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Il dialogo è fondamentale per comprendere e comprenderci ( Christian Negri)
“Conversare” e “dialogare”. Siamo sicuri che con-versare sia lo stesso che dia-logare? Se con-versare ci riporta al volgere insieme l’attenzione verso una certa tematica, il dialogo invece porta con sé (in sé) sia il “due” (dia-, διά-) che la parola, il ragionamento, il “logos” (λογος-), ma anche la massima distanza che divide (il dia- dice anche questo). Appunto perché distanti, i due possono costruire ponti attraverso il logos. Credo che il dialogo sia massimamente importante per comprendere e comprenderci. Funziona anche online? Io credo di si, almeno questa è la mia esperienza. Certo, con il limite della mancanza di spazialità e gestualità attraverso cui si danno e ci attraversano le parole.
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La consulenza filosofica è sempre in bilico, sul crinale dell’essere/non essere e del desiderare
La sua estrema fragilità e mimeticità la rende vulnerabile e precaria. Parlare di metodo è pedante e noioso ma necessario perché rende ciò che si fa credibile e professionale. Negare il metodo o generalizzare come fa Achenbach non è molto di aiuto. Serve una costante opera di ricomposizione è un lavoro di Sisifo, ricostruire, collegare, analizzare questa è la ricerca infinita dei filosofi cui la consulenza non può sottrarsi.
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La Filosofia non si occupa di diagnosi e cura.
Può la Filosofia entrare in azienda? Certo, con la specifica che il wellness lo lasciamo volentieri agli altri. Se qualcuno vuole fare Yoga lo faccia, semplicemente la Filosofia non ha nulla a che spartire. Il manager, il dirigente d'azienda, ha sicuramente bisogno della Filosofia, e probabilmente bisogno di una Consulenza che lo sappia guidare, ma come uomo, non come manager o dirigente d'azienda.
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La premessa del dialogo, sui Social o di persona, è la disponibilità al dialogo
Dialogare è prendere contatto, il contatto oggi manca non solo perché ci incontriamo di meno fisicamente. Il contatto è anche quello della concentrazione che si sofferma su un pensiero, dell'attenzione che si adagia su una parola o su una sensazione. In tal senso manca il contatto che presuppone il dialogo. Spesso crediamo di essere ansiosi, e lo siamo, ma l'ansia è un segno di mancanza di contatto con noi stessi, con il nostro dialogo profondo. Il contatto è la cura all'ansia. E' una difficoltà che anche io ravviso con me stessa.
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L'essere umano è il mondo che lo implica (Rossano Buccioni)
La nostra è una società che cresce globalmente e che fa accadere tutto realmente e contemporaneamente. Cioè non c'è una tecnologia che va veloce e degli esseri umani che arrancano, magari si ribellano cercando di adeguarsi e lamentano costantemente il venir meno di un orizzonte sociale consueto, dunque rassicurante. Il Luddismo esisteva in una società non integrata a livello tecno-scientifico, dove la rivendicazione lavorativa faceva tutt'uno con la ricerca di libertà politica. Chi oggi critica le tecnologie le utilizza comunque .... Il web esiste come rete perchè prima si è sviluppata una società reticolare, cioè senza centro e senza vertice.
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Nel pieno di una grande transizione: la formazione di un ecosistema digitale compiuto
Credo che nessuna persona intelligente, orientata eticamente e attenta al bene comune possa avere creduto e potrà credere che la tecnologia sia la risposta a tutto. Anche ai bisogni sociali, culturali, conviviali, emozionali che ci caratterizzano come persone, individui, cittadini. Il problema che abbiamo è restituire umanità e spirito sociale a grandi moltitudini di persone che negli ultimi 30/40 anni sono cresciuti in contesti dominati da un consumismo esasperato, da una esagerata propensione a rincorrere i simboli del successo, a privilegiare le apparenze, le immagini e un agire mai disinteressato e sempre finalizzato.
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Sono un uomo e niente di ciò che è (dis)umano mi è estraneo
La vera sfida della nostra età planetaria è rappresentata dal prendere consapevolezza del lato d’ombra che permea di sé non solo gli assunti impliciti delle nostre tradizioni culturali, ma anche la nostra impronta filogenetica, lungo l’asse della quale occorre dunque risalire per impostare un nuovo umanesimo etnologico che sappia andare oltre i limiti dei vecchi umanesimi.
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COME LA LOGICA CONFUTA LO SCETTICISMO: LA CONSEQUENTIA MIRABILIS
Lo scetticismo svolge un ruolo determinante nello sviluppo della filosofia, perché pone in modo chiaro gli interrogativi che sono alla base del problema filosofico della conoscenza (o gnoseologia), e perché lancia una sfida. Infatti i filosofi, confrontandosi con i dubbi scettici, si trovano di fronte a un bivio: o ammettere che non esiste la certezza, o confutare le obiezioni scettiche.
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Uomo Planetario. Antropologia di un mondo in cambiamento.
"Della «peste» hanno parlato grandi autori, da Tucidide a Camus, da Boccaccio, a Manzoni a McCarthy, descrivendo realtà e contesti in cui l’allarme per la propria vita in pericolo sembra suggerire un solo istinto: quello del «si salvi chi può». In realtà, proprio in tali condizioni, di eccezionale gravità, può risorgere l’imperativo di amare il proprio prossimo come se stessi, Siamo tutti nella stessa barca (lo sottolinea anche papa Francesco) e solo tutti insieme ci si può salvare."
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Il destino della verità nei regimi totalitari
Si possono separare i fatti dalle opinioni, dalle interpretazioni? Molti sostengono di no. E’ una tesi diffusa quella secondo la quale quando si parla di morale, di politica, dipende tutto dai punti di vista. Per la Arendt non è così: ci sono fatti, non discutibili, non emendabili. E’ proprio questo che infastidisce: la verità si impone e quindi frena il libero dispiegarsi delle opinioni, si siamo in una società libera, o può intralciare la manipolazione dei fatti, se siamo in un regime dispotico, totalitario.
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