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Il Web non è più quello di una volta!
Sembra questo il messaggio che è venuto da colui che ha contribuito alla creazione del World Wide Web come lo conosciamo oggi, Tim Berners-Lee. In un suo intervento pubblico ha esternato le sue preoccupazioni sul Web attuale con messaggi che non hanno avuto la visibilità e la risonanza che avrebbero dovuto avere.
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Siti di gioco e privacy
Privacy, riservatezza dei dati personali e rispetto delle legislazioni che le tutelano sono temi sempre in evidenza. Anche quando si parla di gioco online, un fenomeno che coinvolge un numero crescente di persone e obbliga a prestare attenzione alle buone o cattive pratiche che lo caratterizzano.
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Se la privacy non è una necessità, neppure percepita...
E' di questi giorni la pubblicazione di un'indagine di Save the Children, condotta da Ipsos, che evidenzia come il 90% dei ragazzi italiani, ma una percentuale simile interessa anche gli adulti, non abbia alcuna percezione dell'importanza della privacy personale nella loro vita digitale, online e mobile. Adulti e ragazzi vivono intensamente una cita sempre più socialmente digitale ma sono quasi inconsapevoli delle conseguenze, degli effetti e dei rischi associati al mancato controllo della privacy dei loro dati personali online.
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Come difendere la propria privacy
PILLOLE DI TECNOLOGIA CRITICA - Difendere la propria privacy online è diventata una missione impossibile. Lo è per l'azione mirata e intenzionale dei produttori delle principali piattaforme tecnlogiche nella raccolta di dati e informazioni per riempire i loro Big Data e alimentare i loro potenti sistemi di analisi. Lo è per l'abilità crescente e sempre più organizzata di cybercriminali attrezzati per violare le protezioni più potenti o di aggirarle con tecniche di ingegneria sociale e software sempre più intelligenti. Se la difesa è impossibile non rimane che adottare semplici tecniche di autodifesa e tali da rendere difficile il furto di dati e di informazioni.
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Suggerimenti ai minori per un uso consapevole delle nuove tecnologie
PILLOLE DI TECNOLOGIA CONSAPEVOLE - Il contesto della Rete è noto a tutti, meno conosciuti sono i suoi effetti collaterali, soprattutto sui minori. Una lacuna notevole se si pensa che i minori iniziano a utilizzare la Rete ad età sempre più precoci alla ricerca di occasioni di divertimento e di gioco, di spazi di creatività e di socialità. L'offerta di servizi e l'emergere di nuove tendenze nascondono spesso potenziali rischi (geolocalizzazione, bullismo, sexting, ecc.) che molti genitori non sono in grado di percepire e/o gestire. Proteggere i minori non è più sufficiente, bisogna affiancarli, parlare con loro, educarli all'uso delle tecnologie, navigare con loro e aiutarli ad acquisire nuove conoscenze e maggiore consapevolezza.
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Presto ogni esperienza Internet rischia di diventare pubblica
Nell'era della sorveglianza, Internet è destinata a diventare il luogo nel quale tutto rischia di diventare trasparente. Una tendenza che avrà un forte impatto sugli individui ma anche sulle organizzazioni. Soprattutto se a diventare pubblici e trasparenti non saranno solo i dati e le informazioni ma l'intera storia delle esperienze vissute online.
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Incapaci di resistere a click, Like e Share: sicuri che non vi serve un'assicurazione?
Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie, scriveva Ungaretti. E se anche in Rete fossimo tutti come foglie che si preparano ad essere colte? Non solo in autunno ma in ogni momento e senza neppure sapere di esserlo? Abituati come siamo a cliccare, apprezzare con un Like qualsiasi cosa appaia sul display del nostro dispositivo o a condividerlo, ci sfugge di essere semplici pedine di un gioco grande le cui regole sono sconosciute e in continuo divenire. Ci sfugge anche di essere diventati potenziali vittime di attacchi digitali e tecnologici sempre più diffusi, aggressivi e attrezzati, sia nella vita personale sia in quella professionale. Forse sarebbe bene disporre di una assicurazione speciale da sottoscrivere al più presto!
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Password e disattenzione cronica
PILLOLE DI TECNOLOGIA - In Rete e nell'usare i loro dispositivi tecnologici molti non sanno quello che fanno o fanno finta di dimenticarselo. Di fronte a un display magnetico e a mille icone che facilitano la vita, ci si mette a proprio agio e non ci si interroga su cosa nel frattempo passa attraverso i fili o il router Wi-Fi. Ad esempio molte richieste di accesso da parte di malintenzionati o semplici curiosi che sarebbe bene tenere lontano o sapere cosa stanno facendo o programmando di fare.
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La società della trasparenza, un libro di Han Byung-Chul
La trasparenza è tema letterario e narrativo da sempre, oggetto di dissertazioni dotte e intellettuali sulla pretesa tutta moderna di rappresentare se stessi e vedere al tempo stesso l'intimità delle persone con cui si interagisce. Oggi la trasparenza è oggetto di grande interesse e trattazioni da parte di coloro che hanno dimestichezza con la trasparenza della Rete e con la pratica trasparente che caratterizza i numerosi social network come spazi di comunicazione e relazione sociale. La trasparenza di cui parla Byung-Chul Han non è invisibile, è praticata e suggerita da Facebook ed è direttamente funzionale al controllo politico e sociale che caratterizza la fase attuale di evoluzione della nostra società capitalistica e tecnologica. E' una trasparenza che dà l'illusione della chiarezza, della facilità di comprensione o di intuizione del senso o del significato, della socialità e della condivisione ma in realtà è oggi alla base della costruzione di nuove distopie che si stanno realizzando grazie alle nuove tecnologie e a chi le sta producendo e gestendo.
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Facebook trappola per adulti e i Millennial sorridendo stanno a guardare
Secondo alcuni parlare di privacy oggi non ha più senso. La riservatezza individuale è costantemente violata da grandi oligopoli a caccia di dati e informazioni per usi commerciali e da governi in cerca di terroristi ma anche di maggiore controllo e sorveglianza. Basterebbero solo queste due ragioni per decidere di chiudere il proprio account di Facebook. Molti giovani lo stanno facendo, gli adulti immigrati digitali meno. Troppo lenti a capire tendenze emergenti ed effetti collaterali della tecnologia.
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