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Da Homo sapiens a Homo Sapiens Digitalis
Condivido volentieri il mio intervento al convegno SIPNEI del 3 febbraio 2018 sull'era digitale. Un convegno che è stato un'occasione di incontro per una maggiore consapevolezza critica utile a far luce sulla complessità del fenomeno tecnologico ed incentivare una riflessione costruttiva. In questo incontro io ho portato il mio contributo che ora condivido qui con chi segue SoloTablet.
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La trasparenza digitale ai tempi di Facebook
In questi giorni, mentre Zuckerberg è stato impegnato a illustrare ai senatori americani come funziona la sua creatura, in molti hanno toccato il tema della trasparenza dei dati e delle informazioni degli utilizzatori del social network più popolato al mondo. Il concetto di trasparenza è menzognero e falsificante, ha vari significati che non sempre sono compresi, soprattutto quando si rispecchiano nel loro contrario, ad esempio dando forma a maggiore opacità e ignoranza.
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Il GDPR è attivo, il Web è morto?
Tutti stanno ricevendo decine di email spedite in ottemperanza alle norme del GDPR europeo (General Data Protection Regulation). Grazie ad esse ogni cittadino europeo può ora aggiornare le policy della propria privacy online e accedere, modificare ed eventualmente cancellare informazioni personali e dati che ha deciso di non condividere o rendere pubblici. Il GDPR riafferma la privacy come un diritto di ogni cittadino europeo. Secondo alcuni però il GDPR potrebbe contribuire alla fine del Web per come si è sviluppato fino a oggi.
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La Silicon Valley regno di multinazionali e monopoli
Morozov li ha chiamati Signori del Silicio accusandoli del progetto, sotterraneo, monopolistico e globale, di sostituirli i diritti con i loro servizi. Ora un libro di Franklin Foer, fratello del più famoso Jonathan Safran, accusa le multinazionali tecnologiche di avere costruito monopoli di ferro che sono diventati dei veri e propri poteri forti.
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Facebook: le regole non bastano!
Negli ultimi anni Facebook è andato fuori strada. I tentativi recenti di imporre regole, restrizioni e implementare nuovi algoritmi per il controllo dei contenuti non sembrano essere sufficienti. Il social network continua a raccogliere una infinità di contenuti violenti, offensivi e volgari ma soprattutto è diventato strumento potente di lotta politica e diffusione di false notizie create ad arte per alimentarla.
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Deepfake, caos epistemico e pubbliche inibizioni
La diffusione della pratica del deepfake può portare al caos epistemico, scrive Philip Walsh in un interessante articolo postato di recente sul suo blog. Il problema sta nella potenziale perdita di veridicità delle informazioni mediali e anche nella demolizione delle norme comportamentali che separano la vita pubblica da quella privata.
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HABEAS DATA
In un’era nella quale il corpo è diventato digitale e virtuale più che l’HABEAS CORPUS forse sarebbe meglio richiedere a gran voce un HABEAS DATA. Una richiesta rivolta ai potenti e potentati di turno (i Signori del Silicio e i padroni delle Piattaforme?) per immunizzarsi dal potere. Una nuova Magna Carta per cui forse varrebbe la pena di lottare se non si vuole subire l’innovazione e la volontà di potenza della tecnologia nella sua fase attuale della sua evoluzione. Un modo per rimanere umani e non soggiacere ai comandi e al potere delle macchine.
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La società della trasparenza, un libro di Han Byung-Chul
La trasparenza è tema letterario e narrativo da sempre, oggetto di dissertazioni dotte e intellettuali sulla pretesa tutta moderna di rappresentare se stessi e vedere al tempo stesso l'intimità delle persone con cui si interagisce. Oggi la trasparenza è oggetto di grande interesse e trattazioni da parte di coloro che hanno dimestichezza con la trasparenza della Rete e con la pratica trasparente che caratterizza i numerosi social network come spazi di comunicazione e relazione sociale. La trasparenza di cui parla Byung-Chul Han non è invisibile, è praticata e suggerita da Facebook ed è direttamente funzionale al controllo politico e sociale che caratterizza la fase attuale di evoluzione della nostra società capitalistica e tecnologica. E' una trasparenza che dà l'illusione della chiarezza, della facilità di comprensione o di intuizione del senso o del significato, della socialità e della condivisione ma in realtà è oggi alla base della costruzione di nuove distopie che si stanno realizzando grazie alle nuove tecnologie e a chi le sta producendo e gestendo.
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Exposed: Desire and Disobedience in the Digital Age
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Ogni qualvolta usiamo un media tecnologico regaliamo informazioni su noi stessi. L'autore crede che si debba riflettere sull'uso che di queste informazioni viene fatto, soprattutto perchè qualsiasi attività onlie viene registrata e archiviata per usi futuri. Meglio allarmarsi e disubbidire alle pratiche comuni. Se non lo facciamo rischiamo di essere complici di attività di videosorveglianza. data mining, monitoraggio e profilazione. Il desiderio del titolo accoomuna l'autore a quanto scrive Sherry Turkle sulla società connessa e sulla dipendenza delle menti umane dalla tecnologia. Disconnettersi è difficile e quasi impossibile ma resistere bisogna. Lo si può fare sfruttando le stesse tecnologie (dispositivi più sicuri, sistemi di protezione e sicurezza, ecc.) o disubbedendo alle pratiche comuni.
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L’ingenuità del cittadino della Rete: pesci in cerca di ami!
Quanti sono i frequentatori della Rete che sanno cosa fanno? Quanti quelli che si preoccupano delle numerose tracce che lasciano online? Quanti conoscono che fine fanno le informazioni prodotte da queste tracce e come possono essere usate? Quanti fanno affidamento a piattaforme tecnologiche come Facebook e Linkedin senza preoccuparsi della loro sicurezza? Quanti conoscono il Dark Web e sanno come viene usato?
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