
Kevin Kelly, Quello che vuole la tecnologia - Edizioni Cdice 2011
Quello di Kevin Kelly è un nome importante. Simbolo della controcultura americana degli anni Sessanta, è stato uno dei maggiori ispiratori dell’immaginario fantascientifico e cyberpunk contemporaneo: basti ricordare che i fratelli Wachowski hanno chiesto a Keanu Reeves & Co. di leggere i suoi libri, prima di iniziare le riprese di Matrix. Non basta? Kelly è il fondatore di “Wired”, e insieme a quell’altro geniaccio visionario di Stewart Brand ha contribuito a creare nei primi anni Ottanta The Well, la prima e per molti anni più influente comunità virtuale al mondo. Attualmente, oltre a firmare editoriali per i principali quotidiani americani, promuove l’All Species Inventory, un inventario di tutte le specie viventi.
Riflessioni sui libri rubate ad autori e amanti della lettura
Kevin Kelly appartiene a quella ristretta cerchia di pensatori in grado di cogliere le grandi traiettorie che attraversano la storia, e di svelarne la trama. In Quello che vuole la tecnologia Kelly ci racconta come la tecnologia nel suo complesso non sia solo un guazzabuglio di fili e metallo, ma un organismo vivente e in continua evoluzione, con esigenze proprie e tendenze inconsce.
Guardando alla nostra realtà attraverso gli occhi di questo sistema ora globale per scoprire “ciò che vuole”, Kelly ne traccia la storia, seguendo poi le traiettorie delle principali tecnologie del prossimo futuro per capire dove sia diretto. Perché solo l’ascolto di quello che la tecnologia vuole può preparare noi e i nostri figli alle tecnologie che inevitabilmente verranno, e solo allineando noi stessi con gli imperativi a lungo termine di questo sistema quasi-vivente saremo in grado di godere al meglio i suoi doni. Una visione fiduciosa e trasparente, che travalica la distinzione tra umano e artificiale, tra scienza e umanesimo. Tra quello che la tecnologia vuole e quello che il genere umano ha sempre sperato per sé.
Il nuovo libro di Kelly si legge tutto d’un fiato. È fantastico. È necessario.
(Doug Copland, autore di Generazione X)
Non mi succede spesso di avere tra le mani un libro così importante e ben fatto da avvertire il bisogno di dire a tutti di comprarlo e di leggerlo, nonostante non condivida tutto quello che vi è scritto. Non potete capire i grandi temi della contemporaneità se non avete letto Quello che vuole la tecnologia.
(Jaron Lanier, creatore dell’espressione “realtà virtuale”)
Ho letto questo libro come un sommelier degusta un vino raro.
(Howard Rheingold, autore di Smart Mob)