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La tecno-obesità della quarta rivoluzione industriale
Scrive il professore Lelio Demichelis che la pervasività tecnologica (tecnologia da ogni parte e APP per ogni situazione) ha portato alla tecno-obesità, una propensione alla bulimia da gadget tecnologico e social network capace di produrre effetti collaterali e conseguenze negative delle quali non siamo neppure consapevoli. Con le sue innovazioni affascinantecnologica ti, incessanti e desiderabili e interconnettività della Rete (tutti doverosamente connessi) abbiamo finito per sottostare alla volotà di potenza della tecnologia condividendone i suoi disvalori. Nel frattempo cadiamo vittime di surplus informativi e cognitivi che ci stanno saturando la mente e il corpo.
Si trova in Tecnobibliografia
La tecnofobia non si addice al vero filosofo (Tommaso Ariemma)
Le tecnologie del nostro tempo ci stanno mostrando un desiderio di partecipazione e di condivisione che porterà forse a una trasformazione della democrazia per come adesso la conosciamo. Sotto gli occhi di tutti è inoltre la trasformazione degli apprendimenti e dei rapporti interpersonali, soprattutto nei più giovani. In futuro, negli adulti del domani, cambierà probabilmente la nostra capacità di incontrare gli altri e quindi di trasformare il modo. Che sia in bene o in male questo spetta a noi deciderlo.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La tecnologia affascina. Più affascinante è la questione del nostro destino (Marco Salucci)
L’abuso di qualunque tecnologia diventa dannoso. Chiaramente un incidente d’auto a 100 km/h avrà conseguenze più gravi che a 30 km/h. L’introduzione di ogni nuova tecnologia ha sempre suscitato profezie di sventure, da parte di alcuni: anni fa si discuteva della questione della dipendenza dalla televisione, oggi di quella da cellulare. Intendo dire: discussioni simili esistevano già prima della diffusione dei dispositivi informatici. Immaginiamo un musicofilo che stia sempre chiuso nel suo studio ad ascoltare melodrammi: lo stimolo culturale a cui si espone sarà certamente migliore di quello accessibile compulsando ossessivamente un telefono cellulare ma i suoi rapporti umani e il rapporto con la realtà saranno comunque patologici. Alla fine abbiamo due problemi non uno: quello delle relazioni umane surrogate e quello dei contenuti. E il problema del mezzo viene dopo questi.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La tecnologia ci rende più fragili poiché aumenta l’indice di vulnerabilità dell’essere umano (Roberto Marchesini)
La tecnologia non è mai stata neutrale. La tecnica aumenta il nostro bisogno di natura non lo diminuisce, la tecnica aumenta la nostra coniugazione al mondo non la diminuisce, la tecnica aumenta le nostre responsabilità verso il mondo non aumenta il nostro potere e non ci esonera dalle nostre responsabilità. Allora qui non si tratta di essere pro o contro la tecnica, di vedere la tecnica come il grande male o come la grande salvezza, ma di capire esattamente cos’è la tecnica, capire che la tecnica non è qualcosa che va al di là della natura, ma è nella natura, capire che non esiste una dicotomia tra naturale e artificiale, perché tutto quello che avviene sulla terra è naturale ed è naturculturale, cioè è allo stesso tempo naturale e culturale. Un'intervista con l'etologo Roberto Marchesini.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La tecnologia ci rende poveri!
La crisi economica morde e continuerà a farlo per anni. Siamo nel mezzo di grandi rivoluzioni e non ce ne rendiamo completamente conto. Una di queste è forse più determinante di altre. E' la rivoluzione tecnologica e digitale che con i suoi dispositivi hardware, il software applicativo e di rete, sta facendo saltare vecchi paradigmi e cambiando la nostra società. A racconracelo è un libro, di recente pubblicazione dal titolo The Second Machine Age. Autori due pensatori di riferimento come Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee.
Si trova in Blog / Tabulario
La tecnologia dell’umiltà di Jasanoff Sheila
La tesi dell'autrice è che la crescita e il successo delle scienze e delle tecnologie abbia creato nuove contraddizioni nella governance delle istituzioni. Non esiste solo un problema economico e di costi ma di partecipazione, di amministrazione e di interazioni tra lavoratori della conoscenza. Tutto sta avvenendo in contesti nei quali istituzioni moderne continuano a operare con modelli concettuali superati che impediscono di apprendere la ricchezza del contributo sociale, della partecipazione e della trasparenza. La partecipazione dovrebbe essere trattata come elemento standard della moderna democrazia ma in assenza di normative adeguate rischia di condurre a nuove conflittualità e difficoltà gestionali. La soluzione sta nell'adozione di tecnologie dell'umiltà per indirizzare la scienza e la tecnologia verso nuove mete, in modo da prestare maggiore attenzione alla componente sociale e partecipativa dei processi decisionali e agire nell'interesse delle persone ( da un approccio can do a uno should do). Il cambiamento di approccio permetterebbe di guardare al soggetto umano come elemento attivo, immaginativo, fonte di conoscenze, di conoscenza, di memoria e di competenze.
Si trova in Tecnobibliografia / Recensioni (120+)
La tecnologia è come una suola sorretta dalla stessa terra che nasconde (Lorenza Saettone)
L’unica arma che abbiamo è la consapevolezza di noi stessi. Jung sosteneva la necessità di rendere conscio il nostro inconscio. In caso contrario continueremmo sempre a chiamare “destino” ciò che semplicemente è la nostra volontà rimossa. Pertanto, l’auto-consapevolezza e la trasparenza ci salvano in primis dalla superstizione, dalla credenza che esista un fato, dalla manipolazione degli eventi che il nostro stesso stesso Es mette in atto. Insomma da un lato ci salverebbero dal condizionamento interno, dall’altro da quello esterno dei media. Si sa che la creatività rende meno influenti i subliminali.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La tecnologia e il futuro dei senzalavoro
Tra pochi anni Uber potrebbe essere nuovamente sulle prime pagine dei giornali. Non per avere messo in crisi i modelli attuali del traporto urbano tramite taxi, ma per il licenziamento dei suoi autisti a causa dell’affermarsi di auto senza autista. Un cambiamento che non sarà il solo e che porterà alla perdita di nuovi posti di lavoro.
Si trova in MISCELLANEA
La tecnologia è il modo dell’umano di stare al mondo: difficile distinguere dove finisce l’una e inizia l’altro (Cosimo Accoto)
Ogni trasformazione delle tecnologie porta con sé una ridefinizione dell’umano e, di conseguenza, di molti dei concetti che usiamo per dare senso al nostro essere al mondo, alla nostra storia e alla nostra natura. Dalle tecnologie biomediche e biometriche, agli strumenti di misurazione comportamentali e sociali, all’apparato tecnologico sensoriale innestato dentro gli ambienti e le ecologie, ogni nuova invenzione tecnologia ci ridefinisce.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La tecnologia è una caratteristica prettamente umana, da usare in modo costruttivo (Rocco Barbaro)
Il dare senso alla vita è una cosa importante; bisognerebbe cambiare i paradigmi con i quali viviamo: crescita economica infinita, rincorsa al denaro… e dedicarsi maggiormente allo sviluppo della coscienza non dal punto di vista religioso, ma dal punto di vista antropologico. Sviluppare un umano più evoluto nel rapporto con gli altri e con il pianeta terra. La cosa veramente preoccupante è che allo sviluppo tecnologico sempre più veloce non ci sia un altrettanto interesse per la crescita della coscienza umana.
Si trova in Blog / Antropologia e tecnologia