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Serve il contatto, guardare il volto dell’altro, la relazione con persone in carne e ossa
Intervista di SoloTablet al teologo Fabio Cittadini: "Sì, sta cambiando l’interazione tra gli uomini, stanno cambiando i rapporti umani. Siamo Facebook dipendenti, per cui la realtà è letta attraverso la ristretta lente del “mi piace”. Questo implica che la realtà non è giudicata più per la sua complessità. Si va verso un giudizio semplificato, ridotto al minimo, appunto “mi piace”
Si trova in Blog / Religione e Tecnologia
Serve una riflessione critica capace di portare a una coscienza diversa sul ruolo della tecnologia
I nostri sé sono networked: c’è un nucleo stabile, ma differenti aspetti di quel sé vengono enfatizzati in situazioni sociali differenti» (p. 391, edizione Guerini Scientifica). Il problema però è che quegli aspetti iniziano a diventare “personaggi” diversi, assistiamo a una sorta di dissociazione di identità. Un mondo networked può offrire alle persone la possibilità di vivere bene, se però sanno come farlo. Una forte consapevolezza di sé e dei propri valori, un atteggiamento critico e una presa di distanza scettica risultano sempre necessari per evitare di soccombere. Ma questo atteggiamento non è qualcosa di naturale, è qualcosa che va sviluppato e allenato costantemente.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Serve uno zaino di competenze sulle tecnologie
Intervista con Patrizia Morgante: "Per dire chi siamo non è più sufficiente mostrare il nostro documento d’identità, perché siamo una presenza, che lo vogliamo o no, anche digitale. Il nostro vivere lascia tracce di dati nel cyberspazio che, i motori di ricerca e i loro algoritmi, assemblano e danno loro un senso. La domanda è: sentiamo che la nostra identità esistenziale corrisponde con l’identità digitale che ci viene restituita da google? Se non è così essere presenti in rete in modo consapevole ci permette di dire che chi siamo, senza che altri lo facciano al nostro posto o inferiscano informazioni per mancanza di dati."
Si trova in Blog / Religione e Tecnologia
Siamo ancora quelli della pietra e della fionda. E il vero problema sono i vicini, il prossimo, gli altri.
Non c’è rimedio alla tecnologia; non esistono strumenti neutri perché chi li usa non è mai neutro. Date agli uomini le pietre, e uccideranno con le pietre. Se poi creano anche strumenti pensati proprio per uccidere, che altro uso se ne potrebbe fare? La tecnologia ha raggiunto apice e sintesi nella bomba atomica e negli armamenti, il cui potenziale (la distruzione del mondo) non scema né aumenta una volta avviato il processo di armamento collettivo: una tecnologia il cui effetto non può aumentare, per quanto se ne aumenti la quantità. Superata una certa soglia, l’effetto è “infinito”. Gli effetti di tutti gli smartphone e i tablet del mondo sbiadiscono di fronte a questo. Il mio pessimismo antropologico mi fa pensare che se uno strumento consente un uso pessimo e distruttivo, prima o poi verrà utilizzato così.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Siamo ormai sottomessi alle categorie dell’ovvio e del necessario (Claudia Faita)
Il futuro dipende da noi, dagli obiettivi che ci poniamo nel costruire tecnologie e porle al servizio dell’uomo. Purtroppo ci stiamo rivelando dei “cattivi filosofi” poiché stiamo edificando un avvenire “a misura di macchina” anziché utilizzare le macchine per un domani “a misura di uomo”. Sono tuttavia convinta che siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Anche se è difficile immaginarlo, un mondo migliore per l’uomo potrebbe essere davvero a portata di mano.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Siamo ormai sottomessi alle categorie dell’ovvio e del necessario (Claudia Faita)
Il futuro dipende da noi, dagli obiettivi che ci poniamo nel costruire tecnologie e porle al servizio dell’uomo. Purtroppo ci stiamo rivelando dei “cattivi filosofi” poiché stiamo edificando un avvenire “a misura di macchina” anziché utilizzare le macchine per un domani “a misura di uomo”. Sono tuttavia convinta che siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Anche se è difficile immaginarlo, un mondo migliore per l’uomo potrebbe essere davvero a portata di mano.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Solo la rinascita di una cultura veramente razionale permetterà il superamento della crisi attuale (Tommaso Tosi)
La tecnologia può essere neutrale solo se concepita astrattamente, nella sua possibilità trasformatrice di principio avulsa da una manifestazione particolare. Qualora ci si riferisca invece alla tecnologia reale, essa non può mai essere neutrale poiché sempre inserita concretamente entro un contesto storico, culturale e politico determinato, ma soprattutto mezzo di autodeterminazione nelle mani di singoli uomini o comunità che strutturalmente, pensando ed agendo, sono impossibilitati a non sostenere una posizione metafisica e morale entro ogni loro decisione.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Sono un uomo e niente di ciò che è (dis)umano mi è estraneo
La vera sfida della nostra età planetaria è rappresentata dal prendere consapevolezza del lato d’ombra che permea di sé non solo gli assunti impliciti delle nostre tradizioni culturali, ma anche la nostra impronta filogenetica, lungo l’asse della quale occorre dunque risalire per impostare un nuovo umanesimo etnologico che sappia andare oltre i limiti dei vecchi umanesimi.
Si trova in Blog / Biblioteca Filosofica
Spinoza può indicare la strada?
La crisi di sistema che stiamo vivendo suggerisce a tutti una riflessione critica, ampia e approfondita degli eventi che caratterizzano l’epoca corrente, dentro l’era definita come avanzata perché tecnologica e digitale. La riflessione non può non nascere da (ri)letture e dagli spunti che molti autori del passato hanno elaborato per noi in modo che potessimo meglio comprendere, decostruire, contraddire la realtà da noi variamente esperita. Alcune letture sono più importanti di altre, sia in termini di opere sia di autori, altre sono per definizione difficili ma necessarie. Tra queste metterei anche Damasio che il testo qui condiviso dalla filosofa Anna Colaiacovo collega a un autore ben più importante come Spinoza e alla sua opera più importante, l’Etica. Un’opera terminata nel 1662 e che mantiene ancora oggi tutta la sua validità e contemporaneità. Un’opera difficile che pochi hanno probabilmente il coraggio di leggere. Non l’autrice del testo qui sotto pubblicato… [Carlo Mazzucchelli]
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Stiamo attraversando una crisi che prelude all’avvento di un nuovo paradigma (Annarita Dibenedetto)
Ogni epoca storica si regge su determinate coordinate valoriali e teorie che fondano e dirigono l’agire umano, con incursioni anche nella vita individuale di ciascuno di noi. Ecco, l’impatto della tecnologia nelle nostre esistenze sta sicuramente creando delle crepe nei presupposti del precedente paradigma, gettando i semi del prossimo. Come verrà definito, non so, ma certamente al centro di questa nuova instaurazione di valori vi è la tecnologia. L’intelligenza artificiale, intesa come insieme di pratiche che riescono ad attuare scenari ritenuti fantascienza sino a qualche tempo fa, è già qualcosa che va oltre la mera tecnica: non solo piega la natura cambiando il nostro punto di vista su di essa, ma anche riprogetta, ricrea la realtà, pure nella sua declinazione umana.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia