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Senza etica della tecnologia sarà vero progresso? (Sabrina Francavilla)
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La tecnologia ci fornisce una sorta di realtà alternativa con la quale interagiamo attraverso delle regole che essa stessa ci impone. Ci si ritrova quindi a utilizzare un paradigma e dei concetti a esso correlati che potremmo non comprendere
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Filosofia e tecnologia
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Senza il nostro apporto concreto, i processi tecnologici non possono trovare sviluppo.
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L’uso degli strumenti tecnologici cambia certamente il modo in cui facciamo esperienza e il contesto delle nostre relazioni. Rispetto a ciò è anzitutto necessaria una riflessione. Non bisogna semplicemente accogliere e applicare ciò che ci viene proposto o imposto da questi strumenti, ma bisogna interrogarsi sulle conseguenze del loro uso.
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Filosofia e tecnologia
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Serve il contatto, guardare il volto dell’altro, la relazione con persone in carne e ossa
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Intervista di SoloTablet al teologo Fabio Cittadini: "Sì, sta cambiando l’interazione tra gli uomini, stanno cambiando i rapporti umani. Siamo Facebook dipendenti, per cui la realtà è letta attraverso la ristretta lente del “mi piace”. Questo implica che la realtà non è giudicata più per la sua complessità. Si va verso un giudizio semplificato, ridotto al minimo, appunto “mi piace”
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Religione e Tecnologia
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Serve un piano di formazione sull'utilizzo critico delle nuove tecnologie per i docenti - Scuola e tecnologia
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SoloTablet intervista Roberto Sconocchini, insegnante elementare da tempo impegnato nel promuovere l'introduzione delle nuove tecnologie difitali a scuola e a produrre informazioni e conoscenze per facilitare un utilizzo critico della tecnologia nella didattica. Attraverso il suo blog raccoglie e mette a disposizione dei colleghi documentazione teorica, informazioni, materiali e racconti utili a conservare la memoria di quello che viene fatto e a permettere la replicabilità delle buone pratiche.
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MISCELLANEA
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Serve una riflessione critica capace di portare a una coscienza diversa sul ruolo della tecnologia
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I nostri sé sono networked: c’è un nucleo stabile, ma differenti aspetti di quel sé vengono enfatizzati in situazioni sociali differenti» (p. 391, edizione Guerini Scientifica). Il problema però è che quegli aspetti iniziano a diventare “personaggi” diversi, assistiamo a una sorta di dissociazione di identità. Un mondo networked può offrire alle persone la possibilità di vivere bene, se però sanno come farlo. Una forte consapevolezza di sé e dei propri valori, un atteggiamento critico e una presa di distanza scettica risultano sempre necessari per evitare di soccombere. Ma questo atteggiamento non è qualcosa di naturale, è qualcosa che va sviluppato e allenato costantemente.
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Filosofia e tecnologia
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Serve uno zaino di competenze sulle tecnologie
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Intervista con Patrizia Morgante: "Per dire chi siamo non è più sufficiente mostrare il nostro documento d’identità, perché siamo una presenza, che lo vogliamo o no, anche digitale. Il nostro vivere lascia tracce di dati nel cyberspazio che, i motori di ricerca e i loro algoritmi, assemblano e danno loro un senso. La domanda è: sentiamo che la nostra identità esistenziale corrisponde con l’identità digitale che ci viene restituita da google? Se non è così essere presenti in rete in modo consapevole ci permette di dire che chi siamo, senza che altri lo facciano al nostro posto o inferiscano informazioni per mancanza di dati."
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Religione e Tecnologia
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Servono consapevolezza e conoscenza
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Troppo spesso le persone parlano di intelligenza artificiale come qualcosa di distante o assente nella propria vita, ma questa idea è completamente errata: la vita di una persona comune è attraversata dall’AI più volte al giorno a cominciare dal completatore automatico che è sotto la tastiera di qualsiasi smartphone fino ad arrivare allo scorrere del feed di Facebook o LinkedIn.
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Innovazione e tecnologia
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Sfuggiti attraverso il buco dell’ozono
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L’aereo della Malaysia Airlines scomparso dagli schermi radar - e poi sembra dai cieli, esce dalla cronaca ed entra di diritto nella narrativa. (E quando ciò accade i successivi sviluppi si ammantano di ulteriore mistero).
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Falsos amigos
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Si parla di privacy, si riflette sugli effetti della tecnologia!
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Un articolo pubblicato sul Guardian mette in guardia dall’invasività e dall’uso della tecnologia che aziende private e agenzie pubbliche fanno, per avere accesso alle nostre informazioni private e personali. Un avvertimento che il filosofo francese Paul Virilio sta lanciando inascoltato da molti anni e che conviene ricordare.
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Tabulario
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Siamo ancora quelli della pietra e della fionda. E il vero problema sono i vicini, il prossimo, gli altri.
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Non c’è rimedio alla tecnologia; non esistono strumenti neutri perché chi li usa non è mai neutro. Date agli uomini le pietre, e uccideranno con le pietre. Se poi creano anche strumenti pensati proprio per uccidere, che altro uso se ne potrebbe fare? La tecnologia ha raggiunto apice e sintesi nella bomba atomica e negli armamenti, il cui potenziale (la distruzione del mondo) non scema né aumenta una volta avviato il processo di armamento collettivo: una tecnologia il cui effetto non può aumentare, per quanto se ne aumenti la quantità. Superata una certa soglia, l’effetto è “infinito”. Gli effetti di tutti gli smartphone e i tablet del mondo sbiadiscono di fronte a questo. Il mio pessimismo antropologico mi fa pensare che se uno strumento consente un uso pessimo e distruttivo, prima o poi verrà utilizzato così.
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Filosofia e tecnologia