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Deepfake, caos epistemico e pubbliche inibizioni
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La diffusione della pratica del deepfake può portare al caos epistemico, scrive Philip Walsh in un interessante articolo postato di recente sul suo blog. Il problema sta nella potenziale perdita di veridicità delle informazioni mediali e anche nella demolizione delle norme comportamentali che separano la vita pubblica da quella privata.
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HABEAS DATA
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In un’era nella quale il corpo è diventato digitale e virtuale più che l’HABEAS CORPUS forse sarebbe meglio richiedere a gran voce un HABEAS DATA. Una richiesta rivolta ai potenti e potentati di turno (i Signori del Silicio e i padroni delle Piattaforme?) per immunizzarsi dal potere. Una nuova Magna Carta per cui forse varrebbe la pena di lottare se non si vuole subire l’innovazione e la volontà di potenza della tecnologia nella sua fase attuale della sua evoluzione. Un modo per rimanere umani e non soggiacere ai comandi e al potere delle macchine.
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Mappati, tracciati, spiati, sempre con il nostro permesso!
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Privacy e liberta di fare quello che si vuole senza che si sappia! Desiderio non di tutti e partica impossibile ai più se non vogliono rinunciare ai loro dispositivi mobili. Google e Apple sono diventati i nostri fratelli siamesi, sempre con noi, a spiarci o, come sotiene qualcun altro, a tracciare con utili informazioni e conoscenze le nostre attività quotidiane e azioni, e tutto con il nostro permesso. Che spesso non sappiamo neppure di avere concesso!
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APP
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Invisibilità come obiettivo
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Le aziende che spendono milioni di euro per essere visibili online sono numerose, ma l’invisibilità online sta diventando una tendenza forte che coinvolge milioni di utenti della rete. Anonimato come tentative estremo per difendersi da spam, invasione della privacy, troppa pubblicità, surplus informativo, ecc.
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Esperienze
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Profili inanimati e identità digitali
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La vita online e sui molteplici schermi dei dispositivi a cui ci siamo ibridati è rappresentata da profili digitali, inanimati e pubblici. Profili generati sempre più con l’aiuto di algoritmi matematici che finiscono per dare descrizioni, forme, personalità e narrazioni diverse dall’originale. Quello che continua a vivere al di qua dello schermo e fuori dalla Rete.
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Esperienze
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Dentro la spirale del silenzio dei media sociali
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La spirale del silenzio denota la tendenza delle persone a non parlare con amici, familiari e conoscenti di cose o eventi su cui si condividono gli stessi punti di vista. Questa tendenza non è stata eliminta neppure dalla diffusione di media sociali nati appositamente con lo scopo di facilitare la conversazione e la condivisione di punti di vista, anche da parte di persone non abituate a farlo e con punti di vista minoritari.
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Esperienze
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Sorveglianza di massa? No grazie!
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Un evento mondiale contro la sorveglianza di massa per condividere i princìpi internazionali in materia di applicazione dei diritti umani alla sorveglianza delle comunicazioni
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Focus Italia
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Segnalazioni dal mercato
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Centro Computer in prima linea nella consulenza ad ampio raggio per la compliance al GDPR
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Siglata una nuova partnership con lo Studio Legale dell’Avv. Giuseppe Serafini del Foro di Perugia, per garantire un’offerta unificata di valutazione giuridica e supporto tecnologico
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Focus Italia
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Segnalazioni dal mercato
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Fidelizzazione dei clienti e tutela della loro Privacy
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Sul quotidiano Today è uscita una notizia che riguarda un ambito delicatissimo, quale la Privacy, nel rilascio di Carte fedeltà e programmi di fidelizzazione. Si tratta di un articolo che da una parte ha qualcosa di vero, anche se proposto con un “terrorismo” che ritengo eccessivo, dall’altra, invece, è totalmente fuorviante. Capiamo insieme perché...
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Stili di vita
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La società della trasparenza, un libro di Han Byung-Chul
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La trasparenza è tema letterario e narrativo da sempre, oggetto di dissertazioni dotte e intellettuali sulla pretesa tutta moderna di rappresentare se stessi e vedere al tempo stesso l'intimità delle persone con cui si interagisce. Oggi la trasparenza è oggetto di grande interesse e trattazioni da parte di coloro che hanno dimestichezza con la trasparenza della Rete e con la pratica trasparente che caratterizza i numerosi social network come spazi di comunicazione e relazione sociale. La trasparenza di cui parla Byung-Chul Han non è invisibile, è praticata e suggerita da Facebook ed è direttamente funzionale al controllo politico e sociale che caratterizza la fase attuale di evoluzione della nostra società capitalistica e tecnologica. E' una trasparenza che dà l'illusione della chiarezza, della facilità di comprensione o di intuizione del senso o del significato, della socialità e della condivisione ma in realtà è oggi alla base della costruzione di nuove distopie che si stanno realizzando grazie alle nuove tecnologie e a chi le sta producendo e gestendo.
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Tecnobibliografia
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