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🍒🍒SMATERLIZZAZIONE: LE STORIE CHE CI RACCONTIAMO
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Amiamo da sempre raccontarci storie, oggi siamo diventati tutti storyteller. Le storie servono a costruire mondi, a sfuggire da quelli presenti e ad allontanare orizzonti carichi di minacce. Lo storytelling è spesso usato per manipolare la realtà o per raccontarne una che non esiste. Gli esempi da citare sono numerosi, quello che vorrei proporre alla riflessione riguarda parole quali smaterializzazione, leggerezza, trasparenza, virtuale, nuvola (cloud), Big Data, sostenibilità, energia pulita, tecnologie a basso impatto ecologico.
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Non lasciare solo il bambino con videogiochi o altri strumenti tecnologici
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La tecnologia ha cambiato comportamenti, abitudini, stili di vita e modi di pensare. Sta modificando il modo di relazionarsi agli altri e a sé stessi, la nostra identità, il modo con cui classifichiamo noi stessi e le realtà di cui facciamo esperienza. L'identità del proprio Sé non è un regalo del nostro codice genetico e neppure una destinazione finale. È un viaggio continuo, fatto di impegno e duro lavoro individuale. È un processo che inizia dall'infanzia e dura nel tempo, impegnando funzioni cognitive, emotive, relazionali e processi biologici profondi. Dall’esito di questo viaggio discenderà la capacità del cucciolo umano di soddisfare poi nella vita, in modo indipendente, i propri bisogni di fondo, ovvero la sua salute e benessere. È un processo che vede coinvolti genitori e figli, giovani e adulti, maschi e femmine, che inizia con il differenziare sé stessi dagli altri ma anche con il rispecchiarsi dentro uno specchio. Oggi lo specchio è diventato un display. Il viaggio che porta alla costruzione del Sé avviene in costante compagnia di tecnologie hardware e software che disegnano, con i loro schermi, piattaforme e applicazioni, nuove mappe mentali e relazionali. Creano al tempo stesso nuovi bisogni, sollecitando interrogativi pressanti e suggerendo nuove riflessioni. Chiamati a una riflessione critica e consapevole sono soprattutto i genitori di bambini e bambine, Nativi Digitali, che stanno crescendo e sviluppando il loro Sé in stretta simbiosi con i dispositivi che i genitori hanno loro regalato. Benché sempre connessi e impegnati a rappresentare il loro Sé sul display degli schermi dei loro dispositivi, i bambini digitali sono in realtà alla costante ricerca di rapporti solidi e duraturi con i loro genitori. Per comprendere cosa i bambini Tecnorapidi vogliono veramente bisogna che i genitori diventino Tecnovigili. Un modo per farlo è saper identificare rischi e opportunità delle nuove tecnologie e adottare buone pratiche capaci di prevenire o eliminare i rischi e favorire le opportunità. Ai genitori Tecnovigili questo e-book propone alcune regole o buone pratiche da adottare per contribuire, insieme ai loro ragazzi Tecnorapidi, al loro sviluppo psicobiologico sano ed equilibrato. Alcune semplici regole per un prontuario di sopravvivenza attiva, utili per ridurre la fatica della genitorialità, per conoscere meglio gli effetti della tecnologia sui bambini, per costruire relazioni solide con i propri figli e per contribuire pro-attivamente allo sviluppo del loro Sé.
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🍒🍒(TECNO)UTOPIE, CACOTOPIE E DISTOPIE
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Dentro il fallimento della politica nell’era della postmodernità, l’utopia può essere il modo per ripartire da nuove ideologie (peraltro mai morte) per dare loro una carica immaginativa prospettica che serva sia per captare l’emergente, sia per orientare e dare forma all’avvenire. Un avvenire che appare oggi a molti come portatore di utopie negative alla Brave New World (Huxley), di distopie, molte in forma di tecno-distopie come quelle descritte da David Eggers in Il Cerchio e soprattutto nel suo ultimo romanzo The Every.
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Fumetti e tecnologia
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Le innovazioni tecnologiche portate dal digitale e da internet stanno sconfinando in tutti i settori, compreso quello del fumetto. Case editrici, distributori, fumetterie e collezionisti, chi più chi meno, sono coinvolti in questo grande cambiamento chiamato: Digital Transformation.
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Il moltiplicarsi delle interazioni impoverisce il dialogo
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Il dialogo è importante, ma può essere anche una trappola. E' necessario sempre fare un discorso preliminare sulle intenzioni e sugli interessi in gioco. Non sempre due persone che si confrontano hanno lo stesso scopo. Spesso si affronta il dialogo in malafede, con l'intento di esercitare una qualche forma di presa sull'altro. Siamo sicuri che nel dialogo sia veramente in gioco la verità, comunque si voglia intendere questa difficile parola? La questione non è tanto capire cosa sia vero o no, ma comprendere quale interesse abbiano gli interlocutori a imporre una certa verità.
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Tecnologia e dialogo socratico
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BIG TECH SBOOM?
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Mentre in questa fase dell’Antropocene siamo impegnati a riflettere sul collasso della Terra, sulle sue geografie geopolitiche e non solo, molti cominciamo a scoprire che a collassare sembrano essere anche le cosiddette Big Tech.
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Stili di vita e nuove tecnologie
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Una riflessione intersettoriale protesa al benessere degli individui che, assieme al mantenimento di un buono stato fisico, ci conduce verso un unico e importante obiettivo: quello di un miglioramento della qualità della vita.
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Meta-morfosi
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ALEXA, continuiamo a parlarci ora che ti occupi anche di salute mentale! Sento forte la necessità di cambiamento. Però non è che l’entrata nel mondo virtuale avviene attraverso la sottrazione del nostro mondo reale?
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Falsos amigos
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Il dialogo è importante, bisogna imparare a praticarlo!
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L’assenza di un dialogo vero, di relazioni vere all’interno della rete, è evidente a chiunque abbia un minimo di spirito critico. Le piattaforme sono diventate spazi nei quali domina una superficialità dilagante e scarsa concentrazione, la continua promozione di se stessi, la vendita, o forse svendita, di tutto. Con eccezioni alcune eccezioni...
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Tecnologia e dialogo socratico
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Facebook: l’inchiesta finale
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Due giornaliste americane hanno raccolto mille ore di interviste coinvolgendo 400 persone tra dipendenti ed ex-dipendenti della piattaforma social che, più delle altre, ha condizionato e sta condizionando le vite delle persone, la società e la politica di tutto il mondo. Ciò che emerge dal libro è quella da esse definita come la brutta verità di un'azienda che non cambierà. La trasformazione, tanto raccontata anche dal fondatore Mark Zuckerberg e tanto richiesta a gran voce da altri, non arriverà. Potrebbe arrivare solo dall'interno ma come fare a rinunciare a un algoritmo che si sta dimostrando perfetto nel generare, business, fatturato e profitti?
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