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Il tablet e lo smartphone a prova di stupidità!
La stupidità a cui si fa riferimento non è naturalmente quella dei dispositivi tecnologici in sé ma dell’uso che ne viene fatto. Un uso che rischia, nel minore dei mali di impedire altre azioni e attività umane più gratificanti dal punto di vista dei risultati ed anche emotivamente, nel peggior di trasformarci in automatismi e protesi artificiali, che rispondono a comando a segnali esterni impartiti da una macchina.
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Garabombo e i capitalisti del web
Nel suo ultimo saggio, “Rete padrona” Federico Rampini descrive il capitalismo del terzo millennio come dominato da nuovi squali. Non più e non solo finanziari ma molto tecnologici e altrettanto monopolisti. I nuovi cavalieri rampanti si chiamano Google, Apple, Facebook, Amazon, Facebook, ecc.
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La socialità nel tempo presente del Web
Miliardi di persone comunicano ormai attraverso strumenti tecnologici. Lo fanno per interagire, per creare reti di contatti, lavorare, costruire relazioni ma anche per vivere socialmente l'attimo fuggente del presente. Ogni notizia o novità ha vita breve ed esiste solo se viene commentata e ancor più se diventa virale. Il commento indica la sua visibilità, una conversazione prolungata nel tempo ne determina la longevità, sempre limitata e dipendente dalla viralità della notizia in rete. Il qui e ora prevale su tutto con una variante interessante. Anche il vecchio può fare notizia e diventare nuovo, per un istante!
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SoloTablet cambia verso e personalità
A quasi cinque anni di vita, SoloTablet cambia verso e si propone ai suoi lettori e visitatori in veste completamente rinnovata. Cambia la grafica ma soprattutto è stata rivoluzionata la logica di presentazione dei contenuti. Spariscono menu e classificazioni redazionali per lasciare spazio alla libertà creativa e analogica dei lettori e per facilitare il lavoro del loro cervello nel districarsi attraverso il surplus informativo delle pagine web da essi visitate. Il tutto con un risultato visuale accattivante, estetizzante e irresistibile che pensiamo possa far piacere ai nostri lettori abituali e a quelli che ci conosceranno in futuro.
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Il GDPR è attivo, il Web è morto?
Tutti stanno ricevendo decine di email spedite in ottemperanza alle norme del GDPR europeo (General Data Protection Regulation). Grazie ad esse ogni cittadino europeo può ora aggiornare le policy della propria privacy online e accedere, modificare ed eventualmente cancellare informazioni personali e dati che ha deciso di non condividere o rendere pubblici. Il GDPR riafferma la privacy come un diritto di ogni cittadino europeo. Secondo alcuni però il GDPR potrebbe contribuire alla fine del Web per come si è sviluppato fino a oggi.
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Evoluzione della comunicazione, dai cinguettii ai periscopi
Gli immigrati digitali con cultura digitale sanno quanto sia stata rapida e profonda l’evoluzione tecnologica e quanto abbia inciso nel trasformare le forme della comunicazione. Chi si ricorda più i primi siti web e i loro linguaggi? Gli uni e gli altri sono oggi frequentati da nativi digitali che fanno i blogger, cinguettano, postano messaggi, fanno giornalismo e producono video.
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Dalla generazione X alla generazione 2.0
Ogni generazione ha avuto il suo “media” preferito, dalla radio, alla Tv in bianco e nero, alla Tv a colori, al satellite e poi al Web. Nel 2010, abbiamo assistito allo storico sorpasso del Web rispetto agli altri mezzi, questo rappresenta il segno che internet è diventato il mezzo preferito dai giovani che passano sempre meno tempo davanti alla Tv e molto più tempo connessi al mondo virtuale.
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Internet: un terreno minato?
Se la sopraffazione è il motore della vita, l’inganno funge da lubrificante. Internet appare sempre più come un terreno minato, dove a fare passi falsi non esplodono ordigni capaci di far saltare in aria e dilaniare i corpi dei malcapitati che incautamente si sono avventurati in aree sconosciute, ma dove le implicazioni non sono meno pregne di conseguenze, i percorsi accidentati e le ricadute alquanto pericolose.
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