Colpa

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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s. f. [lat. cŭlpa]. – 1. a. In genere, ogni azione o omissione che contravviene a una disposizione della legge o a un precetto della morale, o che per qualsiasi motivo è riprovevole o dannosa; anche, la responsabilità che ne deriva a chi la commette: c. grave, leggera; c. imperdonabile, scusabile; commettere una c.; macchiarsi di una c.; cadere, essere in c.; sentirsi, chiamarsi in c.; confessare una c.; perdonare una c.; piangere, scontare, espiare una c.; esagerare le proprie c., nel parlarne; aggravare, attenuare la propria c., sia nel parlarne, sia con successive azioni: attribuire, ascrivere, imputare a c.; essere senza colpa; essere esente da colpe; piangere per le c. degli altri; soffrire per le c. altrui.

In psicologia, senso o sentimento di colpa (e nel linguaggio com. anche complesso di colpa: sono arrivato in ritardo e con un gran senso di c. per la loro lunga attesa. In partic., peccato nel senso teologico: Per la dannosa c. de la gola, Come tu vedi, a la pioggia mi fiacco (Dante); confessare le proprie c.; pentirsi delle c. commesse; letter., la c. originale, il peccato originale; ant., indulgenza o perdono di c. e pena, indulgenza plenaria.

In diritto, s’intende per colpa, in senso specifico, un comportamento (anche negativo) dal quale derivi un danno a carico di un altro soggetto, o per effetto di negligenza, imprevidenza, imperizia, o per violazione di norme di legge o di regolamenti. In partic.: a. In diritto civile: c. lieve. b. In diritto penale: c. cosciente o c. incosciente.

 

La colpa: colpa conscia e inconscia, la consapevolezza della colpa, il senso di colpa, la colpevolezza, tutte forme della stessa radice che rispecchiano un’esperienza, una coscienza, una volontà voluta e non voluta, un caos emozionale.

Colpa e colpevolezza

Il concetto di colpa è un sentimento complesso che si perde in molteplici significati, quella colpa personale (morale), intima, che ci mette in conflitto con noi stessi, con la nostra coscienza, per qualcosa che non si è fatto o non si è detto, quella che ci fa sentire giudicati dagli altri e ci dichiara sicuramente colpevoli.

Colpa giuridica

Così come quella colpa criminale (giuridica), per cui si è colpevoli solo fino a prova contraria e che solo il riconoscimento dell’esistenza di una colpa (dolosa o colposa o preterintenzionale) è a giudizio del giudice, in base all’interpretazione delle prove certe. Ciò che si vuole provare è di fatto la colpevolezza di un individuo e non l’innocenza.

Quindi colpa e colpevolezza, colpevolezza morale e colpevolezza giuridica due facce della stessa medaglia, l’individuo, che di per sé non può subirle alla stessa maniera. E’ bene giudicare solo l’azione lesiva o anche il modo etico, morale in cui questa azione è stata realizzata, o pensata e compiuta?

Ma si può essere responsabili senza però di fatto essere colpevoli?

Si è sempre coscienti della propria colpa?

Il senso di colpa: cosciente o incosciente

Come se qualsiasi azione, apparentemente negativa, che compiamo possa essere fatta con intenzione e in piena consapevolezza di voler danneggiare qualcuno che, quindi, si sente leso “per colpa nostra”.

Oppure come se il non aver agito in quel determinato momento – il quale per la persona che ha subito la nostra “offesa” poteva essere importante - o detto quelle parole in quella precisa circostanza, ci potesse togliere quella brutta sensazione di non aver fatto abbastanza quando si era ancora in tempo per farlo.

Il senso di colpa

E se tutte queste sensazioni di angoscia, di ansia, di fallimento, di rabbia, di risentimento verso noi stessi e verso gli altri, ci fanno riflettere sulle nostre condotte, consce e inconsce:

  • su quello che avremmo potuto fare e dire e non abbiamo fatto;
  • su quella determinata azione che ha portato delle conseguenze nefaste per qualcuno che è altro da noi;

e ci portano quindi a quella consapevolezza di aver sbagliato tutto, di aver fatto un errore, per noi imperdonabile, fino a sviluppare quel senso di colpa che non ci abbandona?

Il senso di colpa è un sentimento umano, pertanto, è una forma di condanna nei confronti di se stessi, una punizione che si deve subire per rimediare al male fatto, un’insidiosa sensazione di sentirsi “colpevoli”.  

E’ un dolore, come una lama che ti trafigge, quella sofferenza che fa mancare il fiato, fino a piangere, come se le lacrime potessero lavare via la propria colpevolezza, ma nulla può essere d’aiuto perché indietro non si può tornare.

Quel sentimento in cui non si riesce a perdonare se stessi, anche se gli altri lo hanno fatto, e ad accettare di aver fatto un errore, a cui si continua a pensare e ripensare ininterrottamente (in un processo di “ruminazione”), seguito da un distacco dalla realtà in un turbinio di angoscia e smarrimento.

Senso di colpa “conscio”

La consapevolezza di aver violato una norma, di aver compiuto una brutta azione, in grado di farci vedere i segnali di un disagio emotivo che il gesto commesso ci sta facendo vivere.

Un disagio che permette che il senso di colpa diventi senso di responsabilità, con cui cercare di rimediare al danno, per trovare un nuovo equilibrio interiore.

Senso di colpa “inconscio”

Ha origine da cause irrazionali, inconsapevoli, spesso patologiche, in cui il più delle volte non c’è la colpa in sé ma c’è solo il senso di colpa.

Un senso di colpa criminale inconscio che non trova soluzione, che fa sentire quell’individuo, che, non riuscendo a controllare i suoi istinti, compie atti violenti verso altri individui, certo di non avere alcuna colpa e magari di esserne anche autorizzato.

Così come il profondo senso di colpa morale inconscio che prova la donna maltrattata dal marito - che non riesce a lasciare - quasi a meritarsi le botte, gli insulti perché lei deve essere punita.

Ma come uscire dal quel senso di colpa?

Il senso di colpa cronico

Un senso di colpa quindi che, in qualsiasi forma si manifesti, se è fisso nella nostra mente e nel nostro cuore, non ci lascia soli un attimo, fino ad annullare ogni nostra volontà di azione, quale strumento utile per distrarci da questa “ossessione”.

Un senso di colpa cronico che non ci lascia scampo, che influenza profondamente la nostra vita, verso il quale però è necessario trovare un appiglio che ci aiuti a vederlo non come il nostro peggior nemico, ma ad osservarlo, capirlo e gestirlo.

Autrice

Maria Alessandra Monanni - Legal Content Writer, Esperta in Proprietà Intellettuale, Copywriter. Nasco professionalmente come commerciale, per passare con sana curiosità e aspettativa al mondo del marketing  e della comunicazione, fino ad approdare nel complesso, ma anche entusiasmante e affascinante, mondo giuridico e della Proprietà Intellettuale.

Il mio percorso personale e professionale (Laurea in Scienze Politiche, anni di lavoro dipendente, Laurea triennale in Giurisprudenza, Master in Diritto della Proprietà Intellettuale), ha accresciuto in me la curiosità e il desiderio di un continuo approfondimento del mondo giuridico, del web e delle  nuove tecnologie.

Però ad un certo punto la mia attività professionale si pone ad un bivio e si apre l’opportunità di vivere un nuovo capitolo della mia vita, ricco di aspettative, punti di domanda e desiderio di nuove sfide, in cui nelle sue pagine il lavoro giuridico si incrocia con la passione della scrittura.

Nasce così l’idea di condividere conoscenza e competenze sul mondo della comunicazione giuridica nel web, come Legal Content Writer, ed esperienze, emozioni, idee e opinioni nel mio Blog - https://www.sandyeilweb.com,  e non solo, come Copywriter.  Tra le mie pubblicazioni: Tutela del software e diritto d’autore. Convergenze e interferenze - set 2018 – Editore Delos Digital.

 

 

 

 

 

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