Viaggiare insieme alla tecnologia significa godere i vantaggi di dispositivi mobili e delle loro applicazioni, di connettività Web e Social Network, di oggetti dotati di sensori e indossabili ma anche avventurarsi in territori inesplorati e ignoti.
È un viaggio stimolante, impegnativo e che obbliga a sviluppare nuovo pensiero critico, a vincere la forza dell'abitudine e il conservatorismo delle idee, a muoversi in compagnia di altri, a farsi vedere, a riflettere sulla solitudine che deriva dal crescere insieme e tecnologicamente allacciati ma soli, sulle nuove povertà, sulla mobilità e liquidità del futuro, sempre più caotico perché folli sono i tempi ibridati dalla tecnologia che ci aspettano.
È un viaggio tra nuove e vecchie generazioni, in compagnia di narcisisti e nichilisti, di giovani disoccupati in coda per un iPhone ma senza futuro, di sensori e oggetti sempre più intelligenti e interconnessi che rischiano di farci sentire stupidi ma contenti.
È un viaggio fatto di Like e Click per sentirsi meglio, di esplorazioni tattili ma molto virtuali, di molta incertezza e bisogno di nuove utopie per immaginare futuri migliori, di moderni centri commerciali trasformatisi in caverne e cittadelle medievali dalle quali non è possibile scappare e infine da visori e Google Glass capaci di trasferirci in mondi virtuali e immaginari nei quali vivere felici e contenti, ignari del mondo esterno da cui ci siamo già da tempo separati.