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LINGUAGGIO
linguàggio [der. di lingua]. – Lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di linguaggio. In senso ampio, la capacità e la facoltà, peculiare degli esseri umani, di comunicare pensieri, esprimere sentimenti, e in genere di informare altri esseri sulla propria realtà interiore o sulla realtà esterna, per mezzo di un sistema di segni vocali o grafici. Modo individuale di esprimersi, sia per un uso particolare della lingua, considerato sotto l’aspetto formale, sia per l’uso di un proprio codice linguistico. Anche di una classe d’individui, di un determinato ambiente professionale o gruppo sociale (con riguardo al lessico, alla fraseologia, alla nomenclatura, ecc.): l. poetico, letterario, filosofico, tecnico, scientifico, militare, marinaresco, burocratico.
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MANUTENZIONE
Dal latino medievale manutentio -onis, derivazione della locuzione manu tenere. “Il mantenere in buono stato; in particolare, insieme di operazioni che vanno effettuate per tenere sempre nella dovuta efficienza funzionale, in rispondenza agli scopi per cui sono stati costruiti, un edificio, una strada, una nave, una macchina, un impianto, ecc. Nel linguaggio giuridico, il mantenere o ristabilire nella piena efficienza il possesso di un immobile o di un diritto reale su un immobile altrui.” Nel suo significato comune, “manutenzione” è una parola che descrive l’azione di un soggetto su un oggetto. Un rapporto sicuramente di cura, volta a prolungare la vita dell’oggetto cui è indirizzata, ma di una cura subita passivamente e inscindibile dal possesso.
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MEDIALE
mediale [dal latino tardo medialis «medio, posto nel mezzo»]. In anatomia e in embriologia, che è in posizione prossima al piano mediano. In linguistica, che si riferisce alla forma media del verbo; che ha il valore di forma media. Si dice che l’azione di un verbo ha aspetto, valore, funzione mediale quando esso, pur non possedendo il medio, esprime un’azione al cui svolgimento e al cui risultato il soggetto è particolarmente interessato. Nel linguaggio giornalistico, relativo ai mass media, cioè ai mezzi di comunicazione di massa: società mediale, caratterizzata dall’uso delle moderne tecnologie della comunicazione; cultura m., quella che si esprime attraverso tali tecnologie.
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MERAVIGLIA
meravìglia (maravìglia) [lat. mīrabĭlia, «cose meravigliose», mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso». Sentimento vivo e improvviso di ammirazione, di sorpresa, che si prova nel vedere, udire, conoscere cosa che sia o appaia nuova, straordinaria, strana o comunque inaspettata: lieta, dolce, grata o spiacevole, dolorosa; con molta, non poca, viva, somma, immensa, attonita meraviglia
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MONDO [1]
móndo s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto, di «mondo terreno» in contrapp. al cielo]. – 1. L’universo, come totalità di tutte le cose create ed esistenti. 2. La Terra, il globo terrestre. (Estratto dall’Enciclopedia Treccani)
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OLTRE
óltre- Primo elemento di parole composte formate modernamente, sia con il significato proprio «di là da, al di là di», per esempio in determinazioni geografiche e toponomastiche (oltralpe, oltrarno, oltremanica, ecc.) o in nomi comuni (oltremare, oltretomba, ecc.), sia per indicare il superamento di un limite per lo più ideale (per es., oltremisura, oltremodo, oltrenaturale, oltretutto), sia infine con la stessa funzione del prefisso ultra-, in composti aggettivali aventi valore superlativo e tono enfatico (per es., oltremirabile), ormai di sapore antiquato. In quest’ultimo caso e nell’uso ant., si alterna talvolta con oltra- (TRECCANI)
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OLTREPASSARE [1]
Passare andando oltre (i confini, la soglia, la linea gialla, il muro del suono, il segno, sé stessi, gli avversari, un capo, ecc.), superare (i limiti, la misura, la sopportazione, ecc.), anche superare, (tra)valicare, varcare, eccedere, esagerare, trascendere, sormontare, scavalcare
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ONLIFE
onlife - Secondo la Treccani il neologismo descrive "la dimensione vitale, relazionale, sociale e comunicativa, lavorativa ed economica, vista come frutto di una continua interazione tra la realtà materiale e analogica e la realtà virtuale e interattiva. Detto di un’esperienza, attività e simili avuta o fatta tramite una costante connessione online." Il neologismo è associato in Rete al lavoro del filosofo Luciano Floridi e accettato acriticamente dai più come meme da usare per raccontare le esperienze online. Il suo utilizzo è assimilabile ai tanti neologismi/memi che oggi abitano la comunicazione, l'informazione e lo storytelling conformistico tipico dell'era tecnologica e delle piattaforme in cui tutti nuotano come pesci in un acquario o uccelli in gabbia. Forse consapevoli che la vita è là fuori ed è altra cosa da quella raccontata online, ma sempre pronti a accettarne le definizioni, le descrizioni e le concettualizzazioni fatte da altri e poi diventate virali con la complicità (servitù volontaria) dei più. Oltrepassare la parola onlife, così come molti neologismi diventati di moda, è diventata una necessità. Per tutti!
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ORGASMO
orgasmo [dal greco ὀργασμός, da ὀργάω «essere pieno d’ardore, di voglia ardente»]. Stato di eccitamento parossistico. In particale o. sessuale, complesso evento psicofisiologico, di breve durata, che costituisce l’acme dell’eccitamento sessuale ed è accompagnato da un particolare stato di coscienza, intensamente piacevole.
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Parlare per immagini
OLTREPASSARE CON UN LIBRO - Il testo di Tarabbia è un libro sulla retorica, un manuale pensato per dimostrare al mondo dei parlanti che nella nostra comunicazione orale e scritta noi ricorriamo a figure retoriche, spesso in modo completamente inconsapevole. E' la stessa cosa che facciamo con le parole che usiamo, spesso senza comprenderne il significato, il senso, la radice e molto altro. Attraverso le forme retoriche si può dare forma a ciò che pensiamo, si possono creare effetti speciali nel discorso attivando immagini sbalorditive in chi ascolta. Con OLTREPASSARE proviamo a fare la stessa cosa, ma con le parole.
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