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Italiani sempre più imprigionati dal muro delle facce
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Al mondo siamo secondi solo a brasiliani, vietnamiti, messicani, sudafricani, argentini e pochi altri e alla pari con gli americani. Il primato non è esaltante ma fotografa una realtà, quella immersa in schermi piatti e mignon attraverso i quali per più di due ore al giorno molti italiani danno forma alle loro vite, ai loro desideri e soddisfano i loro bisogni di compagnia e socialità.
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L'amore ha bisogno di segreti, Facebook è solo performance
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In libreria un saggio di Julia Kristeva che raccoglie una serie di storie d'amore ma che è occasione di riflessioni su come sono cambiate le relazioni delle persone e il modo di raccontarle nell'era di Facebook, di Twittere e del Mobile.
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L'illusione di navigare in Rete
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Chi ha sperimentato la navigazione di Internet alla sua nascita, l'entusiasmo che la caratterizzava e le piacevoli scoperte che faceva, oggi rischia di ritrovarsi frustrato, insoddisfatto e anche un pò arrabbiato. La curiosità che spinge alla navigazione può essere rimasta la stessa ma l'esperienza che se ne fa è ingannatrice e insoddisfacente. Sempre che si voglia vedere le cose come stanno e capire meglio i meccanismi della Rete.
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L’attesa ai tempi di WhatsApp
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Abituati al tempo continuo e rapido della tecnologia, cadenzato dalla binarietà senza intervalli di stimolo e risposta, abbiamo perso l’abitudine dell’attesa. Un ritardo nel feedback digitale ci mette in ansia, ci infastidisce mettendoci in crisi. Tutta colpa del tempo reale e della simultaneità che hanno trasformato la vita di molti in una clessidra senza sabbia e in orologi senza lancette.
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La gentilezza delle sardine
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Fermare l’odio dovrebbe essere oggi l’obiettivo di ogni cittadino italiano. Farlo è diventato complicato perché viviamo immersi nel buio e nell’ignoranza, nella disinformazione e nella misinformazione. Qualcuno è riuscito a incatenarci in una moderna caverna di Platone nella quale è diventato difficile comprendere la falsa realtà proiettata sulla parete di fondo e resistere alla seduzione da essa esercitata. Ne deriva una coscienza obnubilata che fa fatica a essere risvegliata.
Ma poi dal nulla e senza che nessuno lo avesse previsto, molte coscienze individuali cominciano a risvegliarsi, si fanno massa e potere (Canetti) e come tali aprono il futuro a nuove possibilità. Il tutto sta avvenendo con una caratteristica fondamentale: la gentilezza. L’antidoto perfetto per combattere l’odio, la volgarità, il rancore così come la non conoscenza, l’ignoranza e la stupidità dilaganti.
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La psicosi dei Nativi Cartacei
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Ci sono sei generazioni viventi. Dai patriarchi, nati prima del ’45, alla Generazione alfa, ossia i nati dopo il 2010, la seconda generazione di Nativi Digitali, i bambini che utilizzano il tablet ancor prima di saper parlare.
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La realtà come un videogioco
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Ciò che spesso colpisce frequentando Linkedin è la lontananza dalla realtà vissuta. Una realtà che, non a caso, molti definiscono di merda ma che online diventa pulita come lo è l’acqua riciclata e resa trasparente da un eccessivo uso di cloro.
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La setta delle piattaforme social
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Segnaliamo un articolo di Jaime D'Alessandro sul quotidiano la Repubblica del 19 febbraio 2018 dal titolo "Garcia Martinez l’ex di Facebook che allerta il mondo sulla “setta dei social”.
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La solitudine del social networker e nuove conversazioni umane
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La realtà è fatta di selfie e di profili inanimati, oggetti molto virtuali capaci di allontanarci da legami autentici, con noi stessi e con gli altri e di produrre grande solitudine. Google e Facebook sono spazi perfetti per sperimentare la nostra pigrizia e ricerca di comodità. Questa è la condizione umana dell’era digitale fornita da Sherry Turkle nel suo nuovo libro Reclaiming Conversation
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La solitudine del social networker
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Siamo quasi sette miliardi ma sempre più soli. Le tecnologie mobili e sociali e le applicazioni di social networking hanno moltiplicato i contatti tra le persone ma non sono ancora riuscite a sostituire la potenza di uno sguardo, la valenza di un gesto, il contatto faccia a faccia e le molte emozioni scatenate dai sensi e dagli affetti. Avvertiamo tutti le potenzialità delle nuove tecnologie ma anche il rischio di maggiore isolamento, senso di solitudine e di nuove angosce.
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