La torre di Babele è artificiale come le piattaforme social sulle quali tutti si sono ritirati. Nessun Zigurrat ma lande orizzontali nelle quali ognuno si illude di essere visibile e felice. Un semplice trompe-l’oeil virtuale nel quale anche il linguaggio racconta le rappresentazioni della realtà piuttosto che le realtà del reale.
La pandemia sembrava aver dato un duro colpo alla società liquida cambiando abitudini, comportamenti, modi di lavorare e consumare e percezioni della realtà. La società tecnologica è stata messa fuori combattimento da un virus che ha fatto crollare certezze, convinzioni, economia, politica.
Perdono senso virtù e valori, a nulla serve la tecnologia alla quale ci affidiamo come zombie. Tutti percepiscono la necessità di una svolta verso nuovi valori, diritti, politiche, modelli economici, comportamenti.
Può darsi che una società diventata gassosa possa renderla possibile.