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E guardo il mondo da un display
Flessibile, magnetico, attrattivo, tattile, irresistibile, virtuale, ologrammatico e così tanto reale. Il display è diventato metafora potente del nuovo modo di guardare e interagire con la realtà del mondo che ci appare. È usato per costruire mondi virtuali e paralleli nei quali perdersi e ritrovarsi, da soli o in compagnia, ma sempre con lo sguardo incollato alle narrazioni visuali di un’immagine o di una fotografia, a un messaggio che parla e comunica fatti, avvenimenti, sentimenti e storie, a un video che scorre, a un videogioco labirintico e senza fine o ad applicazioni che servono per portare a termine un’attività lavorativa o semplicemente per giocare.
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La realtà come un videogioco
Ciò che spesso colpisce frequentando Linkedin è la lontananza dalla realtà vissuta. Una realtà che, non a caso, molti definiscono di merda ma che online diventa pulita come lo è l’acqua riciclata e resa trasparente da un eccessivo uso di cloro.
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La realtà è diventata digitale
Realtà virtuale, realtà aumentata, mixed reality, social networking, società dell'informazione sono solo alcune delle declinazioni linguistiche con cui descriviamo una realtà diventata digitale. Diventata tale perché costruita intorno all'informazione e al valore che da essa, grazie alla tecnologia, siamo oggi in grado di estrarre in termini di conoscenza, opportunità, innovazione e percezione della realtà.
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Governo giallo-verde: linguaggio, social media e reputazione
Tutti gli italiani, preoccupati per i loro risparmi, tifosi e curiosi per natura, hanno seguito con attenzione la tragicommedia andata in scena per la formazione del nuovo governo. Quelli che lo hanno fatto con il mezzo televisivo si sono dovuti sorbire ore di dirette, di bersagli mobili e maratone Mentana nelle quali una casta di giornalisti, in prevalenza baby boomers, hanno cercato di raccontare e interpretare ciò che già era stato raccontato e interpretato attraverso altri mezzi di informazione. A governo formato, ora tutti i cittadini italiani potrebbero pretendere che, come avviene sui social network, anche i nuovi politici possano essere valutati ed eventualmente mandati a casa con una sequenza infinita di "MiPiace" o "NonMiPiace". Ipotesi irrealistica e improponibile, ma provate a pensare se dovesse essere applicata e funzionasse!
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Relazionalità digitale: riflessi umani degli specchi digitali
L’era digitale si è instaurata nelle nostre esistenze con le caratteristiche di un processo evolutivo inesorabile e pervasivo. Come molti studiosi asseriscono, ci stiamo addentrando alle soglie di una mutazione, che è contemporaneamente psicologica e sociale, ormai antropologica, latrice di potenzialità, risorse, livelli di apprendimento e di disagi dell’essere umano e rischi di patologie, in gran parte , da scoprire. Una nuova fase dell’umanità, in cui molti fenomeni che osserviamo e che per ora percepiamo come psicopatologici potrebbero essere sintomo di un cambiamento, che ci sta trasformando tutti, in sempre più abili e naturali gestori di avatar.
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Oddio! Mi sono cancellato da Facebook, Instagram e WhatsApp. E ora che faccio?
Dopo averlo fatto potresti sentirti meglio. Ripensando alle ore rubate e alla tranquillità del momento, determinata dall'essersi liberati dalla schiavitù del display e dei messaggini alla ricerca costante di eco, si può anche rinviare nel tempo la creazione di nuovi account e approfittare dell'opportunità per fare cose che molti tecno-maniaci ormai non fanno più. Ad esempio fare i conti con le responsabilità, le ansie e le sfide che sempre le scelte di vita, non digitali, comportano!
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Il mondo virtuale è reale come lo è quello fisico!
Parlare di ciò che è reale o non lo è significa per forza di cose fare i conti con la riflessione filosofica e le tante teorie che nel tempo hanno cercato di spiegare l'interazione con il mondo e la realtà al di fuori di noi. Oggi la riflessione è complicata dall'esistenza di realtà diverse. Realtà virtuali e parallele, di cui abbiamo esperienza così come l'abbiamo della realtà fisica. Con un'eccezione, sono realtà che esistono fino a quando sono oggetto di osservazione, poi svaniscono. Un profilo digitale non esiste nella realtà ma le sue esperienze digitali sono reali come quelle nella vita reale di chi lo ha creato.
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Struttura e organizzazione dei social network
Le reti sociali sono diventate oggetto di interesse, conversazione e riflessione diffuse dall’apparire dei ‘social network’ online, ma sono osservate e investigate come fenomeno sociale da sociologi e studiosi da molti anni. Nell’ambito dello studio delle scienze sociali il concetto di rete sociale è diventato una metafora perfetta e ricorrente di modelli sociologici che vedono la società come una ragnatela di reti sociali ma anche come strumento per illustrare in che modo le relazioni tra le varie componenti della rete si traducono in comportamenti, pratiche e attività.
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La solitudine dei giovani networker
Dopo dieci mesi di arresti domiciliari e a un mese dal tornare libero, un teenager senza nome ha alzato la voce per dire che non aveva più giochi con cui giocare sulla sua Xbox. Rompendo le regole che lo obbligavano agli arresti in casa, l’adolescente ha deciso di uscire di casa perché la solitudine nel mondo reale era troppo grande da sopportare, nonostante l’ampia disponibilità di contatti virtuali grazie all’accesso internet. Prima di uscire il giovane ha chiamato la polizia anticipando il suo arrivo con la richiesta di essere arrestato e condotto in prigione. Meglio stare con sconosciuti in una cella che da solo in casa e in compagnia online.
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Natale 2016: che voglia di fuggire dalla realtà!
Un altro Natale si avvicina, con le sue consuetudini e consolidate abitudini. Tra queste l'uso dei social network per inviare messaggini, immagini o selfie individuali e collettivi, e per far sapere a tutti che si esiste e resiste in una realtà dalla quale si vorrebbe probabilmente o semplicemente esiliarsi e fuggire.
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