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Il delitto perfetto di Baudrillard Jean
Per essere un testo del 1995 racconta una delle storie più interessanti sulla sparizione della realtà e su chi l'ha uccisa. Il reale come corpo della vittima non è stato trovato e manca il movente. Il delitto descritto è tutto tranne che perfetto ma la perfezione con cui viene praticato è criminale. Il problema da risolvere sta nella identità dell'assassino e nel suo essere la fusione di assassino e vittima insieme. Per capire i mondi simulati e dell'apparire odierni, celati dietro lo schermo di un dispositivo mobile, capire quale sia il delitto perfetto raccontato da Baudrillard potrebbe rivelarsi essenziale.
Si trova in Tecnobibliografia / Recensioni (120+)
Il destino della tecnica, battere le ideologie.
LIBRI DI TECNOLOGIA - Oggi il limite della tecnica è di essere usata come mezzo al servizio dei poteri e non come fine. E della tecnica si serve anche la politica – giacché se il buon senso non ha mai negato l’esistenza di rapporti sociali (cioè politici), invece la «politica» come criterio di organizzazione di tali rapporti è stata sempre messa in questione e travolta, ossia è sempre stata intesa come «ideologia». Poiché solo la tecnica gode del consenso di cui si è detto, «ideologia» dovrebbe essere tutto ciò che non è tecnoscienza.
Si trova in Tecnobibliografia / Tecnocritica
Il dialogo è fondamentale per comprendere e comprenderci ( Christian Negri)
“Conversare” e “dialogare”. Siamo sicuri che con-versare sia lo stesso che dia-logare? Se con-versare ci riporta al volgere insieme l’attenzione verso una certa tematica, il dialogo invece porta con sé (in sé) sia il “due” (dia-, διά-) che la parola, il ragionamento, il “logos” (λογος-), ma anche la massima distanza che divide (il dia- dice anche questo). Appunto perché distanti, i due possono costruire ponti attraverso il logos. Credo che il dialogo sia massimamente importante per comprendere e comprenderci. Funziona anche online? Io credo di si, almeno questa è la mia esperienza. Certo, con il limite della mancanza di spazialità e gestualità attraverso cui si danno e ci attraversano le parole.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
Il dialogo è importante, bisogna imparare a praticarlo!
L’assenza di un dialogo vero, di relazioni vere all’interno della rete, è evidente a chiunque abbia un minimo di spirito critico. Le piattaforme sono diventate spazi nei quali domina una superficialità dilagante e scarsa concentrazione, la continua promozione di se stessi, la vendita, o forse svendita, di tutto. Con eccezioni alcune eccezioni...
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
Il dialogo è trasformativo, umanistico (Nicoletta Poli)
La consulenza filosofica è aperta all’ascolto nel rispetto della persona senza approvazione né biasimo e si occupa della complessa struttura del pensiero. Il consulente filosofico pensa insieme al consultante il pensiero del consultante, riflettendo sui presupposti del pensare che condizionano comportamenti ripetitivi, imitativi, confusi. Riflette insieme al consultante sulla propria visione etico-morale, sui propri a-priori, sulla propria filosofia di vita. Lo sostiene nel meglio concettualizzare, sviluppando varie capacità (comunicativa, dialettica, consapevolezza etica, capacità di gestione di conflitti valoriali e non..)
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
Il dialogo filosofico nasce allenando il pensiero esercitando lo sguardo e il guardarsi dentro (Nausica Manzi)
Secondo me un dialogo filosofico si può promuovere e alimentare allenando il pensiero tramite l’esercizio del guardare e del guardarsi: ovvero, ad esempio usare i social e il web come canali per porre quesiti, per mettere in dubbio la realtà ed ogni significato delle singole cose che la compongono, per riceverne o indifferenza o attenzione, consapevoli che però, entrambe, paradossalmente, saranno in grado di scatenare qualcosa in qualcuno. Bisognerebbe usare le piattaforme che il web ci offre per creare gruppi in cui si discute di argomenti vari soprattutto tra i giovani.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
Il dialogo filosofico online è possibile, anzi coltivabile (Alessandro Mattioli)
Il dialogo socratico, indagatore e che si pone in maniera critica rispetto al mondo, dovrebbe, a parer mio, essere insegnato a tutti e fin da subito nella scuola, affinché ognuno di noi possa avere i mezzi e gli strumenti necessari per mettersi un poco di più in discussione, sia nei confronti di sé che dei propri modelli e paradigmi di vita, sia nei confronti degli altri e dei rapporti che si intrattengono col cosmo tutto. In consulenza filosofica, il dialogo socratico e pertanto l’arte maieutica, fatta di domande e risposte che vadano a scavare nelle profondità del nostro essere, è fondamentale per la buon riuscita della seduta, proprio perché, anche grazie a essa, è possibile mettere a nudo e lasciar cadere quei paradigmi e stereotipi che continuamente indirizzano il nostro modo di essere e di pensare.
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Il diavolo veste tecno
La collana Tehcnovisions di Delos Digital ospita il mio nuovo e-book, il nono della serie dedicata alla tecnologia. E’ un e-book che prosegue l’esplorazione del mondo tecnologico e dell’era dell’informazione fornendo una riflessione e utili conoscenze sull’ultima rivoluzione in corso, quella delle tecnologie indossabili o wearable technologies.
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Il display come strumento di felicità
Politica, grandi Marche e grandi imprese sono stutte accomunate dallo sforzo di venderci la felicità. I nostri comportamenti e stili di vita online così come le emozioni espresse attraverso libri delle facce o cinguettii vari sono diventati risorse da conquistare, raccogliere, analizzare, vendere con l'unico obiettivo di proporci prodotti, servizi e messaggi finalizzari a farci stare bene. Il consumatore in tutto questo non è più semplice attore passivo e destinatario finale di comunicazioni e messaggi promozionali ma sempre più complice, cognitivamente e nelle pratiche di vita quotidiane. Lo è soprattutto tramite un display e l'uso che ne fa.
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Il display come vetrina
L’era postmoderna con le sue caratteristiche di globalizzazione, iper-consumismo e pervasività della tecnologia ha portato a compimento quella che Vanni Codeluppi, nel suo bel libro La Vetrinizzazione Sociale, ha descritto come processo di spettacolarizzazione degli individui e della società. La vetrina raccontata da Codeluppi è un fenomeno recente legato all’emergere della società dei consumi e che ha seguito e condizionato di pari passo i cambiamenti culturali, sociali e comportamentali degli ultimi secoli.
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