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Il display come strumento di felicità
Politica, grandi Marche e grandi imprese sono stutte accomunate dallo sforzo di venderci la felicità. I nostri comportamenti e stili di vita online così come le emozioni espresse attraverso libri delle facce o cinguettii vari sono diventati risorse da conquistare, raccogliere, analizzare, vendere con l'unico obiettivo di proporci prodotti, servizi e messaggi finalizzari a farci stare bene. Il consumatore in tutto questo non è più semplice attore passivo e destinatario finale di comunicazioni e messaggi promozionali ma sempre più complice, cognitivamente e nelle pratiche di vita quotidiane. Lo è soprattutto tramite un display e l'uso che ne fa.
Si trova in Blog / Tabulario
Il display tra finzione e realtà
Realtà e finzione non sono due mondi inconciliabili o in conflitto ma universi contigui tra cui fluiscono scambi continui. La finzione è stata perseguita e praticata da sempre come un esercizio cognitivo di fuga dalla realtà quotidiana che ci ha portato a preferire la prima alla seconda. Non è un caso che oggi molti preferiscano il finto ma comodo mondo sociale delle reti sociali online a quello reale, forse più libero, relazionale e fatto di legami forti.
Si trova in Blog / Tabulario
Irresistibili schermi. Fatti e misfatti della realtà virtuale
LIBRI DI TECNOLOGIA - Un libro di Elena Pasquinelli sull'uso diffuso dei molteplici schermi tecnologici e sulla pervasività della tecnologia. Si passano ore davanti a computer, smartphone e console di videogiochi. Gli schermi, secondo l'autrice, hanno invaso la vita delle persine trasformandole in cyber-dipendenti. L'interrogativo è se in questa trasformazione siamo diventati più violenti o degli esseri mutanti. Il libro evidenzai molte problematiche legate agli effetti della tecnologia e offre una guida chiara e sicura per orientarsi e per demistificare molte leggende metropolitane.
Si trova in Tecnobibliografia / Social e Cyberbullismo
Display indossabili ed esperienze di realtà diminuita
Le nuove tecnologie indossabili come Google Glass, HoloLens e Oculus Rift con le loro applicazioni di realtà aumentata non fungono solo da display su cui rappresentare in modo virtuale e aumentato la realtà circostante ma si sostituiscono all’occhio umano, lo inglobano come semplice elemento e funzione di un programma e di una protesi. L’occhio teso nell’obiettivo o sul display di una macchina fotografica digitale per rubare una foto all’interno di un’esposizione, è sostituito da una protesi tecnologica incarnata dotata sia di display che di fotocamera. Ne consegue una maggiore informazione (aumentata) ma anche una capacità (umana) diminuita e privata dalle possibilità e imprevedibilità offerte all’occhio e alla percezione umana da ogni situazione ambientale o esperienza umana materiale.
Si trova in Blog / Tabulario
E guardo il mondo da un display
E' in distribuzione il mio nuovo e-book dal titolo 'E guardo il mondo da un display: La sparizione del mondo reale dentro display tecnologici e virtuali." Una riflessione sull'importanza e il ruolo che gli innumerevoli schermi tecnologici con i loro display hanno assunto nella vita di tutti i giorni. Un viaggio nel tempo fino alla società dello schermo con le sue tecnologie per nuove forme di realtà attraverso metafore potenti come la finestra, lo specchio, la cornice, la vetrina, la scrittura e la lettura. Un viaggio nel quale sono coinvolte milioni di persone con un cervello modificato tecnologicamente e in contesti prevalentemente visuali e ricchi di immagini. Il display diventa strumento interpretativo della realtà ma anche ma anche uno strumento di distrazione di massa, un veicolo per la socializzazione reticolare del muro delle facce e un anticipatore della vita artificlale che verrà
Si trova in Tecnobibliografia / Libri di C. Mazzucchelli
E guardo il mondo da un display
E' in distribuzione il mio nuovo e-book dal titolo 'E guardo il mondo da un display: La sparizione del mondo reale dentro display tecnologici e virtuali." Una riflessione sull'importanza e il ruolo che gli innumerevoli schermi tecnologici con i loro display hanno assunto nella vita di tutti i giorni. Un viaggio nel tempo fino alla società dello schermo con le sue tecnologie per nuove forme di realtà attraverso metafore potenti come la finestra, lo specchio, la cornice, la vetrina, la scrittura e la lettura. Un viaggio nel quale sono coinvolte milioni di persone con un cervello modificato tecnologicamente e in contesti prevalentemente visuali e ricchi di immagini. Il display diventa strumento interpretativo della realtà ma anche ma anche uno strumento di distrazione di massa, un veicolo per la socializzazione reticolare del muro delle facce e un anticipatore della vita artificlale che verrà
Si trova in Blog / Tabulario
Social networking e narcisismo dei selfie
Il selfie, ora anche ritoccabile con Photoshop per rimuovere rughe, nei e malformazioni varie, è diventato per definizione il gesto che caratterizza la società narcisistica del momento, ma non è l’unico. Molti strumenti tecnologici odierni sembrano essere stati predisposti appositamente per celebrare il Narciso infantile e postmoderno, il suo mito, il suo bisogno di continui rispecchiamenti e di gratificazioni, derivanti da una costante e spasmodica verifica di se stesso, attraverso un semplice riflesso da tenere in vita per non scomparire con esso. Incapace di altruismo il Narciso dell’era digitale si riconosce nell’immagine riflessa dello schermo rischiando l’autismo e l’esperienza della solitudine.
Si trova in Blog / Tabulario
La vita sullo schermo
LIBRI DI TECNOLOGIA - Un libro del 1996 di Sherry Turkle, prrofessore di Scienze Sociali e Tecnologia al MIT. Negli ultimi anni le tecnologie dell'informazione hanno subito una evoluzione che ha cambiato il mondo introducendo una infinità di nuove rivoluzioni che hanno interessato la società, la cultura, il business. La vita sullo schermo di Sherry Turkle a distanza di tanti anni mantiene il suo fascino di testo originale e preveggente, mettendo dinanzi ai nostri occhi e rendendo evidente il processo di vero e proprio mutamento antropologico e sociale provocato dall’avvento dell’era di internet, con le sue profonde e significative influenze sulla definizione dell’identità psicologica del Sé.
Si trova in Tecnobibliografia / Da leggere - Must read
Surplus cognitivo da uso di dispositivi tecnologici
Farsi strada nel sovraccarico di informazioni o staccare la spina non è semplice, soprattutto se si è abituati da anni ad essere sempre connessi e aggiornati. Non farlo significa alimentare il surplus cognitivo e impedirsi di guardare al mondo con occhi liberati dalla tecnologia e riposati. Per farlo bisognerebbe però rinunciare a gesti e abitudini che negli anni hanno finito per dare forma e piacevolezza alla vita di ogni giorno.
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Spegnere gli schermi per rigenerare la mente
L’idea potrebbe essere proposta ai nativi digitali ma vale anche per gli immigrati digitali, cresciuti per anni in compagnia del grande schermo televisivo. Potrebbe servire a verificare se è vero che l’eccessiva esposizione riduce la capacità di concentrazione e distrae l’attenzione. Aiuterebbe a individuare gli effetti imediati e a prefigurare quelli futuri.
Si trova in MISCELLANEA