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🌑🌒 2021: il tempo del disincanto tecnologico
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Da tempo vado sostenendo che il disincanto tecnologico è arrivato. L’ho scritto nel mio libro sulla Tecnoconsapevolezza. Ora vedo che altri ne parlano come e la cosa mi fa piacere perché c’è bisogno di una riflessione critica, sincera con sé stessi, onesta (implica essere solidali con gli altri) sull’uso che facciamo di strumenti potenti che hanno cambiato la realtà esperienziale nella quale tutti viviamo.
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🍒🍒IL CORAGGIO, UNA VIRTU’ PERDUTA?
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In tempo di guerra parlare di coraggio non è fuori luogo. C’è il coraggio disciplinato dei ragazzi russi mandati alla morte, c’è quello vitale, popolare e ancorato alla cultura ucraina, e poi c’è il nostro, quello di tutti, che forse manca. Che il coraggio sia una virtù forse per alcuni è discutibile, che sia qualcosa di perduto forse lo è meno. Si manifesta ed è diffuso online ma definirlo come tale forse è sbagliato, perché a volte è il suo contrario, semplice vigliaccheria.
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👩🚒️ 👩🚒️ Le sorti democratiche di Internet sembrano non interessare a nessuno
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Come ha scritto il cyber-critico Douglas Rushkoff forse l’umanità non era pronta per uno strumento potente e ‘pericoloso’ come questo. Potente in termini di potenzialità, pervasività e capacità trasformativa. Pericoloso per la sua evoluzione che sembra avere favorito l’emergere di poche realtà monopolistiche e di potentati, privati e politici, che stanno privatizzando Internet trasformandolo in mezzo di sorveglianza di massa.
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👩🚒️👩🚒️ Che cos'è questa crisi?
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Tutti dobbiamo riflettere sulla parola crisi.
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2019: il miraggio dell’anonimato
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Il 2018 sarà ricordato anche per il fenomeno delle fake news e per il ruolo avuto dalle piattaforme di social networking nel diffonderle. Il fenomeno non sarebbe stato possibile se non esistessero Big Data pieni di dati e informazioni su ogni abitante della Rete. Dati che permettono di personalizzare la comunicazione e molto altro ancora.
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MISCELLANEA
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Amusing Ourselves to Death: Public Discourse in the Age of Show Business
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - A metà degli anni Ottanta il ciclone della "neotelevisione", già scatenato negli Stati Uniti, iniziava a produrre anche in Italia i suoi effetti. La tesi centrale di questo libro è che la televisione ha provocato un declino della cultura basata sul confronto razionale e della "mentalità tipografica" a beneficio dello show-business, con conseguenze evidenti sulla politica.
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Fondamenti
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Cittadini digitali consapevoli
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Andando per librerie, quelle ancora esistenti e resistenti, può capitare di incappare in piccoli tesoretti nascosti. Tesoretti perché nella forma di piccoli libri, per pagine e dimensioni, ma così pieni di contenuti, conoscenze e stimolazioni da rendere ricchi, satolli e soddisfatti. Piccoli tesori nascosti capaci di attirare e farsi trovare, di suggerire, in un’epoca regressiva e densa di oscurantismo, di non rinunciare mai a cercare, di continuare a porsi delle domande, di coltivare e alimentare intelligenza e conoscenza, e di impegnarsi agendo contro la paura, la brutalità linguistica e l’ignoranza.
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Con la tecnoconsapevolezza possiamo recuperare la libertà
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Tiscali News ha sentito Carlo Mazzucchelli autore del libro "Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta"
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Creare relazioni autentiche
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Il nuovo libro di Anna Maria Palma e Lorenzo Canuti. Tutto centrato sul tema della gentilezza come nutrimento fondamentale per coltivare relazioni autentiche ma soprattutto per trattarsi e trattare bene gli altri. Lontano dagli stereotipi, dalle pratiche più o meno diffuse, e dai luoghi comuni che raccontano la gentilezza nella semplice forma di cortesia, buone maniere e di buona educazione.
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Effetto “Cielo in una stanza”, ovvero le relazioni asimmetriche
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Ormai è trascorso quasi un anno, da quando ci siamo ritrovati immersi maggiormente in una "realtà virtuale", o comunque prevalentemente virtuale. E la tecnologia ci ha consentito di vivere esperienze che solo pochi anni fa forse, nessuno di noi avrebbe scelto di vivere.
Sempre da un anno, sistematicamente ci accompagna un brusio di fondo che dichiara un rimpianto per quando ci potevamo incontrare di persona. A qualunque titolo, al lavoro, nelle riunioni, negli appuntamenti professionali, poi anche in quelli ludici. Un continuo, a volte interminabile flusso di lamentela. Da qualche parte parente di quelle lamentele che andavano in onda prima dei noti accaduti, per gli spostamenti per andare al lavoro, metro e treni affollati, traffico, colleghi che arrivano nella stanza o parlano a voce troppo alta interrompendoti, riunioni disfunzionali…
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Io abito la possibilità