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Straniero
stranièro agg. e s. m. (f. -a) [der. del lat. extraneus «estraneo, esterno»; cfr. il fr. ant. estrangier, der. di estrange «estraneo»]. – 1. a. Di altri paesi, di altre nazioni: emigrare, andare esule in terra s.; imparare una lingua s., le lingue s.; avere una pronuncia s.; parlare con accento s.; usi, costumi s.; respingere ogni ingerenza s.; un popolo s., i popoli stranieri. In partic., riferito a persona, che appartiene per cittadinanza a uno stato estero, ma che gode dei diritti civili attribuiti ai cittadini dello stato, a condizione di reciprocità e nell’osservanza di norme contenute in leggi speciali: i turisti s. in Italia; frequentissimo in questo sign. come sost.: i diritti degli s.; la condizione giuridica dello s.; università per stranieri. Per estens., appartenente a cittadini stranieri: beni s. in Italia; formato di elementi stranieri: la legione s. (v. legione, nel sign. 3). b. Con connotazione ostile, alludendo a popolazioni nemiche o comunque avverse e odiate: eserciti s.; l’invasione, l’occupazione s.; languire sotto il dominio s.; anche come sost.: essere soggetti agli s., oppressi dagli s.; spesso al sing. con valore collettivo: combattere lo s., cacciare lo s.; allearsi con lo s., passare allo straniero. 2. agg., letter. Estraneo: sentirsi s. in patria, in casa propria; Giovani madri che a s. latte Non concedean gl’infanti (Foscolo); quando la terra Mi fia s. valle, e dal mio sguardo Fuggirà l’avvenir (Leopardi). Meno com., strano: l’aria intorno avea di Sogni piena Di varie forme e stranier portamenti (Poliziano).
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Colpa
s. f. [lat. cŭlpa]. – 1. a. In genere, ogni azione o omissione che contravviene a una disposizione della legge o a un precetto della morale, o che per qualsiasi motivo è riprovevole o dannosa; anche, la responsabilità che ne deriva a chi la commette: c. grave, leggera; c. imperdonabile, scusabile; commettere una c.; macchiarsi di una c.; cadere, essere in c.; sentirsi, chiamarsi in c.; confessare una c.; perdonare una c.; piangere, scontare, espiare una c.; esagerare le proprie c., nel parlarne; aggravare, attenuare la propria c., sia nel parlarne, sia con successive azioni: attribuire, ascrivere, imputare a c.; essere senza colpa; essere esente da colpe; piangere per le c. degli altri; soffrire per le c. altrui. In psicologia, senso o sentimento di colpa (e nel linguaggio com. anche complesso di colpa: sono arrivato in ritardo e con un gran senso di c. per la loro lunga attesa. In partic., peccato nel senso teologico: Per la dannosa c. de la gola, Come tu vedi, a la pioggia mi fiacco (Dante); confessare le proprie c.; pentirsi delle c. commesse; letter., la c. originale, il peccato originale; ant., indulgenza o perdono di c. e pena, indulgenza plenaria. In diritto, s’intende per colpa, in senso specifico, un comportamento (anche negativo) dal quale derivi un danno a carico di un altro soggetto, o per effetto di negligenza, imprevidenza, imperizia, o per violazione di norme di legge o di regolamenti. In partic.: a. In diritto civile: c. lieve. b. In diritto penale: c. cosciente o c. incosciente.
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DESIDERARE
Desiderare, dal latino sidus -ĕris ‘stella’, col pref. de-; in origine ‘interrogare le stelle’ ma anche 'sentire la mancanza', dunque desiderare è sentire la mancanza...delle stelle.
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Solitudine 🍒 🍒
solitùdine s. f. [dal lat. solitudo -dĭnis, der. di solus «solo»]. – 1. La condizione, lo stato di chi è solo, come situazione passeggera o duratura; anche, condizione di chi vive solo, dal punto di vista materiale, affettivo e sim. 2. Luogo solitario, disabitato. (Estratto dall’Enciclopedia Treccani)
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Essere umani
Piero sta portando fuori il cane, come ogni sera, dopo le dieci.
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Terre gemelle e fumetti: la teoria del riferimento
Non è raro che i filosofi della seconda metà del Novecento si ispirino ai fumetti per escogitare le loro ipotesi. I comics non solo costituiscono una divertente forma di intrattenimento, ma possono stimolare persino l’immaginazione dei filosofi!
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Parole di plastica
Le parole sono entità fragili, da trattare con cura e con responsabilità. Fragili lo siamo anche noi, anche quando ci guardiamo dentro, quando sperimentiamo esperienze esistenziali legate a gioia e tristezza, dolore e speranza. Confrontarsi con la nostra fragilità significa anche confrontarsi con le parole, i loro significati e il loro ruolo nella vita di ognuno di noi. Come ha ben scritto Eugenio Borgna "[...] ci sono parole che curano, parole che salvano la vita, parole che fanno sanguinare il cuore e aprono ferite[...]". Ma cosa succede se le parole sono diventate di plastica, cosa succede se a brillare è solo la loro superficialità?
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Le parole sono importanti
OLTREPASSARE CON UN LIBRO - Noi di OLTREPASSARE amiamo le parole perchè le parole sono importanti e per questo bisogna dare a esse il meritato valore. Non solo quello etimologico e linguistico ma cognitivo, mentale, emotivo, esistenziale e individuale. Tutti sottovalutiamo le parole che usiamo, leggiamo e sentiamo. Siamo poco abituati a smontarle, a ricercarne le radici, a riconoscerne la ricchezza semantica, le polisemie di cui sono portatrici, financo i prefissi, suffissi e derivati vari che le caratterizzano. Più sono comuni e più le parole sono importanti, lo dice anche Balzano nel suo libro. Le parole sono confini, punti di incontro e di scambio. OLTREPASSARLE è un modo per superare l'oscurantismo, la superficialità e il conformismo dell'era tecnologica attuale. Chi leggesse il libro scoprirebbe che lavorare sulle parole è farsele amiche e avere delle amicizie così coinvolgenti è forse più importante che avere una miriade di contatti sui social.
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Le parole che allungano la vita
OLTREPASSARE CON UN LIBRO - Pensare significa Oltrepassare. Il pensiero, il il lógos, è la differenza fondamentale tra l’uomo e la bestia. Grazie al pensiero all'uomo è permesso di vivere e non solo di stare al mondo. Grazie al pensiero si può continuare a essere di questo mondo anche quando si è trapassati ad altra vita. Vivere in fondo non è che che vagare, viaggiare, oltrepassare attraverso i pensieri. L'iniziativa OLTREPASSARE nasce da questo: l'importanza del pensiero, il primato della parola e la necessità di tenerla viva, tirandola fuori dalla palude (melma in alcuni casi) nella quale è precipitata nel linguaggio superficiale, violento e imbarbarito dei tempi presenti. Tempi che stanno trattenendo il nostro sguardo su un presente continua impedendoci di guardare, di traguardare orizzonti verso nuovi scenari, e soprattutto di non vedere il futuro che arriva per andargli incontro.
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Parole che contano
OLTREPASSARE CON UN LIBRO - Chi non conosce il significato di una parola, ne vuole trovare gli eventuali sinonimi o contrari usa un dizionario. Usare il dizionario, quello cartaceo, oggi è un esercizio forse considerato desueto, un gesto che se intrapreso potrebbe strappare un sorriso: ma come perchè non uso Google Search? Eppure mai come oggi s'è bisogno che si ricorra a un dizionario per leggerlo come se fosse un libro come un altro e non una semplice elencazione di termini e loro definizioni. Con OLTREPASSARE non stiamo costruendo un altro dizionario online ma cercando di tenere in vita parole dalle importanti risonanze, consonanze, radici, semantica. Lavorare sulle parole è oggi un gesto politico, forse folle vitsi i tempi appiattiti dal conformismo anche linguistico, sempre più necessario. Tutti dovrebbero farlo....
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