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Coronavirus e potere dei network
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Il Coronavirus è il prodotto della globalizzazione, della complessità e della interconnessione globale della Terra nella forma di Reti o Network. Lo dice uno studioso delle Reti come Lazlo Barabasi, autore di libri fondamentali come Link. Un testo, in inglese, che segnaliamo a chi volesse capire meglio la specificità di questo virus e perchè sconfiggerlo non sarà affatto facile.
Anche Barabasi sostiene comunque le azioni di contrasto come quelle adottate in Italia. Insufficienti forse ma necessarie per impedire che il contagio si diffonda. La quarantena e lo stare a casa servono per lo meno a rallentare la velocità di diffusione del virus.
Poi speriamo che ognuno se la cavi!
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Coronavirus in Lombardia
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Secondo la virologa Ilaria Capua: “In Lombardia sta succedendo qualcosa che non si spiega”. È importante cercare di capire il perché. Se dopo Milano dovessero cadere altre grandi città come Londra, Parigi, Berlino sarebbe una catastrofe di proporzioni eccezionali. Questa pandemia è un cigno nero che cambierà per sempre il rapporto tra scienza e società”.
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Coronavirus, consapevolezza e responsabilità
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Tutti parlano di Coronavirus. Sarebbe impensabile che non lo si facesse. Ma tanti lo fanno online, sulle piattaforme di social networking contribuendo a alimentare psicosi e panico. Sul tema pochi sembrano volersi fermare per riflettere e ragionare, per reagire in modo razionale invece che emotivo e irrazionale. Sui vari fenomeni emergenti e le situazioni assurde che si vanno determinando così come sulle narrazioni che ne vengono fatte, Francesco Varanini ha scritto un interessante articolo che segnaliamo.
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Coronavirus, paura, angoscia
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Segnaliamo un'intervista al filosofo Umberto Galimberti sul Coronavirus e le paure che sta generando. Secondo Galimberti il coronavirus è la tempesta perfetta perchè mescola la paura con l'angoscia
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Coronavirus: inutile chiudere tutto
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Segnaliamo un articolo di Massimo Cacciari sul Coronavirus e sulla illusione di poter chiudere tutto evitando il contagio in una realtà globalizzata e interallacciata. Una illusione legata alla fede cieca nella scienza e all'idea che l'emergenza sia un momento straoridnario mentre appartiene all'ordine delle cose, alla natura. E con la natura e la realtà bisogna fare i conti....
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Coronavirus: non siamo in guerra
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Per la virologa Gismondo non siamo in guerra anche se il bombardamento di notizie in atto fomentano la paura, dando origine a un lavaggio del cervello collettivo
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Coronavirus: scenari alternativi
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Ma se i media che hanno cominciato una narrativa tragica con i servizi su Wuhan non si potevano smentire raccontando l’epidemia in Italia, i politici potevano scegliere: seguire l’andazzo mediatico o mantenere la ragione. Avendo scelto di seguire i media hanno dimostrato che i media avevano ragione. La tautologia è diventata legge.
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Coronavirus: una esperienza traumatica su larga scala (dialogando con Elisa Forvi)
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La quarantena ha portato alla luce la matrice delle relazioni, nella loro funzionalità e nella loro disfunzionalità. Utilizzando una metafora ha svelato il codice “Matrix” di programmazione delle relazioni. Ciascuna persona rispetto alla coppia o a relazioni significative ha giocato poi la sua partita, trovando aggiustamenti efficaci e facendo leva sulle risorse oppure scoprendo la fatica e la difficoltà, o l’impossibilità di stare in quelle relazioni.
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Parlando di Coronavirus e dei suoi effetti
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Didattica digitale: quando la presenza non ha nulla a che fare con lo spazio.
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La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione delle nostre attività, moltissimo, inaspettatamente. E l’impatto non è stato solo nella dimensione “tempo”; ancora di più, è stato nella dimensione “spazio”.
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Differenza tra pericolo e rovina durante una pandemia
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Processi ergodici, network ed assembramenti
L’attuale situazione di pandemia ha messo in luce alcuni limiti del nostro cervello nel decodificare particolari situazioni, alcune forme di “cecità” nel valutare gli eventi ed il contesto nel quale si svolgono.
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Parlando di Coronavirus e dei suoi effetti