dal passaparola al boom del social networking.
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In una società dominata dalla complessità, l’opportunità è nella rete. Tutta la nostra esistenza biologica, il mondo sociale e l’economia raccontano una affascinante storia di concatenazioni e connessioni la cui struttura organizzativa può essere oggi indagata e decifrata.
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Piattaforma social: effetti e conseguenze
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Molti cominciano a pensare che ci sia un lato oscuro dei social a cui dovrebbero pensare per primi gli stessi produttori tecnologici. Facebook non è stata creata per essere usata come piattaforma per incursioni spionistiche o di hakeraggio russo e neppure come strumento per raccontare o anticipare stragi primatiste. Di fatto però lo è diventata, evidenziando la necessità di un ripensamento delle favola tecno-progressista.
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