“[…] la natura non è un puzzle perfettamente disegnato, con tutti i pezzi che si incastrano in un’unica maniera. Nei sistemi complessi le componenti possono combaciare in così tanti modi diversi che ci vorrebbero miliardi di anni per provarli tutti. Eppure la natura assembra i sui pezzi con una grazia e una precisione perfezionate nel corso di milioni e milioni di anni”
“Oggi sappiamo che accidentalità e il caso giocano nelle reti un ruolo importante. Le reti reali non sono statiche come i modelli torici dei grafi […], la loro topologia è forgiata dalla crescita. Le reti del mondo reale non hanno la topologia centralizzata di una rete a stella, ma sono tenute insieme da una gerarchia di ‘hub’, dove ad un nodo altamente connesso fanno seguito parecchi altri nodi meno connessi, seguiti a loro volta da nodi ancora più piccoli. Non c’è nessun singolo nodo la cui rimozione possa spezzare la tela […] la rete è una tela senza ragno!”
– Albert-Lazlo Barabasi, Link
Le reti sociali
Il termine rete è applicabile a contesti diversi, dalla ingegneria alla urbanistica e alla motorizzazione, dalla elettronica alla distribuzione di beni di consumo. In sintesi una rete può essere descritta come un sistema strutturato di connessioni, illustrate attraverso diagrammi o mappe, fra diversi punti o nodi, ognuno dei quali ha un ruolo e un significato particolare. Nella grande distribuzione i nodi della rete sono quelli della filiera logistica, in quella auto-stradale sono i vari snodi e raccordi stradali, in informatica i server e i dispositivi client ad essi collegati. In una rete sociale i nodi sono composti da persone, dai contesti che frequentano, dai luoghi che abitano, dalle attività che svolgono, dalle relazioni che hanno. Tutti i nodi sono tra loro interdipendenti e interconnessi ma la tipologia di connessione dipende dalla specificità di ogni nodo e dalle relazioni che intercorrono tra di loro.
Siamo oltre sette miliardi ma sempre più soli. Le tecnologie mobili e sociali e le applicazioni di social networking hanno moltiplicato i contatti tra le persone ma non sono ancora riuscite a sostituire la potenza di uno sguardo, la valenza di un gesto, il contatto faccia a faccia e le molte emozioni scatenate dai sensi e dagli affetti. Avvertiamo tutti le potenzialità delle nuove tecnologie ma anche il rischio di maggiore isolamento, del senso di solitudine e di nuove angosce
La rete sociale è composta da un insieme o da insiemi di attori sociali, dalle connessioni che li legano e dalla relazioni che li caratterizzano e che definiscono il contesto in cui tutti gli attori sociali interconnessi si muovono. In questo senso la rete sociale definisce una struttura di relazioni e può essere usata per spiegare comportamenti, abitudini e interazioni dei nodi che la costituiscono. La struttura è solitamente rappresentata da mappe che illustrano una serie di linee, frecce, archi, punti e altre forme grafiche tra loro simmetriche o asimmetriche e che servono a rappresentare le relazioni tra i nodi. I nodi di una rete sociale non sono necessariamente delle persone ma soggetti rappresentativi di entità sociali quali ad esempio un individuo ma anche un gruppo, una istituzione, una comunità e dei luoghi. I gruppi, le istituzioni, le comunità e i luoghi possono essere, a loro volta, strutturati in reti sociali e unitamene agli individui far parte di reti sociali diverse che si integrano e sovrappongono in base ai bisogni relazionali e comunicazionali dei vari soggetti o nodi.
Le reti sociali non sono tutte uguali, anzi spesso sono molto diverse (Facebook e Google Plus sono strumenti di social networking diversi pur offrendo funzionalità simili). La differenza dipende dalla struttura, dalla sua organizzazione ma ancor più dal tipo di legami che si costituiscono e che le caratterizzano. Nella realtà ci sono reti sociali di supporto, reti formali (istituzionali), reti informali, reti sociali basate sull’incontro fisico e in luoghi determinati (una comunità, un gruppo, una associazione), reti primarie (quelle della stretta cerchia di amici e familiari o parentali), reti secondarie, reti complesse (i piccoli mondi che si auto-organizzano) e reti personali (reti ego-centriche).
Le vite sociali del terzo millennio
Le vite sociali e mobili del terzo millennio si realizzano anche attraverso reti di relazioni rese possibili da strumenti tecnologici che permettono di creare nuove connessioni, sviluppare nuovi legami e mantenere le une e gli altri nella virtualità digitale del tempo e dello spazio. Sono queste le reti sociali di cui ormai tutti parlano come ‘social network’ e di cui tutti sembrano trovare normale fare parte. Sono reti virtuali con una struttura reticolare paragonabile a quella delle reti sociali nella vita reale e come tali osservabili e studiabili come contesti relazionali e sociali. Essendo reti tecnologiche si prestano più facilmente ad analisi e osservazioni tecnologiche, ossia fatte con strumenti di Social Network Analysis di cui parleremo brevemente più avanti.
Le molteplici connessioni, rese possibili dalle applicazioni di social networking (social media), danno forma a strutture reticolari (reti sociali) che permettono a chi ne fa parte di mantenersi in contatto con altre persone, di produrre, consumare e condividere informazioni, esperienze e conoscenze, di coltivare la relazione, di interagire e anche di incontrarsi, online e nella vita reale. Queste strutture reticolari hanno assunto negli ultimi anni un ruolo importante in tutti gli ambiti di vita, individuale, sociale, professionale e aziendale e come tali sono diventate oggetto di studio e di analisi finalizzate a comprendere i nuovi comportamenti e le forme relazionali emergenti.
Le strutture sociali
METAVERSO E NOSTROVERSO 🍒🍒
Le strutture sociali, come ha spiegato bene Manuel Castells, sono organizzate intorno a relazioni di vario tipo le cui configurazioni spazio-temporali e di scopo creano nuove pratiche e nuove culture. La forma di queste culture è determinata dalle azioni di attori sociali, dal loro modo di abitare le strutture sociali della rete, dalle pratiche sociali libere, più o meno conflittuali e solidali, e da risultati sempre imprevedibili. Nell’età dell’informazione (periodo storico nel quale molte attività umane sono praticate con l’ausilio di strumenti tecnologici adatti alla comunicazione e all’informazione) le strutture sociali fanno sempre più affidamento a strutture reticolari come elemento fondamentale di ogni morfologia sociale.
Le reti sociali sono forme di organizzazione sociale, che hanno da sempre caratterizzato la vita del genere umano. Rispetto al passato queste reti sociali poggiano oggi su potenti e innovative tecnologie dell’informazione che rendono possibile un elevato tasso di decentralizzazione e un maggiore potere decisionale. La morfologia della rete sociale influenza i comportamenti e le decisioni che vengono prese, così come le strutture, le configurazioni, le esperienze, le pratiche e le relazioni dei suoi membri.
La tecnologia usata non è più così neutrale come in passato, è integrata nelle relazioni che rende possibili e condizionata socialmente. La tecnologia gioca un ruolo chiave nel determinare la relazione esperienziale, costituisce il substrato sul quale poggia la struttura sociale e definisce gli strumenti, le regole e le procedure attraverso le quali le conoscenze sono riprodotte e condivise in maniera ripetibile. Il ruolo della tecnologia, nella sua fase attuale di evoluzione, è di permettere la generazione di nuova conoscenza, di farlo globalmente e di operare con una struttura reticolare.
La nuova cultura sociale
La nuova cultura sociale è costruita intorno ad una miriade di sistemi micro-elettronici (non solo smartphone, tablet e PC), media tecnologici e nodi computerizzati, tra loro collegati e interconnessi, che favoriscono lo scambio e l’inclusione, l’emergere di nuove forme di aggregazione più flessibili, adattabili e dinamiche e che superano i confini di spazio e tempo offrendo a tutti la possibilità di incontrarsi.
La struttura tecnologica che supporta una rete sociale è programmata per fornire servizi finalizzati alla relazione e alla socializzazione. A determinarne la forma e il risultato ottenibile sono gli attori sociali che la usano e che ne fanno parte. Questi attori sono vincolati e si devono muovere all’interno dei confini di regole, procedure e vincoli impostati da chi ha messo a disposizione la soluzione tecnologica. Cambiare questa struttura non è in genere semplice, in molti casi è impossibile. L’alternativa è di abbandonare una rete per aderire a un’altra o operare all’interno di ogni rete per costruire culture sociali di rete di tipo informale, capaci di sopravvivere ai vincoli imposti dalla cultura tecnologica che ha dato forma alla rete stessa.
Le reti sociali, come ogni altra struttura a rete, non hanno un centro e si basano sulla semplice regola binaria dell’inclusione o della esclusione. Esiste solo ciò che succede all’interno della rete, tutto ciò che è all’esterno diventa ininfluente. Se un nodo (profilo, pagina, gruppo, comunità) diventa improduttivo, la rete lo ignora, lo esclude e prima o poi lo sostituisce con un altro nodo, come avviene in qualsiasi altro sistema complesso di tipo biologico. Alcuni nodi sono più importanti di altri ma tutti esistono e sono giustificati solo dalle loro interconnessioni e relazioni. Ogni nodo può aumentare la sua sfera di influenza generando maggiore informazione, diventando maggiormente visibile e assumendo maggiore autorevolezza. In una rete sociale ciò può determinare il livello maggiore o minore di isolamento e modi diversi per dare risposte alla cosiddetta solitudine digitale, tema di fondo di questo scritto.
Fin dalla loro apparizione le applicazioni di social networking sono state prese a modello per studiare il comportamento di sistemi complessi e capaci di auto-organizzarsi. I social network sono diventati terreno di studio e di indagine da parte di sociologi alla ricerca di nuovi pattern e di comportamenti capaci di raccontare le regole e i principi che stanno alla base delle relazioni online, dello sviluppo delle reti personali e del loro utilizzo a scopi individuali o di gruppo. Le nuove reti digitali sono state studiate come luoghi nei quali singole persone o gruppi di individui hanno la possibilità di esercitare forme di potere e di influenza traendone benefici e vantaggi a scapito di altri. Chi possiede una rete vasta e qualificata di contatti accresce il proprio capitale relazionale di rete e gode di vantaggi che vanno al di là del suo potere economico e culturale.
La rete con la sua struttura senza centro e la sua flessibilità e dinamicità ha messo in secondo piano le strutture centralizzate e gerarchiche tradizionali facendo emergere, come ha scritto Manuel Castells “nuove morfologie sociali che hanno modificato, con la loro logica di rete, in modo sostanziale l’operare e i processi di produzione, esperienza, potere e cultura”. La morfologia sociale e la struttura che da forma alle varie tipologie di rete finisce per essere più importante della stessa azione sociale e di condizionarne gli esiti.