Scrive Douglas Rushhkoff nel suo libro Presente Continuo che il futuro che abbiamo rincorso per buona parte del ventesimo secolo è finalmente arrivato. Grazie alle nuove tecnologie possiamo (qualcuno sa anche non esserlo) sempre essere connessi alla Rete e avere a portata di mano ogni tipo di informazione e notizie sempre fresche. Poco importa se queste notizie in realtà durano un attimo e sono tali solo se e quando catturano l'attenzione di qualche navigante perduto nella rete.
Internet ha abolito il tempo, lo dicono i filosofi e gli psicologi e lo constatano ogni giorno consumatori e utenti che vivono l'attimo fuggente dell'attualità determinato da un cinguettio o un nuovo testo pubblicato sulla pagina Facebook, subito seguito da altri che lo rendono obsoleto, meno visibile e poco interessante da commentare. Un commento su un testo scivolato oltre la cornice dello schermo di uno smartphone o tablet viene percepito poco utile perchè poco visibile e incapace di attirare maggiore interesse e nuovi commenti.
L'invecchiamento della notizia è tale da cancellarne la data e il contesto sociale, storico o fattuale a cui fa riferimento. Quasi nessuno legge la data di un articolo, tutti si affidano ormai allo scivolamento delle notizie sulla pagina web e al loro ordinamento in ordine cronologico, come garanzia della freschezza e novità dell'informazione pubblicata. Se la notizia è in alto deve essere per forza nuova e aggiornata. Poco importa se il testo o l'immagine pubblicati fanno riferimento a fatti e eventi del passato. A trasformare il testo in notizia sono la valutazione e il numero di LIKE ricevuti, indicazione di visualizzazioni e passaggi, e i commenti o i ciguettii ripetuti.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Il ritorno del passato che si fa eterno presente è subito percepibile su YouTube. Come nel romanzo Riverworld che descrive un mondo lungo un fiume la cui popolazione è composta da tutti gli umani vissuti sulla terra e che si trovano a condividere la nuova esperienza romanzata tutti insieme, anche su YouTube il tempo storico e il susseguirsi delle date risultano annullati. Video realizzati cinquanta anni fa diventano attuali nel momento in cui sono caricati, visualizzati e commentati e contribuiscono a comporre una videoteca nella quale i filmati della seconda guerra partigiana coesistono con quelli della guerra in Siria o Iraq.
Il tempo sparito di Internet non deve meravigliare. E' la conseguenza della innovazione tecnologica e del ruolo sempre più determinante che gioca nella nostra vita quotidiiana ma è anche la semplice esemplificazione di quanto la postmodernità ha reso evidente, la contemporaneità di tutto ciò che accade e l'eterno ritorno (Friedrich Nietzsche) nel quale tutto può ripetersi infinite volte, in varie combinazioni e in un tempo infinito, percepito come sempre presente e attuale.
« Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. »
Più che i fatti storici ai naviganti della rete e agli appassionati di APP interessa il susseguirsi di nuovi aggiornamenti, nuove applicazioni, nuovi messaggi e nuovi cinguettii. La storia può anche essere finita perchè tanto non interessa più. Ciò che conta è la storia accelerata del momento, frutto di continui cambiamenti che si verificano meno nei fatti e molto di più nella loro descrizione e commenti. In rete tutto scorre (il πάντα ῥεῖ di Eraclito) e nulla è mai fermo. I protagoisti della storia non sono condottieri o personaggi famosi ma coloro che ne raccontano le gesta e coloro che su di loro elaborano riflessioni e pettegolezzi da condividere in tempo reale (#lettastaisereno).
La sparizione della storia va di pari passo con la scomparsa della sequenzialità e databilità degli eventi. Le nuove APP Merkaat e Peruscope che permettono di video-filmare fatti, persone e eventi dei quali si è testimoni e/o protagonisti reclamano il tempo reale e l'orizzontalità dell'eterno presente. Il video spedito in streaming in tempo reale è indicativo della voglia di protagonismo che caratterizza molti spazi della rete ma anche del bisogno di far trasformare l'attimo, l'evento, il fatto a storia. Cosa rimarrà di esso, dopo la sua scomparsa a causa di altri eventi simili apparsi in rete, non sembra interessare. La persona che ha girato il video puntando il suo smartphone su di sè è già probabilmente impegnato in una nuova registrazione e starà già pensando a dove pubblicarla.
Il tempo presente, tutto tecnologico e digitale, spiega l'edonismo dilagante e altri stili di vita che caratterizzano il vivere civile attuale ma soprattutto illustra molto bene i fatti della politica. A prevalere e a catturare l'interesse non sono i programmi, i progetti e gli approfondimenti ma lo slogan breve e cinguettato, la provocazione, l'annuncio. Il qui e ora della politica, ben sfruttato dai personaggi delle nuove generazioni arrivate al potere, si scontra poi nella realtà con il 'presente presente' e con quella che prima o poi viene percepita come una assenza. Assenza di posti di lavoro, di opportunità per i giovani, di buonascuola, ecc. La consapevolezza di questa assenza non genera reazioni politiche ma suggerisce semplicemente nuove vie di fuga da ricercare soprattutto nella Rete e nei suoi luoghi molto commentati e senza tempo. Se il futuro è qui, ci si può preoccupare meno del futuro che non c'è e rischia di non esserci mai.
La sparizione del futuro cancella i sogni e la fantascienza, l'eterno presente trasforma i film tecnologici hollywoodiani in realtà e le loro prefigurazioni di mondi futuri possibili in semplici ambientazioni da videogioco con sui interagire qui e ora e perdersi per sempre.
La ricerca continua del presente è un bisogno impellente alla ricerca di una immediata soddisfazione. Conta essere felici ora, fare la storia adesso, nella frazione di un attimo e nel tempo di cui ha bisogno un cinguettio per essere notato, e poco importa se poi nel futuro prossimo più o meno lontano nessuno si ricroderà di noi e nessuno sarà in grado di trovare tracce delle nostre azioni.
Chi si culla nella certezza che le tracce lasciate in rete saranno lì per sempre e che potranno essere usate per il racconto storico del futuro è come il ricco finanaziere di oggi che alla morte si fa ibernare per nsando che qualcuno in futuro sarà in grado di toglierlo dal congelamento e insufflargli il soffio vitale delle Morsit della saga della La spada della verità di Terry Goodkind.