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La relazione digitale (1)

La relazione digitale (1)

26 Agosto 2014 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Una riflessione sulla relazione digitale in tre parti. Un testo per chi va in vacanza ma non si disconnette, dal suo tablet e dalla lettura. La realzione è quella online e sperimentata nei luoghi virtuali e abitati della rete.

 

Il corpo è molto più importante oggi che in passato. Prima di tutto, perché se ne è acquisita una maggiore conoscenza scientifica. La scienza ha studiato tutto ciò anche in virtù delle esigenze proprie della realtà virtuale e delle sue applicazioni. […] il corpo moderno si trova ad essere sparpagliato sull’intero pianeta, può raggiungere e collegarsi con qualsiasi posto che non può vedere è…ciascuno diventa in realtà soltanto il proprio corpo. Il corpo pensa. Oggi scopriamo che se non abbiamo un corpo che lavora in collaborazione con noi, non abbiamo nulla. Così utilizziamo il nostro corpo in modo diverso. Lo comprendiamo in modo diverso; esso ci identifica in modo differente e non credo a una parola delle affermazioni circa il fatto che staremmo per perdere i nostri corpi.”


[ Testo pubblicato in tre parti: Seconda Parte - Terza Parte ]

Le relazioni umane sono sempre complicate e lo sono a maggior ragione se vissute in uno spazio virtuale e online come un social network.

Nulla rimane stabile per sempre e tutto evolve, anche il modo con il quale gli esseri umani si relazionano tra di loro. Le norme che hanno governato le relazioni umane per decenni sono completamente mutate negli ultimi dieci anni, dall’arrivo dei social network, e continueranno a cambiare sotto l’influsso della evoluzione tecnologica e digitale. Il mondo virtuale online ha dato vita a nuove tipologie di relazioni umane che richiedono nuove definizioni, nuovi linguaggi e descrizioni.

Le relazioni umane dell’era tecnologica che stiamo vivendo sono caratterizzate dalla presenza di un eccesso di dati (Big Data, dati generati dalle APP, profili personali, sensori, esperienze aumentate) e di informazione. Disporre di informazioni aggiornate e costanti sulle persone facilita la relazione e il coinvolgimento personale e sociale. Ci permette di essere maggiormente presenti nel momento del bisogno, preparati emotivamente e capaci di intervenire in modo rapido ed efficace.

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La tecnologia ha cambiato in modo dirompente la nozione istituzionalizzata e tradizionale di ciò che rappresenta una relazione umana. La definizione della relazione come connessione si arricchisce dalla presenza di nuovi connettori nella loro veste tecnologica che permettono alle persone di sperimentare infinite tipologie di relazioni e di nuove interazioni, sulla base dei loro interessi, desideri e auto-rappresentazioni.

La tecnologia con le sue pratiche applicazioni come i Google Glass e altri prodotti tecnologici indossabili, sta offrendo nuove esperienze relazionali che cambiano la comunicazione (cinguettii, SMS, WhatsApp), l’interazione (social network), la condivisione (non solo informazioni o sentimenti ma anche parti di corpi meccanici) e la interrelazione affettiva (digital dating).

 

Quando si parla di social network e di ambienti comunitari e collaborativi in rete si fa riferimento prevalentemente a relazioni di tipo digitale. Relazioni che nascono da connessioni tecnologiche e digitali (virtuali) che si affiancano, o sostituiscono, i legami e le relazioni fisiche e sensoriali del mondo reale. Sono relazioni, che devono essere definite in modo diverso perché dotate di significati differenti per ogni generazione e persona coinvolta e che trovano attuazione in pratiche e comportamenti diversi. Sono infine relazioni caratterizzate dall’onnipresenza di qualche schermo e display che hanno cambiato, con i loro flussi sensoriali, tattili e visivi, il nostro modo di esercitare la vista, lo sguardo, il nostro rapporto con l’ascolto e la parola e hanno semplificato le nostre interazioni interpersonali ma al tempo stesso le hanno rese più superficiali e insignificanti.

Mentre per gli adulti e i membri delle generazioni X e baby boomers la pratica del social networking richiede l’apprendimento di nuovi comportamenti e di nuovi strumenti come Internet, laptop, tablet e smartphone, questa pratica è completamente naturale per la generazione Millennium, Y e Z. E’ una pratica che fa parte del DNA individuale e non richiede alcuno sforzo di apprendimento.

Per rimanere su un piano puramente pragmatico e di vita quotidiana, le relazioni digitali, rese possibili da una miriade di nuovi prodotti tecnologici e sensori, caratterizzano oggi la vita delle persone nelle loro attività individuali e sociali, nella comunicazione e nella gestione dei processi e flussi che caratterizzano la vita di ognuno.

 

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Testo tratto dall'ebook "La solitudine del social networker" pubblcato nella collana Tehcnovisions di Delos Digital

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