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😺😺😺 GATTO NANDO per bambini e genitori chiusi in casa
Segnaliamo la disponibilità in tutte le librerie online di un libro (GATTO NANDO) scritto da Alessandro Bianchi ed Emilia Genta. Più che un libro è uno strumento operativo pensato per le scuole d'infanzia. Oggi strumento perfetto, nelle mani dei genitori, per riempire di attività le giornate e il tempo libero di bambini e bambine, chiuse in casa per colpa del Coronavirus. Il libro contiene attività in forma di laboratori e giochi, tutti suscettibili di applicazioni creative (anzi le richiedono) e attività di gruppo. Ogni attività o laboratorio è modificabile a piacere.
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🙆🏽‍♂️ Recinti aperti 2: il Contatto quando non c’è
Non è solo una legge di mercato.
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“FUORI DAL MIO GIARDINO” - Come i dispositivi mobili possono aiutare i bambini a difendersi dalle molestie?
Prendendo spunto da una reale vicenda accaduta, vogliamo aiutare i genitori ad insegnare ai propri figli a difendersi da attacchi di adulti o adolescenti nei confronti dei bambini. Riportiamo la storia di Rebecca, una bambina di 10 anni, che frequenta la quinta elementare e usufruisce dello spazio del dopo scuola, gestito dal personale scolastico. Un luogo sicuro, apparentemente!
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Autismo virtuale, schermi, i pericoli da 0 a 4 anni
Negli anni Ottanta si iniziava mediamente a guardare la tv a quattro anni, adesso si comincia a stare davanti a uno schermo a quattro mesi, quando il cervello non distingue ancora colori e forme e non è strutturato per l’apprendimento del linguaggio.
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Bambini tablet-dotati
Facile ipotizzare che tutti i bambini con genitori muniti di tablet abbiano avuto modo di mettere le loro manine sulla superficie tattile del dispositivo e di giocare con APP più o meno protette e adeguate. Nel frattempo è cresciuta l'offerta di tablet per bambini e ragazzi con numerosi nuovi modelli e proposte pensate anche per le scuole dell'infanzia e di primo grado.
Si trova in Blog / TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
Bambini, schermi e loro contenuti
Aumentano gli inviti ai genitori a limitare il consumo dei media digitali e l'esposizione ai display dei loro figli. Molte ricerche sembrano però evidenziare che più del tempo di esposizione conta come la tecnologia viene utilizzata.
Si trova in Tecnobibliografia
Condurre o lasciarsi condurre? (Kosmè De Maria)
Un piccolo contributo, il racconto di un'esperienza vissuta a scuola, condivisa con l'intento di suggerire una riflessione sul significato dell'attesa e dell'ascolto in ambito educativo.
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Dieci buone pratiche per un sano equilibrio psicobiologico
L’uso delle tecnologie come babysitter ha un aspetto paradossale. Quando se ne sceglie una in carne ed ossa è sempre una scelta oculata e talvolta difficile: deve avere specifiche caratteristiche che riteniamo adeguate al bambino e generalmente per una che va bene ve ne sono molte altre scartate. Le tecnologia digitali sono standard, sempre le stesse e uguali per tutti. Possibile che vadano sempre bene?
Si trova in Blog / Psicologia e tecnologia
DOV’È IL SORRISO?
Come tutte le cose terrene, anche la pandemia avrà una fine. Poi tornerà il sorriso e rispunterà sui nostri visi con una forza nuova e la consapevolezza di quanto esso sia importante. Ma al momento? Cosa possiamo fare, se non vogliamo solo sentire la sua mancanza? Certamente non ci basta il sorriso degli occhi che trapela dal bordo della mascherina, non ci rasserenano i sorrisi che ci rimandano le videocamere dei nostri computer collegati in videoconferenza, non ci bastano le immagini sorridenti di Instagram o Pinterest. Ma soprattutto siamo preoccupati per la sparizione del sorriso sul viso di tanti amici, conoscenti e anche dei nostri bambini.
Si trova in Blog / Recinti aperti
I social non sono una scorciatoia
In quanto esseri sociali al vertice della top ten delle gerarchie e tra le principali occasioni di stress troviamo le relazioni (intese come costruzioni di legami tra persone). I primi tempi della vita ne dipendono completamente, quelli successivi in gran parte. Per quanto possiamo amare la vita solitaria, il posizionamento sociale è principale fattore di soddisfazione e di benessere psicobiologico: che vuol dire condividere esperienze vissute insieme, sentirsi riconosciuti, accolti, ascoltati, rispettati e rispecchiati, presenti nell’attenzione e nel cuore dell’altro in una posizione importante. Per i giovani, che generalmente non vagheggiano ancora isole deserte, sicuramente di più. La prevedibilità dei movimenti relazionali ed il loro ragionevole controllo (non tanto quello effettivo ma la percezione di riuscire a cavalcare le relazioni con soddisfazione) permette di gestirne lo stress. Al contrario, le situazioni di cosiddetta sconfitta sociale si configurano come condizioni di stress severo.
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