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Coronavirus, consapevolezza e responsabilità

Coronavirus, consapevolezza e responsabilità

25 Febbraio 2020 Redazione SoloTablet
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Tutti parlano di Coronavirus. Sarebbe impensabile che non lo si facesse. Ma tanti lo fanno online, sulle piattaforme di social networking contribuendo a alimentare psicosi e panico. Sul tema pochi sembrano volersi fermare per riflettere e ragionare, per reagire in modo razionale invece che emotivo e irrazionale. Sui vari fenomeni emergenti e le situazioni assurde che si vanno determinando così come sulle narrazioni che ne vengono fatte, Francesco Varanini ha scritto un interessante articolo che segnaliamo.

Il coronavirus ha scatenato il delirio nazionale. È nelle emergenze che si vedono le qualità dei cittadini, di una classe dirigente, di un popolo intero. Povera Italia. Rileggete I Promessi Sposi: Alessandro Manzoni mostra bene come di fronte a un’epidemia il nostro carattere nazionale dà il peggio di sé.

Risparmiamo, per carità di patria, i confronti con altri Paesi vicini e limitiamoci a guardare in casa nostra. È forse normale e giustificato dagli eventi chiudere scuole e università? È forse motivato non parlare d’altro sui giornali e soprattutto in televisione? No. Ma siamo fatti così.

Cerchiamo l’enfasi, il dramma, l’esagerazione, per non guardare alla realtà. Guardare alla realtà significa assumersi responsabilità. Responsabilità è individuale innanzitutto. Cosa troppo pesante per noi italiani.

Se poi qualche medico, qualche politico, qualche opinionista, qualche manager esprime opinioni caute e ragionevoli (e sagge), tenendo i piedi terra e invitando gli altri a tenerli, resterà inascoltato, o sarà se possibile irriso. Il virus cinese offre a ogni esperto occasioni irripetibili. D’accordo gli esperti gridano: approfittiamone!

 

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