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Un altro social network è possibile: più lento, più caldo, convenzionale e rituale...
Senza parlare di social networking o di Facebook, l'etnologo francese Marc Augè ha fornito nel suo ultimo libro alcuni interessanti spunti di riflessione sugli spazi tecnologici che attualmente catturano l'attenzione e il tempo di un numero crescente di persone. Nel suo libro lo scrittore esplora il mondo del bistrot francese con tutti i suoi attori. Il luogo è visto da Augè come il regno delle relazioni di superficie, quelle in cui il gesto dello scambio importa assai più di ciò che lo motiva, ma anche come un luogo straripante di vita, ricco di emozioni, di scambi e di relazioni.
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2016: un anno ancora di corsa o votato alla lentezza?
Sulla lentezza ci sono numerosi testi e libri, tutti scritti per elogiarne e metterne in risalto i benefici. La realtà continua a essere dominata dalla velocità, anche quando non ci serve. A rendere veloce il mondo e ad accorciare il tempo sono i nostri comportamenti, ma anche la percezione che il presente sia ormai l’unico tempo rimastoci. Un presente da vivere intensamente, senza perderne alcun attimo, sempre tecnologicamente connessi e in tempo reale. Senza lentezza e immersi nel presente tecnologico perdiamo di vista il futuro, la sua importanza nel dare corpo alla speranza e a una visione positiva di ciò che verrà. Senza contare che il nostro cervello è un motore lento…
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Velocità di fuga della tecnologia e ritardi molto umani
Secondo Karl Marx nella produzione sociale della sua esistenza l’uomo produce se stesso. Alcuni cambiamenti sono così radicali da modificare la vita di tutti e l’intero pianeta. Oggi l’uomo co-evolve con la tecnologia (un prodotto umano) ma a velocità diverse. Le molteplici novità tecnologiche che continuano a emergere non trovano sempre preparato l’ambiente nel quale potrebbero trovare forme di accelerazione e di diffusione. Le caratteristiche dell’essere umano, il suo cervello e la sua cultura impediscono che questo avvenga, almeno per alcune tipologie di prodotti.
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Essenza e apparenza, le verità nascoste della società tecnologica
La tecnologia ha impresso la sua velocità e voracità alla vita delle persone mutandone le esperienze quotidiane ma anche la percezione del tempo e della realtà. Dominano l’immediatezza, l’urgenza, l’apparenza, il consumismo, la distrazione, il narcisismo e la manipolazione. La realtà virtuale, guidata dalle narrazioni dello storytelling, ha superato la realtà fattuale e si è affermata come spazio vitale percepito come innovativo e migliore di quello della realtà reale. Molta innovazione però è pura invenzione, creata ad arte per nascondere arretratezze persistenti e alimentare consumi calanti.
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La gentilezza è una lumaca, lenta ma inesorabile
Tutti conoscono il paradosso di Achille e la tartaruga, molti anche la favola della lumaca e della lepre. Tartaruga e lumaca sono animali gentili ma determinati e resilienti. Come lo è la gentilezza che oggi sta combattendo una battaglia durissima contro la volgarità, l’abbrutimento del linguaggio e la cattiveria umana.
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Lentezza digitale e boschi!
I tempi sono strani, non solo per la pandemia. Sempre in accelerazione, obbligati a interpretare e scegliere ogni minuto, viviamo in uno stato di surplus cognitivo che ci rende complicato dare senso ai frammenti di realtà che sgomitano per emergere e catturare la nostra attenzione. Potremmo farlo andando più lentamente ma abituati come siamo alla velocità non sappiamo più cosa sia la lentezza, ne abbiamo perso il ritmo, dimenticato il significato e reso impraticabile la sua pratica. A parole tutti siamo per la lentezza. La Rete è piena di narrazioni che la celebrano.
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( ͡° ͜ʖ ͡°)( ͡° ͜ʖ ͡°) Silenzio, lentezza e Coronavirus
L’epidemia ha effetti collaterali, non soltanto di carattere sanitario. Il primo è il silenzio che tutti abbiamo sperimentato, nel confinamento di un anno fa, in spazi abitati piccoli e grandi. Il secondo è la #lentezza che, in un periodo di grandi accelerazioni, ci ha rinchiuso in casa, tutti in #smartworking, #DAD, connessi a uno schermo, praticamente fermi, con il sedere incollato a una seduta qualsiasi.
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Perdere tempo per educare. Educare all'utopia nell'epoca del digitale
La realtà è complessa ma è diventata anche molto veloce. La velocità è quella della tecnologia, delle piattaforme che tutti utilizzano e dei comportamenti di coloro che le abitano. Uno degli effetti è la compressione del tempo, vissuto oggi solamente nella sua espressione presente. Velocità e presente continuo sono due elementi che condizionano la vita delle persone in tutti i loro ambiti esperienziali. Anche la scuola. La scuola, le nuove generazioni, l'educazione sono gli ambiti sui quali Simone Lanza, con il suo libro, richiama tutti a una riflessione critica, non scontata e ricca intellettualmente. Un bel libro da leggere!
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Il silenzio creativo e lo smartphone spento
Il silenzio fa parte della saggezza dei saggi per il suo potere invisibile che agisce sulla nostra persona con effetti pieni di contrasto. Il silenzio può indurre la calma rinfrescando cuore e mente agendo come un tonico che vivifica e rigenera. La pratica del silenzio non riguarda solo la sfera spirituale ma molte altre esperienze umane come l’ascolto di un brano di musica classica o la lettura di un buon libro. Osservare il silenzio serve a rendere più ricettiva la mente, favorisce la concentrazione e l’efficacia del nostro pensiero e permette di sviluppare la creatività. Ad una condizione, che si sappia o si decida di spegnere, almeno per un po’ di tempo, lo smartphone che ci accompagna ormai in ogni nostro gesto e movimento.
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