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Genitori dell’era digitale in cerca di identità
Viviamo l’era dell’incertezza nella quale qualsiasi scelta o azione può apparire sia giusta sia sbagliata. Giusta prima e sbagliata poi o viceversa. E’ una incertezza che attanaglia in particolare i genitori, membri di coppie di adulti che ancora hanno il coraggio di fare figli, nella loro esperienza educativa senza più modelli di riferimento e molto preoccupati per il futuro dei loro figli. Essere genitori oggi comporta un certo livello di follia e al tempo stesso una grande fatica nello stare al passo con le nuove tecnologie digitali.
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Il panottico digitale delle anime elettriche dei social network
Segnaliamo la recensione del Manifesto al libro Anime elettriche del collettivo Ippolita.net, uscito ad aprile 2016. Un testo che tutti coloro che guardano alle tecnologie attuali come strumenti di utopie e/o distopie dovrebbero leggere. Una lettura che aiuterebbe a gyardare criticamente alla rivoluzione tecnologica in corso e aiu suoi momenti utopici non sempre in grado di soddisfare desideri e speranze. Evidenziare oggi gli effetti collaterali della tecnnologia invitando ad una lettura critica dei molti fenomeni che la caratterizzano non significa negarne la validità ma esprimere al contrario l'amore verso di essa come forza propulsiva e di progresso. A patto che sia usata consapevolmente e non subita.
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Voliere e acquari di Facebook per uccellini e pesciolini in gabbia!
Mentre Facebook continua a espandere il suo Muro delle Facce e a mietere successi economici e d’immagine, cresce la riflessione critica sul suo ruolo nella società e nelle vite di tutti i giorni delle persone. Facebook, come altri social network, sta rubando desideri e immaginazione a coloro che lo abitano regalando loro automatismi, scorciatoie, strumenti e riti finalizzati alla produzione di gratificazioni, eccitazioni, piaceri e felicità.
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La Rete è libera e democratica - FALSO!
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Un libro che invita alla riflessione critica su alcune mitologie della tecnologia come quella che decanta la Rete come libera e democratica. Il testo La Rete è libera e democratica”. FALSO! è opera di un gruppo di ragazzi eragazze del collettivo Ippolita (una comunità di hacker libertari). Lo stesso collettivo ha già prodotto altri testi contenenti riflessioni critiche e dissacranti delle realtà tecnologiche principali come quelle rappresentate da Google e Facebook oltre ad una analisi disincantata dei limiti dell’ideologia dell’open e del free.
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Usabilità web, navigazione visuale e analogie cognitive
Per definizione una pagina Web è usabile quando è stata realizzata in base ai principi dell’usabilità in modo da facilitare la navigazione e l’interazione con l’interfaccia grafica che la rende possibile. Nella realtà ogni definizione di usabilità è insufficiente perché incapace di cogliere la specificità dell’esperienza utente dell’usabilità e perché incapace di descrivere i mutamenti continui che caratterizzano l’interazione tra esseri umani e macchine tecnologiche. Ad esempio non coglie appieno i mutamenti nella testa degli utenti, a livello cognitivo e, secondo alcuni, anche neuronale.
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Anime elettriche
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Ultimo libro prodotto dal collettivo Ippolita composto di mediattivisti e ricercatori interessati a fornire una riflessione critica sulla tecnologia e i suoi effetti. Ippolita è attivo dal 2005 e rappresenta una delle voci più acute e critiche della rete. Composto da hacker libertari, studioosi e programmatori, Il collettivo ha da poco pubblicato un lavoro, "Anime elettriche", in cui ci mostrano il "dietro le quinte" della società del controllo.
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Internet, controllo e libertà
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Nell’era della tecnologia rapida e mutevole può un cittadino riacquistare la privacy perduta? Può rendere “realmente” segrete le sue comunicazioni, i suoi dati, limitandone la circolazione? Sorveglianza elettronica, controllo, segreto nell’era digitale.
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Tu chiamala se vuoi flessibilità…ma per molti è una grande fregatura!
La parola flessibilità popola da almeno due decenni il vocabolario e il linguaggio dell’economia, del mondo del lavoro e dei media. Se ne parla solitamente per decantare i vantaggi della globalizzazione dell’economia neoliberista e per costruire narrazioni acritiche, se non manipolatorie, di realtà del lavoro piene di opportunità ma in realtà sempre più precarie e senza lavoro. Sparita la classe operaia e la sua capacità di riflettere criticamente sulla realtà per cambiarla, oggi la flessibilità colpisce la classe media e i lavoratori cognitivi (cognitariato), incapaci per il momento di elaborare adeguate strategie di resistenza e cambiamento.
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Proletari cognitivi, dispositivi mobili e invadenza tecnologica
Secondo alcuni sociologi e studiosi la nostra era ha visto crescere la classe dei proletari cognitivi, lavoratori precari e sottopagati ma tutti dotati di dispositivi tecnologici e attivi nel contribuire alla produzione di prodotti intangibili nella forma di informazione, conoscenza, attività intellettuali gratuite. La connettività e il possesso di strumenti per l’accesso hanno accresciuto la possibilità di accedere e usare informazioni, media e risorse ma hanno al tempo stesso creato la condizione per una potenziale colonizzazione cognitiva che passa attraverso la cattura dell’attenzione e l’impedimento a rientrarne in possesso. Una colonizzazione guidata e voluta dalle merci più che dai bisogni.
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L’abuso online è sempre più diffuso, in particolare quello di genere
Il 40% dei cittadini della Rete ha subito una qualche forma di abuso e il 73% ne è stato testimone. Se questi dati rispecchiano la realtà, significa che qualcosa in Rete non funziona o funziona diversamente da come dovrebbe e che le normali procedure di prevenzione e repressione non funzionano in spazi virtuali abitati da miliardi di persone. E se la responsabilità fosse anche delle società tecnologiche, in particolare di quelle con soluzioni di media sciali e social network?
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