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🌼🌺🌹🥀 𝕊𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕚 𝕚𝕟 𝕝𝕚𝕓𝕖𝕣𝕥à 𝕧𝕚𝕘𝕚𝕝𝕒𝕥𝕒!?
Il caldo non aiuta ma proviamo a fare alcune semplici riflessioni: Quanto tempo passiamo collegati a un dispositivo tecnologico e quanta attenzione ci ruba? Quante scelte e decisioni deleghiamo agli algoritmi, ai motori di ricerca e alle intelligenze artificiali con cui siamo sempre più ibridati? Perché all’algoritmo è concessa piena libertà di espressione e agli umani no? (vedi censure e cancellazioni di profili su Facebook e Twitter)
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🍒🍒IL CORAGGIO, UNA VIRTU’ PERDUTA?
In tempo di guerra parlare di coraggio non è fuori luogo. C’è il coraggio disciplinato dei ragazzi russi mandati alla morte, c’è quello vitale, popolare e ancorato alla cultura ucraina, e poi c’è il nostro, quello di tutti, che forse manca. Che il coraggio sia una virtù forse per alcuni è discutibile, che sia qualcosa di perduto forse lo è meno. Si manifesta ed è diffuso online ma definirlo come tale forse è sbagliato, perché a volte è il suo contrario, semplice vigliaccheria.
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Democrazia liberale e tecnologia
Carole Cadwalladr è la cronista dell'Observer che ha scoperchiato lo scandalo di Cambridge Analityca e che per questo motivo è stata cancellata a vita dal social network. In un video la Cadwalladr ha spiegato anche come i social abbiano influito sulla Brexit. Da guardare e ascoltare attentamente. Facebook e altri social network stanno facendo male alle democrazie in ogni parte del mondo. Ma fdorse non ne siamo consapevoli.
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Democrazia, algoritmi e tecnologia
Dotati di uno smartphone ci si sente liberi e connessi al mondo intero. Così connessi da contribuire, probabilmente in modo inconsapevole, al sovranismo e isolazionismo montante così come a modelli di società sempre meno libere, più controllate e anche autoritarie. Il tema delle democrazia è argomento privilegiato da intellettuali e pochi organi di stampa ma sembra essere fuori dall’orizzonte cognitivo e personale delle masse.
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Elezioni europee, realtà virtuali, tecnologia e politica
A venti giorni dalle elezioni europee in molti si chiedono chi votare e altrettanti hanno già deciso di astenersi. Difficile dare loro torto, visto che la politica è diventata una delle molte realtà virtuali che possiamo sperimentare ogni giorno su Facebook. Una realtà nella quale tutto può essere detto perché tutto è potenzialmente sia vero che falso. Compresi coloro che lo dicono!
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Fermati un attimo a riflettere!
Siamo tutti impegnati come professionisti, manager d’azienda, formatori, scienziati, ecc. Tutti dovremmo anche impegnarci come esseri umani, cittadini di un mondo in crescente fibrillazione e sofferenza. Se lo facessimo la prima cosa da fare ci porterebbe a guardare fuori da noi stessi, rivolgere lo #sguardo altrove, vicino e lontano, OLTREPASSARE.
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Forme di sorveglianza di cui non si parla mai
Il GDPR da poco entrato in vigore ha alimentato la narrazione mediatica sulla privacy e la protezione dei dati sensibili dei cittadini europei. Nessuna o quasi narrazione racconta invece altri diritti calpestati, quelli di altri cittadini, abitanti di paesi totalitari che stanno facendo uso della tecnologia, prodotta quasi esclusivamente nei paesi occidentali e democratici, per sorvegliare, spiare, controllare e reprimere.
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Garabombo e i capitalisti del web
Nel suo ultimo saggio, “Rete padrona” Federico Rampini descrive il capitalismo del terzo millennio come dominato da nuovi squali. Non più e non solo finanziari ma molto tecnologici e altrettanto monopolisti. I nuovi cavalieri rampanti si chiamano Google, Apple, Facebook, Amazon, Facebook, ecc.
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Governo giallo-verde: linguaggio, social media e reputazione
Tutti gli italiani, preoccupati per i loro risparmi, tifosi e curiosi per natura, hanno seguito con attenzione la tragicommedia andata in scena per la formazione del nuovo governo. Quelli che lo hanno fatto con il mezzo televisivo si sono dovuti sorbire ore di dirette, di bersagli mobili e maratone Mentana nelle quali una casta di giornalisti, in prevalenza baby boomers, hanno cercato di raccontare e interpretare ciò che già era stato raccontato e interpretato attraverso altri mezzi di informazione. A governo formato, ora tutti i cittadini italiani potrebbero pretendere che, come avviene sui social network, anche i nuovi politici possano essere valutati ed eventualmente mandati a casa con una sequenza infinita di "MiPiace" o "NonMiPiace". Ipotesi irrealistica e improponibile, ma provate a pensare se dovesse essere applicata e funzionasse!
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Il destino della verità nei regimi totalitari
Si possono separare i fatti dalle opinioni, dalle interpretazioni? Molti sostengono di no. E’ una tesi diffusa quella secondo la quale quando si parla di morale, di politica, dipende tutto dai punti di vista. Per la Arendt non è così: ci sono fatti, non discutibili, non emendabili. E’ proprio questo che infastidisce: la verità si impone e quindi frena il libero dispiegarsi delle opinioni, si siamo in una società libera, o può intralciare la manipolazione dei fatti, se siamo in un regime dispotico, totalitario.
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