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CRESCE IL BISOGNO DI SILENZIO…MEDIALE! 🍒🍒
Non so voi ma io sento crescere un grande bisogno di tranquillità (“l’Infinito silenzio” e la “profondissima quiete” di Leopardi), di SILENZIO, non legato all’umore e nemmeno al capriccio, non artificioso e tantomeno compiacente ma prudente, disincantato, politico.
Si trova in TECNOCONSAPEVOLEZZA
( ͡° ͜ʖ ͡°)( ͡° ͜ʖ ͡°) Silenzio, lentezza e Coronavirus
L’epidemia ha effetti collaterali, non soltanto di carattere sanitario. Il primo è il silenzio che tutti abbiamo sperimentato, nel confinamento di un anno fa, in spazi abitati piccoli e grandi. Il secondo è la #lentezza che, in un periodo di grandi accelerazioni, ci ha rinchiuso in casa, tutti in #smartworking, #DAD, connessi a uno schermo, praticamente fermi, con il sedere incollato a una seduta qualsiasi.
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Oltre a giocare con il tuo smartphone ricordati di circondarti anche di persone intelligenti
L'evoluzione continua di tecnologie sempre più intelligenti e capaci di apprendere sta mettendo in discussione molte teorie sull'intelligenza umana e facendo crollare molti miti legati alla specie umana come la più intelligente. Sta anche diffondendo l'impressione che, mentre le macchine diventano sempre più intelligenti, gli umani si stiano rapidamente instupidendo.
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Prima di regalare un MiPiace leggi quello che stai recensendo o apprezzando
A chi abita a Milano può capitare frequentemente, spostandosi con la metropolitana o l'autobus, di assistere incuriositi e rapiti alle pratiche tecnologiche di nativi digitali impegnati nella loro interazione con il dispositivo mobile, alla ricerca spasmodica di senso con cui rivestire e giustifiare la loro vita sociale online.
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Evita il doppiomento spostando lo sguardo dal display al cielo sopra di te
Con l'età il doppiomento può diventare per molti una destinazione obbligata, ma non certamente per il grasso in eccesso, il sovrappeso o la mancanza di esercizio fisico. A fare la differenza è il tono muscolare, la tonicità di un muscolo che è difficile tenere allenato soprattutto se, per alcune ore al giorno, è praticamente bloccato da una postura del collo, piegato per osservare le immagini che scorrono sul display di un dispositivo tecnologico.
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La visibilità perenne uccide, scegli l'invisibilità, seppure momentanea
Attraverso i display dei nostri dispositivi mobili tutti siamo diventati trasparenti, visibili, monitorati, sorvegliati e controllabili. Lo siamo perché navighiamo la Rete, cinguettiamo, messaggiamo, condividiamo e pubblichiamo online. Lo facciamo con i nostri profili digitali, avatar simulacri di noi stessi ai quali ci rivolgiamo per sentirci felici, amici, connessi, socialmente accettati e visibili. Profili digitali che al tempo stesso ci espongono alla vanità degli innumerevoli ego narcisi e sofferenti che popolano il mondo online, alla rivalità dei loro sguardi, ai vari tentativi di seduzione messi in atto, alla ricerca continua di riconoscimento e gratificazione e alle truffe sempre possibili.
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Vai oltre la superficie del display, non metterti in vetrina e rinuncia alla visibilità
Secondo Vanni Codeluppi (Mi metto in vetrina e La vetrinizzazione sociale) le nuove tecnologie hanno prodotto un processo di cambiamento che ha origini lontane e che può essere descritto come "vetrinizzazione sociale". Un processo che ha avuto inizio con la comparsa delle prime vetrine dei negozi nel lontano Settecento per publicizzare le merci esposte. Un processo che oggi vede come protagoniste persone che hanno scelto di valorizzarsi, esibirsi e promuoversi (self-branding) in modi simili ma all'interno di tipologie diverse di vetrine, i display dei dispositivi tecnologici e mobili in uso.
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Per pensare e ispirarti cerca il vuoto e il silenzio
Il silenzio fa parte della saggezza dei saggi per il suo potere invisibile che agisce sulla persona con effetti pieni di contrasto ma sempre significativi. Il silenzio può indurre la calma rinfrescando cuore e mente e agendo come un tonico che vivifica e rigenera.
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Il silenzio perduto dell'era digitale
Il rumore non è più solo un'esperienza di chi vive in città. Il rumore è ovunque e pervasivo, segue chiunque e non abbandona nessuno. Tutti vivono il rumore di fondo della tecnologia perché tutti sono ormai connessi e coinvolti. E' un rumore mentale e del desiderio, continuamente alimentato dai social network, che impedisce il silenzio, in particolare quello interiore. L'assalto al silenzio è coltivato con cura e meticolosità ma anche reso possibile dalla nostra scarsa resistenza e opposizione.
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Il silenzio creativo e lo smartphone spento
Il silenzio fa parte della saggezza dei saggi per il suo potere invisibile che agisce sulla nostra persona con effetti pieni di contrasto. Il silenzio può indurre la calma rinfrescando cuore e mente agendo come un tonico che vivifica e rigenera. La pratica del silenzio non riguarda solo la sfera spirituale ma molte altre esperienze umane come l’ascolto di un brano di musica classica o la lettura di un buon libro. Osservare il silenzio serve a rendere più ricettiva la mente, favorisce la concentrazione e l’efficacia del nostro pensiero e permette di sviluppare la creatività. Ad una condizione, che si sappia o si decida di spegnere, almeno per un po’ di tempo, lo smartphone che ci accompagna ormai in ogni nostro gesto e movimento.
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