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UNA UTOPIA PER IL 2021: LA SALUTE
Da psicologo delineo come ambito per l’utopia LA SALUTE Dietro a questa scelta vi è un medesimo giudizio di valore: anche la salute è un bene comune da salvaguardare (e forse anche redistribuire); un bene collettivo che grava su ognuno. Grava non solo in termini di costi sul sistema sanitario (sostenuto da tutti) ma di costi umani. Non siamo monadi, viviamo in una rete (fatta di parenti, amici, conoscenti e sconosciuti), sulla quale la sofferenza impatta e nella quale si diffonde. La salute è un bonus che abbiamo in dotazione dall’inizio della nostra esistenza. La responsabilità di non dissiparlo è personale e collettiva. Un’utopia post Covid 2021 potrebbe essere quindi il redistribuirla equamente
Si trova in Blog / Recinti aperti
DOV’È IL SORRISO?
Come tutte le cose terrene, anche la pandemia avrà una fine. Poi tornerà il sorriso e rispunterà sui nostri visi con una forza nuova e la consapevolezza di quanto esso sia importante. Ma al momento? Cosa possiamo fare, se non vogliamo solo sentire la sua mancanza? Certamente non ci basta il sorriso degli occhi che trapela dal bordo della mascherina, non ci rasserenano i sorrisi che ci rimandano le videocamere dei nostri computer collegati in videoconferenza, non ci bastano le immagini sorridenti di Instagram o Pinterest. Ma soprattutto siamo preoccupati per la sparizione del sorriso sul viso di tanti amici, conoscenti e anche dei nostri bambini.
Si trova in Blog / Recinti aperti
Pandemia e infodemia, quale la più pericolosa?
Il coronavirus, all'origine del contagio, diventato epidemia e poi pandemia è all'origine della sofferenza di milioni di persone, alle prese con un elemento infinitamente piccolo dal potere infinitamente grande, sulla vita reale di tutti. Più della pandemia sembra creare sofferenza e malattie psichiche, forse follia, un fenomeno ancor più pericoloso perchè fatto di un surplus di informazioni che creano disinformazione e misinformazione. Con effetti imprevedibili, non facilmente arginabili e gestibili. Il fenomeno non è riscontrabile solo online e sulle piattaforme digitali ma nella vita quotidiana fatuale e rale. Una vita nella quale un numero crescente di persone si comporta in modo sempre più irrazionale, con reazioni, comportamenti, modi di pensare e certezze spesso costruite su false verità, verità inventate, teorie complottiste, teorie alternative, praticamente sul nulla. Un nulla fonte di malessere e follia.
Si trova in Tecnobibliografia
🐞🐞 Nuovo lockdown in tristezza e melanconia
"Così, date pure alla malinconia il significato che volete, proprio o improprio, come indole o comportamento, come piacere o dolore, e definitela istupidamente, malcontento, timore, dolore, follia, nella parte o nel tutto, in senso proprio o metaforico, è sempre la stessa cosa." - Robert Burton
Si trova in Blog / Tabulario
🌗🌘🌒 Rabbia in crescendo!
Rabbia: impossibile non percepirne l’emergenza. Non se ne parla e non trova ancora espressione evidente ma è impossibile non coglierla nella sua formazione ed emergenza. Parliamo di rabbia come effetto di paure psichiche e difficoltà materiali, come reazione, potenzialmente anche sana e utile, alla situazione corrente. Sulla rabbia ho provato a scrivere una riflessione, forse utile nella fase di negoziazione che sperimentiamo con noi stessi ogni qualvolta dobbiamo superare uno shock.
Si trova in Blog / Tabulario
🐞 🐞 Babele è diventata gassosa
Babele è metafora perfetta per raccontare la confusione della comunicazione sulla pandemia. Gassosa è il risultato della sublimazione della realtà liquida (Bauman). Babele fu opera di Dio, l'attuale di umani che, nella loro scalata al cielo, hanno disimparato a comunicare, collaborare e solidarizzare, lavorando alla loro stessa rovina.
Si trova in Blog / Tabulario
Soli con noi stessi (dialogando con Paola Sandonà)
La fase di lockdown ha infatti costretto gli individui a sospendere la propria routine quotidiana trovandosi soli con se stessi. In tali momenti ci si trova a meditare sul proprio percorso di vita con il rischio di trovarsi smarriti. È così che nella ricerca di un metodo di evasione da una realtà in cui non ci si riconosce, gli individui tendono a rifugiarsi in una realtà differente.
Si trova in Blog / Parlando di Coronavirus e dei suoi effetti
Pandemia e ripercussioni psichiche (dialogo con Roberta Milanese)
Quello che ho osservato in questi mesi rispetto agli effetti della quarantena e dell’isolamento è stato duplice. Una parte della popolazione ha vissuto il periodo come una preziosa opportunità di vivere maggiormente la dimensione familiare. A fronte di questi pochi “privilegiati”, però, abbiamo moltissime persone che hanno vissuto il lockdown con grande angoscia e sofferenza.
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Tutti hanno dovuto adattarsi (dialogo con Carlo Massarutto)
Questo virus ha attaccato le nostre quotidiane routine, azioni e relazioni, ha impedito la possibilità di dare estremi saluti ai propri cari, ha creato dei traumi che dovranno essere riparati, ha messo a dura prova alcune classi di lavoro, ha fatto rischiare la vita ad altri, ha erto eroi, ma che sono stati dimenticati in fretta.
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Alcune cose tarderanno a tornare come prima (dialogo con Maurizio Fea)
I fobico ossessivi si sono trovati improvvisamente in buona e diffusa compagnia in un mondo a loro misura tra mascherine e lavaggi, mentre quelli solidi nelle loro certezze hanno dovuto fare i conti con scenari instabili, inquietanti, poco governabili e patogenici non solo a causa virus. Il periodo di quarantena non è stato né così lungo né così intenso da far cambiare in modo sostanziale le abitudini, la visione del mondo, l’approccio alla vita di molte persone, comprese quelle che hanno lamentato e lamentano i maggiori disagi, fatte salvo ovviamente le difficoltà economiche, mentre quelle psichiche hanno trovato da sé le risposte e gli adattamenti.
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